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La giunta del Comune di Bergamo ha approvato ufficialmente il progetto dedicato alla realizzazione della nuova GAMeC, lo spazio culturale dedicato all’arte moderna e contemporanea realizzato da C+S Architects a cura di Fabiana Valentini Indice degli argomenti: La trasformazione architettonica della città di Bergamo Rispettare il passato per costruire il futuro Un nuovo polo culturale nascerà nella città di Bergamo: la giunta comunale ha approvato il progetto per la realizzazione della GAMeC, la nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea inserita nel tessuto della cittadina lombarda. Lo spazio culturale porta la firma dello studio C+S Architects di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini: il team di architetti si occuperà di trasformare il Palazzetto dello Sport situato in via Pitentino in un museo destinato alle forme più contemporanee dell’arte. Il GAMeC avrà un ruolo di rilievo nel panorama culturale e nella vita della comunità. Lo sottolinea anche il sindaco Giorgio Gori: “Il progetto di trasformazione dell’attuale Palazzetto dello Sport concretizza l’ambizione di fare della GAMeC un punto di riferimento di rilievo internazionale per l’arte moderna e contemporanea, dotandola di una sede funzionale tanto alle grandi esposizioni quanto a laboratori, convegni e attività didattiche”. Prosegue Gori: “Il progetto si avvale di un rilevante contributo di Fondazione Ubi, che ci preme ringraziare e si iscrive nella più estesa qualificazione di un intero quadrante della città. Va quindi letto insieme alla rigenerazione della caserma Montelungo e dello Stadio, all’ampliamento del Parco Suardi e all’apertura al pubblico degli Orti di San Tomaso, con la ristrutturazione del Principe di Napoli e alla realizzazione di un percorso ciclo-pedonale che dal Sentierone arrivi appunto alla nuova GAMeC e all’Accademia Carrara: il tutto all’insegna della cultura e del tempo libero, come previsto dal PGT del 2010”. La trasformazione architettonica della città di Bergamo Il nuovo GAMeC si inserisce in un più ampio progetto di rinnovamento e trasformazione della città di Bergamo. Nei prossimi anni sono previsti diversi interventi architettonici: la trasformazione della caserma Montelungo in sede universitaria, l’allargamento del parco Suardi con l’acquisizione degli orti di San Tomaso e la riqualificazione dell’ex Canossiane. Nadia Ghisalberti, Assessore alla cultura sottolinea il potenziale della nuova Galleria di Arte Moderna e Contemporanea: “Il progetto della nuova GAMeC è la conferma delle rinnovate ambizioni di una città che scommette sulla cultura per il proprio rilancio post pandemia covid19. La GAMeC — che nel 2020 ha saputo adattarsi alla crisi pandemica con nuove e innovative iniziative che le sono valse anche i riconoscimenti di museo dell’anno per il Giornale dell’Arte e di direttore dell’anno per ArtTribune — e , con questa futura sede, potrà esprimere al meglio tutti i nuovi linguaggi dell’arte, liberando l’ulteriore potenziale che questa istituzione culturale ha dimostrato di avere sotto la direzione di Lorenzo Giusti.” Le parole di Lorenzo Giusti, direttore del museo fanno eco a quelle dell’Assessore culturale: “La presenza di un museo contemporaneo nelle forme architettoniche, oltre che nella sostanza delle proprie attività, potrà contribuire in maniera determinante a rafforzare il profilo identitario di una città produttiva, operosa, votata all’innovazione e alla sperimentazione culturale, aperta all’indagine e all’approfondimento sulle grandi tematiche del nostro tempo e proiettata verso il futuro”. Rispettare il passato per costruire il futuro La rifunzionalizzazione del palazzetto sportivo non segue un approccio radicale, ma rispetta e valorizza la struttura presente. C+S Architects ha scelto di optare per il retrofit, ovvero un approccio progettuale che punta sul recupero degli edifici esistenti. L’area in cui sorge il nuovo Gamec Come sottolineato da Maria Alessandra Segantini: “Abbiamo ereditato dal passato edifici di dimensioni e strutture generose e che oggi con difficoltà possiamo permetterci di realizzare. Crediamo sia necessario valorizzare edifici antichi e sistemi urbani obsoleti perché sono spazi speciali a disposizione delle comunità, banche di energia e di materie prime, risorse per rigenerare parti di città. Il retrofit è uno strumento resiliente per tradurre il passato più o meno recente e trasformarlo in una risorsa per la comunità”. Mantenendo l’impianto la strutturala attuale, il progetto prevede la demolizione delle tribune e la realizzazione di un ampio ambiente dedicato all’esposizione artistica. Si passerà dunque dai 2.200 metri quadrati a circa 6.000 mq rivolti sia agli spazi culturali, che alla presenza di un bar, ristorante e di un bookshop. Per creare il foyer del museo, gli architetti hanno deciso di trasformare l’avancorpo dell’edificio abbassandolo in altezza. Il risultato è la realizzazione di un ambiente coperto a tutta altezza aperto al pubblico: il foyer metterà in comunicazione lo spazio interno con la piazza esterna che ospiterà una fontana con giochi d’acqua, sedute e piccoli gazebo commerciali. Dal foyer si passa allo scalone centrale che “scava l’ingresso al museo” e conduce al primo e secondo livello dove si troverà la collezione permanente. Gli spazi dedicati alle mostre permanenti e quelli della galleria temporanea saranno realizzati in modo da consentire l’accesso agevole alla collezione stabile del museo anche nei momenti di allestimento delle collezioni temporanee. Arrivando all’ultimo piano, i progettisti hanno dovuto ridurre il volume in quanto è impossibile costruire in adiacenza al passaggio del fiume Morla. L’ultimo piano del GAMeC sarà riservato ad una struttura leggera volta ad ospitare un ristorante panoramico. Il nuovo GAMeC avrà una nuova “forma” pur mantenendo intatta la sua essenza. L’architetto Cappai lo descrive così: “ll progetto diventa un ponte tra passato e futuro: da un lato mantiene una forte traccia delle strutture originali e dall’altro inventa un nuovo spazio, costituito da una lanterna in vetro opalino sospesa nel vuoto che ospita la galleria permanente della GaMeC. Le strutture interne esistenti verranno lasciate al grezzo e consolidate con innesti metallici mantenendo la materialità del cemento facciavista e le tracce delle sue trasformazioni a costruire un dialogo tra antico e nuovo”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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