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Negli ultimi anni si è sentito molto parlare di domotica, una scienza che, come suggerisce la radice etimologica della parola, si occupa di studiare una particolare tecnologia che intervenga per migliorare e facilitare la vita domestica. In un posto come la propria casa in cui tutti dovrebbero godere di un confort personalizzato in base alle proprie esigenze, la domotica interviene dotando le apparecchiature e gli impianti di una intelligenza al servizio di chi ne ha bisogno. Si parla, infatti, di case intelligenti. In verità, la domotica è una scienza che si presta anche all’ausilio nell’assistenza delle persone che presentano particolari disabilità e, proprio da essa, vengono supportate nella vita di tutti i giorni e in una gestione più facilitata della casa. Nel caso di un disabile, una casa domotizzata deve essere studiata nei mini dettagli intorno alla figura di chi la abita che deve vedersi garantita una totale autonomia e una estrema facilità nel raggiungimento della stessa. Saranno le esigenze di colui che utilizzerà le strutture e gli impianti domotizzati che dovranno giocare un ruolo principale nello studio e nella progettazione della casa. Strutture e impianti dovranno, infatti, non essere isolati ma perfettamente contestualizzati nella casa ed è per questo che si rende necessaria anche una cooperazione tra architetti, ingegneri ed esperti di disabilità. Queste apparecchiature devono garantire lo svolgimento di determinate funzioni in maniera autonoma o programmata da parte del principale utente che abita la casa e che recupera, all’interno della casa stessa, un ruolo attivo. Inoltre, ciò che conta è non stravolgere l’ambiente domestico e far rientrare gli strumenti dedicati in un progetto armonico con il contesto della casa. Saranno i bisogni a determinare quali strumenti domotizzare. Ad esempio, se una persona non è in grado di salire con facilità una rampa di scale, sarà necessario inserire nel progetto una piattaforma elevatrice. Ne esistono di molti tipi e tutti perfettamente adattabili ad ogni tipo di esigenza. Ci sono montascale a piattaforma per scale dritte, per scale curve e, ovviamente, esistono piattaforme elevatrici che possono essere montate sia in ambienti interni, sia in ambienti esterni. Soprattutto nel caso di una piattaforma di questo tipo, la cosa importante è che sia funzionale ma anche non invasiva per l’ambiente in cui è necessario inserirla. Non deve risultare una presenza tropo invadente, né rovinare l’estetica della casa. Perché è importante capire che la domotica serve, sì, ad inserire strumenti utili e automatizzati, ma questi non devono risultare avulsi dal contesto in cui si trovano. In questo modo sarà ancora più facile che il disabile o la persona che abbia bisogno di un aiuto in casa recuperi la sua completa autonomia e migliori il suo stile di vita che acquisisce una migliore qualità e che gli restituisce fiducia e indipendenza. Anche l’impianto di illuminazione può essere domotizzato, questo perché le esigenze di chi necessita di un ambiente più facilmente gestibile non sono mai le stesse. Per chi non è più autosufficiente, la vita in un ambiente domestico può risultare piena di ostacoli che non sono facilmente superabili. Anche tirare su una tapparella può diventare un impedimento e, grazie alla domotica, solo attraverso un telecomando, è possibile ovviare a questo problema anche a distanza e in tutta semplicità. Attraverso un sistema di sensori studiati e sistemati ad hoc nella casa, è possibile, ad esempio, accendere le luci, il televisore o lo stereo solo attraverso una specie di joystick che diventa il comando e il principale aiuto della vita quotidiana. La domotica, infatti, si serve di comandi diversi che vanno dal touch screen, ai joystick, al controllo vocale. Ad esempio, attraverso un semplice telefono cellulare, infatti, è possibile interagire con l’impianto domotizzato della casa. Con frasi semplici e brevi, è possibile inviare un input che aziona diversi comandi, utili a chi è impossibilitato ad eseguire anche i movimenti più semplici. L’importanza che la domotica ha assunto sin dalla sua introduzione nella vita quotidiana dei disabili rientra in quella sfera che garantisce le agevolazioni che derivano dalla famosa legge 104. Rientrano in questa categoria: i dispositivi per il controllo ambientale; i supporti per alzarsi, come gli elevatori o le piattaforme; i dispositivi per la regolazione dei mobili; i dispositivi elettronici per l’orientamento; pc fissi o laptop; i dispostivi touch screen. Lo strumento acquistato deve contribuire al recupero dell’autonomia della persona disabile e deve migliorare l’ambiente domestico; deve riuscire a sviluppare le potenzialità della persona che ne ha bisogno; deve compensare tutte le limitazioni. Per ottenere il beneficio economico, sarà sufficiente presentare al negoziante un certificato redatto dal medico incaricato dalla Asl di appartenenza che accerti il collegamento funzionale tra la disabilità e il sussidio tecnico o informatico di cui si richiede l’acquisto. È inoltre necessario un certificato, sempre emesso dalla Asl, che attesti che l’invalidità del richiedente rientra tra quelle che danno accesso al diritto alle agevolazioni: disabilità di carattere motorio, uditivo, visivo o del linguaggio con carattere permanente. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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