Al bando le lampadine alogene, dal 1 settembre solo LED

Al bando le lampadine alogene, dal 1 settembre solo LED

E’ entrata in vigore il 1 settembre anche in Italia la normativa europea che mette fuorilegge le lampadine alogene e ad incandescenza. Potranno essere vendute solo le LED.Al bando le lampadine alogene, dal 1 settembre solo LEDE’ entrato in vigore sabato 1 settembre anche in Italia il Regolamento (CE) 244/2009, che prevede che molte delle vecchie lampadine alogene e ad incandescenza per uso domestico, in classe di efficienza energetica “D”, non possano più essere vendute, a favore dell’illuminazione a LED.

Cosa prevede il nuovo regolamento

I negozianti potranno finire le scorte presenti a magazzino, ma la loro produzione sarà vietata. Non rientrano nella normativa le lampade alogene direzionali, ovvero i “faretti” e le lampade alogene con attacco G9 e R7S.

La normativa doveva entrare in vigore il 1 settembre 2016 in tutta Europa, ma per consentire a tutti i paesi di adeguarsi, il termine è stato posticipato di due anni.

Obiettivo del nuovo Regolamento è limitare i consumi energetici delle lampadine e le emissioni di CO2. Uno studio dell’Enea evidenzia che il consumo di una lampada alogena è superiore di circa cinque volte a quella di un LED ad alta efficienza energetica.

Da lampadine alogene a LED: i risparmi previsti

Sempre secondo i dati dell’Enea tale passaggio da lampadine alogene a tecnologia LED ad alta efficienza energetica garantirà un risparmio di circa 115 euro, considerato che il ciclo di vita del LED è di circa 20 anni, e di recuperare il suo costo inizialmente entro un anno, poi in tempi più rapidi con la diminuzione del costo della tecnologia e l’ulteriore miglioramento delle prestazioni.

Il risparmio energetico annuale secondo l’Enea sarà di circa 48 TWh di energia elettrica, pari al consumo annuo di elettricità del Portogallo, garantendo un contenimento di circa 15,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2025, pari alle emissioni generate da circa due milioni di persone all’anno.

Da non dimenticare infine i benefici a livello industriale con la creazione di nuovi posti di lavoro, inoltre l’industria europea sarà protetta dall’importazione di prodotti di bassa qualità.

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