Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Dal 1 al 28 al febbraio si potranno presentare le domande per accedere al credito d’imposta del 50% per interventi di restauro e conservazione degli immobili di interesse storicoE’ pronto il decreto firmato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini e dal ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, che definisce i criteri e le modalità per la gestione del Fondo per il restauro e gli interventi conservativi degli immobili di interesse storico, come previsto dall’articolo 65-bis del decreto Sostegni bis (decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73). I proprietari degli immobili beneficiano di un credito di imposta del 50% per le spese sostenute nel 2021 e 2022 per interventi volti a restauro o manutenzione degli immobili, purché non siano utilizzati nell’esercizio di impresa. Tale credito non è cumulabile con altre detrazioni. I beneficiari possono optare per la cessione (una sola volta) parziale o totale del credito ad altri soggetti, istituti di credito e intermediari finanziari. L’importo massimo per ciascun edificio è di 100.000 euro e in ogni caso è previsto un limite massimo di spesa di 1 milione di euro l’anno, fino a esaurimento delle risorse disponibili. Le domande per accedere al credito di imposta potranno essere inviate al Ministero della cultura dall’1 al 28 febbraio, nell’anno successivo a quello in cui si è sostenuta la spesa ed esclusivamente per via telematica. Entro il 31 dicembre di quest’anno il Ministero preparerà il modulo per la presentazione delle istanze e i documenti da allegare, che, se necessario, potranno essere aggiornati entro il 31 dicembre 2022. Tra le informazioni richieste deve specificare data di inizio e fine lavori, costo complessivo, elenco dei lavori con relativi costi per cui si chiede il credito, attestazione di effettività delle spese sostenute. Il ministero entro 10 giorni trasmetterà i documenti alle Soprintendenze archeologia belle arti e paesaggio territorialmente competenti che, dopo averne verificato l’ammissibilità, entro 60 giorni comunicheranno, alla stessa Direzione generale archeologia belle arti e paesaggio del Ministero della cultura, l’esito dell’istruttoria e l’ammontare delle spese ammesse. Entro i successivi 60 giorni sarà riconosciuto il credito di imposta seguendo l’ordine di arrivo delle domande e fino a esaurimento delle risorse. Nel caso in cui non fossero utilizzati tutti i fondi gli importi residui si rendono disponibili per i crediti da concedere per l’anno successivo. Gli interventi ammessi sono di tre tipi: restauro, impianti volti al miglioramento della sicurezza e conservazione (ma non quelli legati a un adeguamento funzionale o tecnologico) e investimenti per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Una volta concessi gli aiuti le Soprintendenze faranno controlli a campione per accertare eventuali casi di fruizione indebita per i quali sono previsti, oltre al recupero della cifra, interessi e sanzioni. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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