L’ex villaggio olimpico di Torino diventa residenza studenti e abitazione sociale

Lo Studio Picco Architetti firma la trasformazione dell’ex Villaggio Olimpico di Torino e reinterpreta il MOI di Otto Steidle mantenendone l’identità architettonica

Progetto di riqualificazione dell'ex villaggio olimpico di Torino a firma Picco Architetti

Un nuovo capitolo si apre per l’ex MOI, il villaggio olimpico di Torino costruito per i Giochi Invernali del 2006 su disegno dell’architetto tedesco Otto Steidle, coordinato dall’architetto Benedetto Camerana. L’area che fino al 2001 aveva ospitato i Mercati Generali, dal termine delle Olimpiadi ha vissuto diverse trasformazioni. Dopo l’evento olimpico alcune palazzine erano state destinate ad abitazioni sociali e uffici dell’Arpa, altre a uffici del Torino Olympic Park, ostello e residenze sociali. Dal 2013 l’edificio era però diventato un insediamento di migranti, guadagnandosi il triste primato di occupazione abusiva più grande d’Europa. Il nuovo progetto si inserisce quindi in una visione più ampia di riqualificazione urbana, partita proprio da una situazione di emergenza sociale.

Le condizioni dell'edificio dell'ex villaggio olimpico di Torino prima dell'intervento di riqualificazione
L’edificio prima dell’intervento di riqualificazione

Il progetto di rigenerazione urbana

Oggi lo spazio, riqualificato e reso nuovamente funzionale per opera dello Studio Picco Architetti, è destinato a diventare una residenza studentesca e abitazione sociale, con circa 400 posti letto in un nuovo modello residenziale flessibile.

Studio Picco Architetti si è occupato del restauro e del recupero funzionale di 7 delle 39 palazzine che compongono l’opera.

Uno degli edifici dell'ex villaggio olimpico di Torino dopo l'intervento di riqualificazione
Uno degli edifici riqualificati @fabio oggero

Tutto è partito dall’idea originale di Steidle e si è scelto di mantenere la caratteristica articolazione aperta a scacchiera dell’edificio, introducendo alloggi di vario tipo, monolocali e bilocali, collocandoli in sei edifici progettati da Steidle e in uno firmato da  Adolf Krischanitz.

Il progetto è stato promosso dal Fondo Abitare Sostenibile Piemonte, con la collaborazione di numerose realtà, tra cui Cassa Depositi e Prestiti Real Asset Sgr, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT Sviluppo e Crescita, e Fondo Social & Human Purpose, Comparto A, gestito da REAM Sgr. Il nuovo campus sarà gestito da Camplus, realtà italiana specializzata in co-living e housing per studenti universitari.

Interno di uno degli edifici dell'ex villaggio olimpico di Torino dopo l'intervento di riqualificazione
credit @fabio oggero

L’intervento risponde alla necessità di un’offerta abitativa moderna ed accessibile, in una città universitaria come Torino che grazie a diverse iniziative sta crescendo e si sta sviluppando in modo importante. Nei prossimi anni quest’area urbana dovrebbe essere anche interessata dalla costruzione del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione e dal ripristino delle arcate dell’ex mercato.

L’impostazione architettonica

L’intervento eseguito, coordinato da Picco Architetti e durato circa quattordici mesi, è stato di tipo conservativo. È stata eseguita una demolizione mirata mantenendo la matrice insediativa proposta dell’architetto tedesco, che aveva introdotto una articolazione aperta a scacchiera, alternativa a quella ad isolato chiuso tipica della tradizione urbana di Torino. L’assetto planimetrico dell’ex Villaggio Olimpico di Torino è stato quindi mantenuto, caratterizzandosi per avere uno spazio aperto tra gli edifici, organizzato su direttrici pedonali longitudinali che alternano aree verdi a spazi e percorsi pedonali trasversali di collegamento tra le palazzine.

Uno degli edifici dell'ex villaggio olimpico di Torino dopo l'intervento di riqualificazione
Credit @fabio oggero

L’intero complesso è composto da sei edifici su sette che erano stati progettati da Otto Steidle, di cui cinque  (B2,D0, D2, F0, F2) caratterizzati dalla stessa tipologia di pianta centrale e sistema distributivo verticale sviluppato su pianerottolo circolare. La sesta palazzina (E4), più grande e affacciata alla strada che funge da ingresso per accedere a tutte le altre, presenta una struttura con due scale, una che serve il corpo di 2 piani fuori terra e una collegata al piano interrato che serve il corpo di 7 piani fuori terra. Il settimo edificio (E1) era stato disegnato dall’architetto austriaco Adolf Krischanitz e aveva una  scala centrale a rampe parallele. 

Gli interventi di riqualificazione

Gli interventi di recupero dell’ex villaggio olimpico di Torino, progettati da Picco Architetti con la direzione lavori di Studio Pession e realizzati dall’impresa CO.GE.FA. spa di Torino, sono stati organizzati in due fasi.

Per prima cosa, gli edifici sono stati oggetto di attività di strip out: i tramezzi interni sono stati demoliti e gli impianti meccanici ed elettrici rimossi.

In secondo luogo si è provveduto a realizzare le opere edili ed impiantistiche. Il risultato è un complesso che mantiene la sua identità formale, pur essendo stato completamente rinnovato.

Progetto di riqualificazione dell'ex villaggio olimpico di Torino a firma Picco Architetti

L’intervento ha previsto inoltre la sistemazione delle aree di pertinenza aperte delle palazzine, dei percorsi comuni e delle aree verdi.

Gli edifici sono stati consegnati completi in ogni parte. Le prime sei palazzine ora ospiteranno alloggi, da monolocali a 4 posti, a tutti i piani. La settima palazzina include invece 27 monolocali e 14 bilocali. Ci saranno anche una reception, degli uffici, la palestra, aree di soggiorno e un locale di somministrazione.

Mantenere la tipologia architettonica secondo lo stile della casa aperta aiuterà a integrare il nuovo distretto nell’ambiente circostante, favorendo la comunicazione e lo scambio. Anche i colori originali del complesso sono stati mantenuti. Come da progetto dall’artista tedesco Erich Wiesner, le palazzine avevano infatti colori diversi, cosa che aveva conferito al complesso una forte identità visiva e aveva contribuito a farla spiccare nel contesto urbano circostante.


Picco Architetti

Picco Architetti progetta luoghi del vivere, del lavoro, della formazione e del tempo libero. A partire dagli anni 2000 ha consolidato il suo impegno professionale sui temi del progetto del paesaggio urbano, della riqualificazione di aree e sul rinnovo di edifici dismessi, con un forte impegno nelle residenze sociali e in quelle collettive. Con la Residenza Sanitaria Assistenziale Collegio San Filippo Neri di Lanzo Torinese ha vinto il The Plan Award 2019 nella categoria Health e il Premio In/Arch Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta 2020.

Scheda Progetto Riqualificazione ex villaggio olimpico di Torino

  • Località: Torino
  • Committente: Investire
  • Gestore: Camplus
  • Strutture: Duepuntodieci Associati
  • Antincendio: Colletti Ingegneria
  • Energia e impianti: Studio di ingegneria Guido Berra
  • Direzione lavori: Studio Pession Associati
  • Impresa: CO.GE.FA. s.p.a.
  • Superficie: 12.000 mq

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