Expo 2015, parco botanico con tutti i climi del mondo

Riprodurre i climi di tutto il mondo.
Così appare il sito che ospiterà l’Expo 2015, secondo il conceptual masterplan messo a punto da una squadra di architetti e presentato a Milano.
“Oggi presentiamo l’idea di base mentre da domani svilupperemo come società Expo 2015 il piano generale del sito espositivo”, ha puntualizzato Lucio Stanca, AD di Expo 2015, precisando che quest’ultimo verrà presentato entro aprile 2010 al Bie, il Bureau internazionale delle esposizioni.
Per l’elaborazione del masterplan del sito — che sorgerà a nord-ovest di Milano — gli architetti (Stefano Boeri, Richard Burdett, Mark Rylander e Jacques Herzog) si sono ispirati alla pianta delle città romane con il cardo e il decumano, immaginando un asse, che diventerà un boulevard pedonale come gli Champs Elysees parigini o le Ramblas di Barcellona, che incrocerà un’altra direttrice perpendicolare.
I due assi — come spiegano gli architetti — genereranno una griglia chiara e aperta di spazi e lungo il perimetro del sito ci saranno anche grandi serre bioclimatiche che riprodurranno la foresta tropicale, la tundra, il paesaggio mediterraneo ma anche i climi estremi del Polo e il deserto.
Il Sindaco Moratti ha detto che “non abbiamo mai parlato con gli architetti del costo di questo sito. I fondi che abbiamo sono quelli che il governo ha già stanziato e non abbiamo motivo di credere che questo tipo di Expo costi di più dell’Expo inizialmente progettata”, ha aggiunto Moratti.
“Il sito dell’Expo 2015 sarà un luogo dove il problema mondiale dell’alimentazione possa essere affrontato. Qui contadini, ong, multinazionali, Paesi si confronteranno su come affrontare il problema dell’alimentazione”, ha spiegato Boeri.
Inoltre, continuano gli architetti, l’intero perimetro dell’area Expo sarà circondato da una serie di percorsi navigabili che raccoglierà e pulirà le acque dei canali presenti nel sito.
“Abbiamo voluto dare più spazio a un’architettura complessiva del paesaggio piuttosto che alle singole opere architettoniche. L’Expo lascerà dunque in eredità alla città, come regalo, un territorio che celebrerà nel tempo il messaggio fondamentale di ‘nutrire il pianeta’ fornendo ‘energia per la vita’”.

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