Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
GRAPHISOFT e STR sono partner del progetto di recupero architettonico e funzionale delle Pescherie di Giulio Romano a Mantova, uno tra i primissimi progetti di questo tipo che adottano l’approccio HBIM, il BIM nella sua declinazione rivolta alla riqualificazione del patrimonio storico/architettonico. L’utilizzo dei BIM nei progetti di recupero del patrimonio esistente, noto anche come HBIM (acronimo di Heritage Building Information Modeling), è una disciplina ancora relativamente poco esplorata nel nostro paese ma dall’enorme potenziale, soprattutto alla luce dell’ineguagliabile concentrazione di edifici di valore storico, monumentale e artistico vantata dall’Italia. Per questo motivo assume particolare significato l’esperienza concreta che vedrà tra i suoi partner tecnologici GRAPHISOFT – azienda pioniere e leader nello sviluppo di software BIM – e STR (Gruppo TeamSystem) – marchio storico e leader nel campo dei software gestionali per l’edilizia, un binomio che mette a disposizione dei progettisti le più innovative tecnologie e soluzioni BIM per progettare, gestire e manutenere l’oggetto architettonico con il più alto livello di dettaglio informativo sull’opera. Oggetto di questo eccezionale intervento è un monumento simbolo della città di Mantova, le Pescherie di Levante opera dell’architetto di Giulio Romano, che dopo anni di sostanziale abbandono torneranno a nuova vita grazie a un’iniziativa promossa dalla “Fondazione Le Pescherie di Giulio Romano”. Il progetto prevede l’utilizzo della metodologia BIM sia in fase di rilievo delle strutture esistenti che nella successiva gestione di cantierizzazione ed esecuzione dell’intervento di restauro. L’immobile, di proprietà del Comune di Mantova e denominato “Logge di Levante di Giulio Romano”, è un edificio di grande importanza storico artistica e soggetto alla tutela del Ministero per i beni e le Attività Culturali e del Turismo. Le Logge di Levante, in particolare, fanno parte del “Complesso delle Pescherie di Giulio Romano”, edificate nel 1536 e dedicate al commercio del pesce. Le pescherie erano state realizzate ai lati del ponte di epoca medievale che scavalca il Rio, corso d’acqua che attraversa la città di Mantova dal lago Superiore a quello Inferiore, ed erano collegate alle attigue Beccherie, il macello pubblico realizzato negli stessi anni sempre su disegni di Giulio Romano, che fu però demolito nel 1872. Verso la fine del XIX secolo anche le Pescherie furono ristrutturate perdendo la loro originaria funzione. Ormai da tempo il complesso versava in pessimo stato di conservazione e in sostanziale abbandono; da qui l’idea di restituire il monumento all’uso pubblico mediante il recupero e la valorizzazione sia delle Pescherie che della sottostante riva del Rio, il tutto all’interno di un più vasto programma di ripristino del rapporto della città con l’acqua. Promotrice del progetto di restauro è la Fondazione Le Pescherie di Giulio Romano, creata dall’associazione Amici di Palazzo Te con l’obiettivo (raggiunto il 12 settembre scorso) di aggiudicarsi la concessione della durata trentennale per la valorizzazione delle Pescherie di Levante messa in palio da un bando del Comune. “Lo spirito è lo stesso che ci ha permesso anni fa di recuperare all’uso pubblico un altro complesso simbolo della città, Madonna della Vittoria” – sottolinea il presidente della Fondazione Paolo Corbellani, che è anche vice presidente degli Amici di Palazzo Te – “Per questo motivo al primo piano ricaveremo una sala polivalente che verrà gestita direttamente dalla Fondazione o avvalendosi di soggetti da essa selezionati e sotto la propria responsabilità, secondo una programmazione organica e di sostanziale continuità nel tempo e con un congruo spazio riservato alle iniziative promosse dal Comune”. Il progetto di massima prevede anche la realizzazione di una caffetteria al piano terra, e soprattutto il collegamento attraverso un corpo scale e un ascensore alla spiaggetta in riva al Rio, altro passaggio chiave nel recupero della storica relazione della città con le sue vie d’acqua. Il progetto dell’intervento è stato affidato a un pool tecnico di assoluta eccellenza ed esperienza, che ha deciso di sperimentare per la prima volta l’applicazione delle metodologie BIM in un intervento di recupero di questa levatura e complessità. Ai responsabili del progetto di restauro Giorgio Sebastiano Bertoni e Sandro Scarduelli dello Studio PDA Associati di Mantova si sono affiancati Armando Casella e Alessandro Vitale di D.Vision Architecture – BIMFactory di Brescia, cui è stata affidata la parte relativa alla predisposizione del protocollo BIM (BIM Execution Plan) e al coordinamento di tutte le relative attività, fra cui la predisposizione del modello BIM del progetto definitivo ed esecutivo, le mappature dei modelli con l’inserimento dei dati relativi alla pianificazione del programma operativo di cantiere e ai computi, l’aggiornamento dei modelli al fine di monitorare il cantiere, la restituzione del modello finale “as built” e la predisposizione del modello ai fini manutentivi. Per queste attività sono stati utilizzati strumenti informatici di supporto, tra i quali ARCHICAD di GRAPHISOFT, il primo software per la progettazione architettonica nato in ottica BIM, e STR VISION CPM di STR, il software per la progettazione, programmazione e direzione lavori, gestione del cantiere, che condivide integralmente la filosofia BIM. La base di dati è stata fornita dalla campagna di rilievi tramite laser scanner condotta dalla PiScan di Bergamo, che ha proceduto alla generazione delle nuvole di punti, alla restituzione del rilievo e predisposizione del modello BIM dello stato di fatto e curerà il successivo aggiornamento delle nuvole di punti in fase di avanzamento al fine di monitorare il cantiere. Afferma Armando Casella di D.Vision Architecture – BIMFactory, “il tema dell’Heritage BIM in Italia rappresenta un terreno ancora tutto da esplorare e dalle enormi prospettive. In questa ottica, uno degli aspetti di maggiore interesse di questa esperienza è il coinvolgimento degli enti pubblici interessati, fra cui il Comune di Mantova e la Soprintendenza, che si sono dimostrati estremamente sensibili al potenziale dell’applicazione delle metodologie BIM nell’ambito del restauro, sia in termini progettuali che di gestione dei processi e delle relazioni fra professionisti, committenza ed Enti autorizzatori. Nell’utilizzo così massiccio delle metodologie BIM un ruolo di fondamentale importanza è stato svolto dai due partner tecnologici GRAPHISOFT e STR, che hanno messo a disposizione di questa esperienza, destinata a segnare un punto di svolta nell’impiego del Building Information Modeling per il recupero del patrimonio architettonico storico, tutta l’efficacia tecnologica e la versatilità operativa dei loro software. Dichiara Ferenc Matyas, Direttore Generale di GRAPHISOFT ITALIA: “L’Italia, culla dell’architettura, ha un enorme patrimonio di edifici storici che risulta essere una sfida molto importante per architetti, ingegneri e imprenditori; rispettare il passato ma allo stesso tempo rinnovare per il futuro. Sostenere un progetto come quello delle Pescherie di Giulio Romano a Mantova è una collaborazione “naturale” per GRAPHISOFT, dato che la tecnologia di ARCHICAD, il nostro software di BIM authoring, è stata pensata e personalizzata non solo per edifici di nuova costruzione, ma anche per quelli già esistenti, addirittura per quelli storici. Il flusso di lavoro che sfrutta il portfolio di soluzioni BIM di GRAPHISOFT, in particolar modo ARCHICAD, consente a tutti i partecipanti al progetto di creare il modello architettonico e strutturale dell’edificio esistente e renderlo pronto per un ulteriore integrazione dei dati in conformità ai requisiti del progetto, considerando il rilevamento delle collisioni, la modellazione MEP (impiantistica), i costi e la pianificazione dei tempi per tutto il ciclo di vita dell’edificio, compresa la fase di cantiere, la manutenzione e la conservazione. Oltre alla precisione dei dati e alla conservazione della geometria originale, la nostra tecnologia consente ai partecipanti al progetto di lavorare simultaneamente sul modello in un ambiente completamente digitalizzato – grazie alla nostra piattaforma BIMcloud – eliminando i rischi di gestione e di perdita dei dati causati dalle varianti basate sulle tavole di carta derivanti dai disegni CAD. Durante l’intero processo di progettazione, anche il proprietario e l’appaltatore possono essere parte del team di progettazione, controllando lo sviluppo del progetto tramite BIMx Pro su un dispositivo mobile senza alcuna conoscenza o esperienza architettonica. Il progetto delle Pescherie di Giulio Romano di Mantova è semplicemente un mix meraviglioso per praticare l’architettura tradizionale utilizzando l’ultima tecnologia software all’avanguardia “. Dichiara Nicola Baraldi, Direttore Marketing di STR: “STR è stata fra le prime realtà del settore a puntare con convinzione sul Building Information Modeling”, sottolinea Nicola Baraldi, Direttore Marketing Business Unit STR, “una scelta che ci ha garantito non solo un forte vantaggio competitivo ma che oggi ci permette di mettere a disposizione una gamma di soluzioni e servizi per la digitalizzazione dei processi nel settore delle costruzioni – Da STR Vision Teamwork, pensato per la condivisione online di progetti, a STR Vision CPM per la gestione delle varie fasi della commessa in ambiente BIM, dalla suite Synchro Pro a STR Vision AM, dedicato all’Asset & Facility Management, per arrivare allo sviluppo di ambienti virtuali immersivi volti a sfruttare al massimo la ricchezza informativa dei modelli BIM – che dimostra la massima efficacia non solamente nell’ambito delle nuove costruzioni ma anche, come in questo caso, nell’impegnativo e complesso settore del recupero del patrimonio storico – architettonico”. Conclude Armando Casella di D.Vision Architecture – BIMFactory: “La possibilità di creare un vero e proprio archivio digitale dell’edificio, o in altre parole di approfondire la conoscenza dello stesso in misura estremamente superiore rispetto a quella delle metodiche tradizionali sia in termini di raccolta che di analisi dei dati – non più semplicemente geometrici ma anche e soprattutto qualitativi, ad esempio in termini di stato di conservazione, tecniche costruttive utilizzate, tipologia di struttura – rappresenta un salto concettuale epocale, con un forte impatto sia sulla riqualificazione che sulla complessiva gestione del successivo ciclo di vita dell’immobile. Opportunità, queste, che la potenza e le funzionalità degli strumenti software messici a disposizione dai partner tecnologici GRAPHISOFT e STR coinvolti nel progetto ci stanno permettendo di sfruttare al meglio”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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