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Nella bellissima location della Centrale dell’Acqua di via Cenisio a Milano è stato presentato il Volume “Facciate Ventilate” di Pasquale Cascella edito da Brianza Plastica. Spazio anche al libro sul Tetto, a firma del Professor Alfonso Acocella pubblicato da Brianza Plastica circa 6 anni fa ma sempre attualissimo a cura di Raffaella Capritti Indice degli argomenti: La Centrale dell’Acqua di via Cenisio “Facciate Ventilate”: recuperiamo dal passato Il Tetto La Centrale dell’Acqua di Milano di via Cenisio ha ospitato la presentazione del nuovo volume “Facciate Ventilate” di Pasquale Cascella edito da Brianza Plastica. Interessante occasione di incontro e confronto con i professionisti del settore e del mondo accademico. A introdurre i lavori Vera Vaselli, responsabile marketing dell’Azienda, che ha ricordato l’importanza della cultura nel mondo delle costruzioni e l’attenzione di Brianza Plastica verso la formazione, sia nei confronti degli operatori specializzati che verso il mondo della progettazione, con diverse pubblicazioni a testimoniare questo impegno. L’azienda propone innovativi sistemi di coibentazione e ventilazione per i tetti e per l’involucro, adatti sia nelle nuove costruzioni che negli interventi di riqualificazione. La Dott.ssa Vaselli a questo proposito ha ricordato che il Sistema Isotec è stato utilizzato in vari interventi di riqualificazione di importanti edifici milanesi che svolgono un ruolo culturale nel nostro Paese, tra cui Palazzo Reale, Palazzo Marino, la Scala e la Fabbrica del Vapore. Vera Vaselli responsabile marketing di Brianza Plastica La Centrale dell’Acqua di via Cenisio L’acqua a Milano è gestita da Metropolitana Milanese – MM che sta realizzando degli interventi di retrofit su alcune delle centrali presenti in città. La Centrale dell’Acqua di via Cenisio L’edifico che ci ha ospitati, progettato nel 1906 dall’ingegner Franco Minorini, era una centrale dell’acqua che serviva la zona intorno a via Cenisio e nasceva come spazio tecnico. Si tratta di un immobile a pianta rettangolare, realizzato in stile neoromanico e soggetto a vincolo monumentale, con le facciate in cui ai mattoni in laterizio a vista si alternano porzioni di intonaco cementizio. Dopo un primo restauro negli anni ’70, ha funzionato fino al 1988, poi dopo qualche anno di chiusura è stato realizzato un intervento di riqualificazione e il nuovo edificio è stato inaugurato nel luglio del 2018, come spazio culturale, aperto alla cittadinanza. Gli interni della Centrale dell’Acqua di via Cenisio Brianza Plastica ha partecipato alla rimessa in efficienza con il sistema termoisolante Isotec – composto da pannelli portanti in poliuretano espanso rigido con correntino metallico integrato -per la coibentazione ventilata della copertura. Il sistema Isotec assicura ottime prestazioni in termini di isolamento, impermeabilità, durabilità e leggerezza. Per tutti gli interessati è possibile visitare la Centrale dell’Acqua di via Cenisio che, dopo l’intervento di ristrutturazione, ha conservato gli impianti per l’estrazione e la distribuzione dell’acqua, oltre ai quadri elettrici e alle apparecchiature dell’epoca. Nella struttura oltre alle visite vengono proposti incontri sul tema dell’acqua e dei valori che ruotano intorno alla tutela e all’uso consapevole di questa importantissima risorsa “Facciate Ventilate”: recuperiamo dal passato Pasquale Cascella, architetto esperto del mondo dell’architettura sostenibile e degli involucri edilizi, presentando il nuovo Volume edito da Brianza Plastica, nel suo intervento è partito dalla situazione climatica-ambientale e ha ricordato che oggi il 40% del consumo energetico è dovuto alla climatizzazione, il 30% ai trasporti, il 30% a industrie e agricoltura: è ovvio quindi che l’architetto si debba interessare dell’edilizia e dell’urbanistica considerando la sostenibilità e la climatizzazione. Ma non solo. In Europa ci sono zone particolarmente inquinate tra cui alcuni bacini dell’est in cui si usa ancora il carbone, ma anche la pianura padana e alcune zone del sud Italia (quali Napoli e Taranto). In queste zone si aggiunge un problema locale a uno mondiale di emissioni. L’efficienza non è più dunque solo una questione riferita al risparmio, si deve considerare anche l’elemento salute. Pasquale Cascella, autore del libro Facciate Ventilate Nel libro c’è una trattazione storica utile all’architetto: partire dal passato, come lettura in chiave anche bioclimatica, per progettare il presente e il futuro. Cascella ha fatto un breve excursus della storia della progettazione degli edifici per approfondire il tema dell’isolamento di facciata: fino ai primi del 900 praticamente l’impiantistica non esisteva, i sistemi per rendere confortevoli gli edifici erano la massa del muro e l’esposizione. Con l’introduzione del cemento armato c’è stato uno spartiacque, l’interesse si è spostato sulla struttura, con l’introduzione di aperture e nuove possibilità compositive. Spesso a discapito della corretta attenzione al rispetto dei tre aspetti fondamentali del progetto, ovvero forma, funzione e comfort. E’ possibile datare la metamorfosi della facciata al 1871, con l’incendio di Chicago. Louis Henry Sullivan e i suoi allievi della scuola di Chicago, hanno proprio allora iniziato a progettare verso l’alto e sono nati i primi grattacieli. La necessità di illuminare prima e la climatizzazione poi, hanno portato all’evoluzione della facciata e al nuovo concetto di architettura bioclimatica, con l’equilibrio delle tre varianti funzione/forma/comfort. L’evoluzione ha portato a sviluppare sistemi di facciata in grado di risolvere il problema funzionale e di comfort, con attenzione anche al design. Ed ecco che vengono progettati edifici con involucri particolarmente efficienti, con sistemi di illuminazione in grado per esempio di ottimizzare il lavoro negli uffici. Oggi c’è un ritorno alle origini e l’architettura è pensata coerentemente con l’ambiente in cui si sviluppa, considerando le specificità del contesto, con una ritrovata attenzione all’esposizione degli edifici, alle condizioni di irraggiamento, alla direzione prevalente dei venti. E’ sempre più importante, ci ricorda Cascella nel concludere il suo intervento, che l’impiantistica sia legata al comfort e all’efficienza: involucro e impianti andrebbero concepiti come un unico sistema purtroppo troppo spesso ancora non viene fatto. Il Volume “Facciate Ventilate” approfondisce il ruolo della facciata ventilata come componente fondamentale del sistema involucro-impianti, capace di contribuire all’efficienza energetica, al comfort e al processo di rinnovamento architettonico di tutte le tipologie di edifici. Sia nelle nuove costruzioni che, soprattutto, negli interventi di riqualificazione, il risultato complessivo del progetto dipende in maniera rilevante dalla progettazione della facciata, parte principale dell’involucro. Nel libro sono presentati diversi progetti che raccontano l’importanza della facciata ventilata e del costruire secondo principi bioclimatici. Il Tetto Il Prof. Alfonso Acocella, che ha firmato il libro “Il Tetto” edito sempre da Brianza Plastica nel 2013, ha spiegato al pubblico l’importanza della progettazione della 5a facciata quale elemento di architettura. Per scrivere questo volume Acocella ha fatto un vero e proprio viaggio in Italia alla scoperta dei differenti sistemi di copertura nelle varie regioni italiane, quale elemento paesaggistico oltre che architettonico, considerando i diversi modi e specificità costruttive. Nel libro sono proposte architetture contemporanee rispettose dei luoghi e delle permanenze storiche, in cui il ruolo del tetto è protagonista. Il Prof. Alfonso Acocella autore del libro Il Tetto, Elemento di architettura Il sistema tetto nasce in tempi antichissimi come elemento di tenuta all’acqua e anche decorativo nella cultura arcaica e classica trasmessa alla Magna Grecia, poi agli etruschi e ai romani che hanno sviluppato una concezione diversa della copertura: copertura voltata. Dalla metà del 900 fino all’inizio del 2000 è diminuita l’importanza della progettazione del tetto come elemento architettonico e paesaggistico; negli ultimi anni è tornato ad essere un elemento fondamentale e caratterizzante degli edifici: “Il tetto può essere valorizzato non deve essere dimenticato ma legato all’uso, pensiamo ai tetti piani con sistemi per ridurre il problema del calore urbano, grazie alle rinnovabili”. Il libro approfondisce in particolare le caratteristiche prestazionali e architettoniche del tetto a falde, è strutturato in quattro sezioni tematiche che ne raccontano la storia e le qualità, illustrate attraverso un corpus di disegni architettonici, tecnici e immagini fotografiche a colori. L’ultima parte del Volume è dedicata al “Sistema Isotec” di Brianza Plastica, che assicura ottimo isolamento termico e garantisce la conservazione dell’assetto materico e morfologico dei tetti a falda degli edifici storici. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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