Un anello irregolare, dalla forma di un poligono, fluida e libera. Per avere un’idea di quali saranno le nuove tendenze nell’ambito dell’illuminazione si può dare uno sguardo al progetto di layout per Euroluce 2023 (18 – 23 aprile), il contenitore per eccellenza delle nuove tendenze del lighting design, quest’anno affidato allo studio milanese Lombardini22.
Il progetto per Euroluce 2023 si ispira alla forma di una città ideale, con vie, piazzette, panchine, aree dove ricaricare telefoni, computer e tablet, caffè, ma tutto pensato come in una città in miniatura, da percorrersi a piedi e non è più incentrato sugli stand e sugli espositori, ma guarda ai visitatori e vuole regalare loro un’esperienza. In sintesi: molti punti di riferimento per agevolare la visita, percorsi fluidi e senza barriere e opportunità di riflessione tra uno stand e l’altro.
E come ha comunicato lo studio milanese: il modo migliore per illuminare Euroluce è spegnendo tutto. Il nuovo layout è concepito per essere una sorta di scatola buia in cui la luce mette in mostra se stessa negli stand delle aziende espositrici.
Intervista agli architetti di Lombardini22
Come è il progetto per il nuovo layout di Euroluce? A che cosa si ispira? Che finalità ha?
Il layout è stato concepito per raggiungere molteplici obiettivi: semplificare e rendere più efficienti i percorsi, realizzare luoghi pubblici variegati, mantenere equilibrata la proporzione tra le aree di transito e sosta e gli stand, implementare la connessione tra i quattro padiglioni, facilitare l’orientamento, aumentare la visibilità per tutti gli espositori.
Da un layout stand-centrico si è passati a un layout basato sulla persona e sulla sua esperienza in fiera. La ricchezza delle strade urbane è il riferimento progettuale per molteplici aspetti, dalla visibilità di tutte le ‘vetrine’ espositive all’offerta di servizi complementari per migliorare l’esperienza di visita. Caffè, panchine, aree per ricaricare energie e device compongono le aree pubbliche che, da mero collegamento, costituiscono ora un paesaggio mutevole e vario di spazi di qualità.
È stato difficile cambiare una delle formule vincenti del Salone, che per anni ha attratto migliaia di visitatori da tutto il mondo?
Il progetto fa seguito a un’intensa attività di ascolto condotta da Euroluce nei confronti dei propri principali stakeholder nazionali e internazionali: aziende, architetti, lighting designer. Lombardini22 ha da subito partecipato come auditor ai diversi incontri organizzati dal Salone del Mobile con l’obiettivo di migliorare l’esperienza dei visitatori e delle aziende partecipanti, ampliando nel contempo il target della manifestazione. Si tratta di un progetto pilota che scardina alcuni dei fattori reputati immutabili nelle manifestazioni fieristiche rinnovandoli integralmente mettendo al centro le persone e le esperienze che vivono in fiera.
Sono stati utilizzati materiali o oggetti particolari?
Sono/saranno le aziende espositrici a definire i materiali dei propri stand, pur nel rispetto del nuovo layout.
Come pensa che si sentiranno i visitatori all’interno?
Sicuramente più accolti e più capiti nelle loro diverse esigenze – il riposo, la necessità di rispondere a una mail, bersi un caffè, raggiungere gli stand comodamente attraverso scivoli, senza sollevare pesi.
Aveva realizzato qualcosa di simile in azione?
Si tratta di un progetto inedito per Lombardini22, che ha messo a disposizione le competenze di progetti esperti come Andrea Cacaci, il lighting designer di Lombardini22, che per anni ha lavorato con aziende di illuminazione anche nella progettazione e illuminazione di spazi espositivi; Cristian Catania, esperto in progettazione sociale (accessibilità e design for all) oltre che di progettazione di spazi commerciali ad alto traffico; Viola Cambiè, specializzata in innovazione tecnologica, impegnata nello studio e nella simulazione dei flussi.
Lo studio
Lo studio Lombardini22 prende il nome dalla via di Milano in cui si trova la sede ed è guidato da professionisti di diversa provenienza: Elda Bianchi (amministratore), Marco Amosso (architetto), Alessandro Adamo (architetto), Roberto Cereda (ingegnere), Paolo Facchini (ingegnere), Franco Guidi (economista), Adolfo Suarez (architetto), Juri Franzosi (direttore generale).
Ha firmato progetti in diverse parti del mondo. La sede in cui si sviluppano i progetti è uno spazio industriale rigenerato dove la luce ha un ruolo fondamentale grazie alla realizzazione di lucernari che permettono di far arrivare la luce naturale in tutte le postazioni di lavoro, mentre la luce artificiale è affidata a elementi sospesi controllati da un sistema centrale.
Le immagini si riferiscono ad alcuni dei progetti firmati dallo studio e alla sede dello studio stesso.
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