Cappotto termico, distanze legali e aumento di cubatura: c’è il rischio di commettere un abuso edilizio 05/11/2024
Bonus ristrutturazioni confermato nel 2025: cosa cambia tra prima e seconda casa, scadenze e lavori ammessi 01/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
In Arabia Saudita, a pochi chilometri dalla capitale, grazie a un progetto audace, coraggioso e complesso, Paghera realizzerà un vasto giardino botanico, o meglio, un parco di più di due milioni e duecentomila metri quadrati, dove poter ammirare le specie botaniche provenienti da tutto il mondo, compresi gli esemplari ormai estinti e quelli sopravvissuti all’evoluzione e ai cambiamenti climatici. Il sorprendente giardino è un dono che la città di Riyad intende fare al Re Abdullah, e al contempo, un’importante occasione per imparare per comprendere le origini e le conseguenze del cambiamento climatico, delle trasformazioni degli ecosistemi nel mondo; quali scelte ci aspettino in futuro e quali potrebbero essere gli strumenti a nostra disposizione al fine di uno sviluppo sostenibile. Cuore del progetto due mezzelune che si intersecano: al loro interno saranno creati diversi ecosistemi preistorici. Pare strano, ma sembra proprio che milioni e milioni di anni fa, al posto della continuità infinita di sabbia arsa dal sole, queste terre fossero coperte da praterie simili a savane; le piogge erano abbondanti e i fiumi perenni, abitati da coccodrilli e dinosauri erbivori. In fase di definizione il progetto è stato rivisto dal gruppo Paghera che è intervenuto soprattutto a livello paesaggistico,ammorbidendo le linee e i contorni regolari del piano. Andando oltre le regole predefinite di disposizione delle piante e delle essenze in file ordinate e a distanze regolari, Paghera comprende quanto sia importante tornare all’origine, restituire al luogo la sua naturalità, adattare il progetto all’ambiente circostante, in una parola creare un’oasi, la più grande tutte. I quattromila parcheggi, originariamente previsti a cielo aperto, vengono spostati sotto una duna artificiale che guarda il parco. Sulla duna, alta cinquanta metri, sorgerà un albergo extra-lusso che richiama nei modi i castelli del deserto, le dimore aristocratiche risalenti all’epoca dei califfi. Sulle terrazze dell’albergo sono previsti ristoranti, organizzati sotto caratteristiche tende arabe, come un accampamento tuareg: da qui la vista spazia sulle mezzelune e sul parco sottostante. Tutt’intorno alla duna cresceranno splendidi prati fioriti, coltivati con essenze floreali provenienti dai deserti più aspri del pianeta. Si tratta per lo più di succulente, abituate a vivere in condizioni estreme, in grado di sopportare temperature altissime e lunghi periodi di siccità. Rialzando il punto di vista, il parco può essere ammirato anche all’alto: attraverso un sistema di cabinovie appositamente refrigeratesi può effettuare il giro completo, in tutto sei chilometri con relative tappe di osservazione. Al centro delle mezzelune un grande anfiteatro verde accoglie il giardino del Wadi, il letto di un antico torrente, un solco profondo nel terreno dove un tempo scorreva l’acqua. Il fiume verrà fatto rivivere grazie all’impiego di piogge occulte e al riutilizzo dell’acqua piovana e di falda. Lungo il suo corso verrà ricreato un sistema di oasi, un cammino immerso nel verde, tra piccoli laghi, cascate e vegetazione lussureggiante, come un paradiso terrestre. Tutto il giardino, attraversato da sentieri in terra battuta, sarà percorribile a piedi o con mezzi elettrici. OASI NATURALE DEL WADI L’oasi è uno stupefacente laboratorio biologico, un ecosistema con cinque gradi centigradi in meno rispetto all’ambiente circostante, che crea ombra, e all’ombra le piante crescono meglio. Umidità, ombra e vegetazione sono i tre elementi fondamentali che interagendo con altri organismi creano una nicchia ecologica, un microcosmo in grado di rigenerarsi continuamente. Il mantenimento di un’oasi è risultato di tecniche sapienti, tradizioni tramandate oralmente, frutto dell’armonioso utilizzo delle risorse, quasi un progetto di architettura dell’ambiente. Un sistema ecologico perfettamente organizzato dove la mano dell’uomo è indispensabile. Nello sterminato giardino, insieme alle due strutture principali, si trovano numerosi padiglioni destinati a raccogliere e mostrare la flora proveniente da ogni parte del pianeta, mentre poco lontano 150.000 metri quadrati di serre permetteranno di coltivare piante native. Una voliera di 6450 metri quadrati, consentirà lo studio e l’osservazione di numerose specie di volatili esotici all’interno di un ambiente che ricrea e ritrova la foresta pluviale, quella stessa foresta che ogni giorno si perde un po’ a causa della deforestazione. Il giardino delle farfalle, quasi cinquemila metri quadrati divisi in due diversi ambienti: uno esotico con piante tropicali mantenute a una temperatura costante tra i 21 e i 29 gradi centigradi; l’altro con farfalle native tra alberi e arbusti autoctoni e dove anche la più piccola azione deve essere attentamente calibrata ed è determinante per il funzionamento complessivo. E ancora: un padiglione destinato a tutte le piante utilizzate nel mondo a fini medicinali; il giardino d’acqua che viene studiata in tutte le sue forme, dal ghiaccio, alla neve fino al vapore. Infine il giardino labirinto con al centro una grande fontana sferica. Poco lontano la banca del seme raccoglierà esemplari botanici provenienti da tutto il mondo. Questo giardino botanico, avveniristico e incantato, sorto dal nulla del deserto, concepito secondo le più moderne tecnologie, potrà diventare un importante polo di attrazione scientifica e turistica insieme, una sorta parco dei divertimenti green ed eco sostenibile, dove i visitatori avranno la possibilità conoscere la natura del pianeta e le norme per preservare e salvaguardare l’ambiente e il territorio per le generazioni future. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
05/11/2024 One River North: la torre con un canyon scavato al centro A cura di: Tommaso Tautonico One River North è un edificio caratterizzato da una spaccatura riempita con un canyon artificiale, che ...
30/10/2024 Materiali naturali per l'edilizia sostenibile: benessere e tradizione La bioarchitettura punta sui materiali naturali per creare spazi sostenibili e rigenerativi. Un nuovo concetto di ...
29/10/2024 MONACO: l’edificio rivestito da mattoni di recupero e che coniuga “gioco” e “lavoro” A cura di: Tommaso Tautonico MONACO è un progetto di MVRDV in cui sono stati usati materiali di recupero per i ...
23/10/2024 Barometro della Costruzione Sostenibile 2024, strategie per un futuro più verde A cura di: Federica Arcadio Il Barometro della costruzione sostenibile 2024 di Saint-Gobain evidenzia le principali sfide e opportunità per accelerare ...
22/10/2024 Architettura green, tecnologia e design per vivere bene A cura di: Raffaella Capritti Ottagono ha una chiara visione e un approccio green: costruire edifici tecnologici, sostenibili e ad alto ...
16/10/2024 Il grattacielo più alto del mondo dedicato a Ayrton Senna A cura di: Tommaso Tautonico La Senna Tower è un’icona di stile, architettura e design: 509 metri di altezza e fasci ...
09/10/2024 Giardini di via Barrella, nuovo polmone verde del Certosa District a Milano Nuovo parco di via Barrella a Milano: 6.000 m2 di verde e spazi inclusivi per una ...
04/10/2024 Lo stadio più grande al mondo richiama la forma di una tenda nel deserto Il Grand Stade Hassan II sorgerà a Casablanca, ospiterà 115 mila spettatori. Sarà ricoperto da un ...
02/10/2024 Discovery City: il quartiere intelligente ed ecosostenibile A cura di: Tommaso Tautonico Discovery City punta a rendere intelligente e sostenibile una delle zone a più alta crescita economica ...
19/09/2024 Soundscape: l’isola che non c’era A cura di: Claudia Capperucci Sorgerà a Seul Soundscape, un parco naturale composto da piattaforme diverse dalla forma organica su più ...
09/10/2012 PAGHERA PAGHERA è un Gruppo specializzato nel settore delle ambientazioni a verde, nato nel corso degli anni ’70 ...