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Abbinare un marchio di sostenibilità alla certificazione obbligatoria delle caratteristiche energetiche dei pannelli prefabbricati in calcestruzzo. Trasformando così il rispetto delle leggi in un’occasione per valorizzare l’impegno delle imprese nei confronti dell’ambiente. L’idea è venuta a ICMQ, istituto di certificazione leader nel settore delle costruzioni che da tempo ha messo a punto la certificazione volontaria ICMQ ECO per altre tipologie di prodotti. “Lo spunto è venuto dalla constatazione che, mai come ora, i produttori abbiano la necessità di valorizzare i propri investimenti per differenziarsi sul mercato, promuovendo prodotti all’avanguardia. Negli ultimi tre anni l’edilizia ha infatti attraversato un periodo di profonda e grave difficoltà, al quale si può sopravvivere solo adeguandosi alle nuove richieste che vengono dal mercato” spiega il direttore di ICMQ Lorenzo Orsenigo. Lo schema ICMQ ECO è stato sviluppato coerentemente al concetto di sviluppo sostenibile e di progettazione e realizzazione a basso impatto ambientale che trova la sua massima applicazione negli schemi di certificazione dell’edificio chiavi in mano quali, ad esempio, Leed e Itaca. “Pertanto il produttore di pannelli prefabbricati in possesso della certificazione di prodotto sostenibile ICMQ ECO ha uno strumento affidabile e di terza parte indipendente per consolidare o estendere la propria presenza commerciale nella fornitura di prodotti per le opere eco-compatibili nonché accrescere la propria immagine, differenziandosi da chi si auto professa “green” precisa Orsenigo. Come rendere “Eco” la certificazione obbligatoria Il decreto del ministero dell’Industria e del commercio e artigianato del 02/04/98 (decreto del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato) prevede che i produttori di pannelli prefabbricati in calcestruzzo siano tenuti a certificare le caratteristiche energetiche dei propri prodotti nel caso in cui vogliano venderli o pubblicizzarli facendo riferimento alle loro proprietà di isolamento termico. Affinché la certificazione obbligatoria consenta di ottenere il marchio di sostenibilità ICMQ ECO, i produttori dovranno: • possedere un Controllo di Produzione in Fabbrica per la marcatura Ce dei pannelli prefabbricati in conformità all’Annex ZA della En 14992; • eseguire un’autoverifica del rispetto della legislazione ambientale vigente (in mancanza di certificazione Uni En Iso 14001 rilasciata da un organismo accreditato, oppure di registrazione Emas). Lo schema di ICMQ Lo schema ICMQ ECO, con i livelli Silver, Gold, Platinum, prevede anche l’attestazione di una serie di caratteristiche che contribuiscono ad ottenere alcuni dei crediti necessari per la certificazione Leed o Itaca degli immobili in cui i pannelli vengono impiegati. I requisiti in questione vanno dal contenuto di materiale riciclato (obbligatorio nel caso in cui venga dichiarato dal produttore) all’assenza di sostanze pericolose, di radioattività, di composti organici volatili (se applicabile), fino al potere fonoisolante (facoltativo). Come in tutti gli altri schemi ICMQ ECO, la convalida dell’Epd (la dichiarazione ambientale di prodotto), permette di ottenere un livello superiore di certificazione. Le prime della classe Al momento del lancio dell’iniziativa già due aziende produttrici hanno deciso di imprimere una svolta green alla loro attività. Si tratta di Effegi Spa di Ferentino (FR) e S.i.pre.m. Srl di Matera, che hanno intrapreso la strada della sostenibilità, ottenendo la certificazione ICMQ ECO sulla produzione di pannelli prefabbricati in calcestruzzo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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