Edifici pubblici in disuso diventeranno residenze universitarie

Firmato il Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e l’Agenzia del Demanio per collaborare alla riqualificazione di edifici da destinare a residenze universitarie

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Edifici pubblici in disuso diventeranno residenze universitarie

In un’Italia che invecchia anagraficamente e in cui i prezzi degli affitti sono fuori dalla portata degli studenti, arriva un progetto per sostenere i giovani e creare nuove residenze universitarie.

Il Ministro dell’Università e della Ricerca (MUR), Anna Maria Bernini e il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, hanno firmato un Protocollo d’Intesa: le due realtà collaboreranno per riqualificare edifici pubblici idonei in disuso, o sotto utilizzati, da destinare a residenze universitarie. Un Tavolo Tecnico avrà il compito di individuare gli spazi idonei, avviare gli iter burocratici e favorire accordi con Università ed Enti Territoriali, per poi seguire la progettazione, gli interventi di riqualificazione e la gestione degli edifici. A questo Tavolo Tecnico siederanno anche i referenti della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e l’Associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario (ANDISU).

Obiettivo: contrastare l’emergenza abitativa nelle città universitarie

La necessità di posti letto e residenze per gli studenti fuori sede è elevata. Basti pensare che recentemente a Milano i giovani hanno protestato “campeggiando” in tenda davanti all’Università per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa emergenza.

Alcuni progetti architettonici sono già stati avviati per rispondere a questa esigenza (citiamo per esempio quello del Parco dell’Innovazione di Bari o la riqualificazione dell’ex Villaggio Olimpico di Torino), e l’impegno preso dal Governo e del Demanio è un ulteriore segnale importante. La Ministra Bernini ha sottolineato che negli ultimi mesi sono già stati creati 8.500 posti letto e stanziati fondi per realizzarne ulteriori 5.400 attraverso il V bando della legge 338/2000.

Questo progetto potrebbe dare un contributo allo sviluppo del Paese in termini più ampi di rigenerazione urbana, attrattività per i giovani, ripopolamento di città e sedi universitarie.

Una rigenerazione immobiliare in linea con il PNRR

Con la rigenerazione di immobili pubblici si potrà supportare il MUR per dare una risposta strutturata di lungo periodo, in linea con gli obiettivi PNRR, sulle residenze universitarie.

L’Agenzia del Demanio proporrà al Tavolo Tecnico gli immobili da inserire nel portafoglio immobiliare. Ne sono già stati individuati 28 beni in seguito all’emanazione del Decreto MUR 469/2023 in attuazione della Riforma 1.7 del PNRR.

I tecnici e i professionisti dell’Agenzia seguiranno le attività di programmazione finanziaria e di valorizzazione immobiliare. Si occuperanno della progettazione, in accordo con enti territoriali competenti e Università interessate, e degli interventi di riqualificazione, mettendo in campo soluzioni orientate alla sostenibilità ambientale e all’efficientamento energetico.

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