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A 12 mesi dall’avvio delle certificazioni sulle competenze degli operatori BIM, ICMQ presenta un nuovo schema rivolto alle organizzazioni, perché il BIM è un processo e va gestito. Il BIM rappresenta un modo completamente diverso di approcciare la vita di un’opera, dal progetto alla realizzazione, manutenzione e demolizione: è prima di tutto un modo nuovo di comunicare e il software è solo uno strumento per raggiungere il risultato atteso. L’applicazione del metodo BIM porta vantaggi a tutti gli attori coinvolti: i committenti e gestori hanno una raccolta organica dei dati necessari per la gestione e la manutenzione, mentre progettisti e imprese dispongono di uno strumento di coordinamento che consente di prevenire problemi e pianificare al meglio tutte le attività. Tuttavia, come spiega Lorenzo Orsenigo, direttore generale dell’organismo di certificazione ICMQ, “per un’efficace applicazione del BIM non basta che le persone coinvolte siano in possesso di un adeguato livello di conoscenza del metodo e degli strumenti – dimostrabile attraverso gli schemi di certificazione delle competenze che abbiamo creato – perché il BIM è un processo e come tutti i processi deve essere adeguatamente governato per evitare sovraccosti. In sostanza, richiede l’implementazione di un sistema di gestione, così come già avviene ad esempio per gli aspetti di qualità, ambiente e sicurezza”. Poiché al momento non è ancora disponibile una norma che definisca i requisiti di un sistema di gestione per il BIM, ci ha pensato ICMQ elaborando una Specifica tecnica di riferimento. La Specifica è stata messa a punto nell’ambito di un gruppo di lavoro cui ICMQ ha invitato buildingSmart e i propri soci, fra cui Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Italferr, Rfi, Enel, Cte-Collegio tecnici industrializzazione edilizia, Ate-Associazione tecnologi per l’edilizia. Dopo un’analisi dei documenti internazionali disponibili, il gruppo di lavoro ha deciso di fare riferimento alla cosiddetta High Level Structure comune a tutti i sistemi di gestione Iso (qualità, ambiente, energia…) favorendone così la piena integrazione con il sistema di gestione BIM. La Specifica tecnica è stata nei mesi scorsi “messa alla prova” attraverso audit finalizzati a valutarne l’applicabilità, svolti presso tre società di ingegneria che utilizzano stabilmente il metodo Bim e che applicano da tempo un sistema di gestione per la qualità Iso 9001: Starching, con specializzazione architettonica; Ariatta Ingegneria dei Sistemi, specializzata nel settore impiantistico; Politecnica Ingegneria ed Architettura, operante a “tutto campo”. In tutti e tre i casi gli audit condotti hanno mostrato che un’azienda che attua un sistema qualità Iso 9001 può applicare il sistema di gestione BIM con piccoli adattamenti, mentre le organizzazioni che non hanno un sistema di gestione per la qualità dovranno documentare alcune prassi analogamente a quanto viene fatto quando si decide di applicare la Iso 9001. La Specifica tecnica è stata quindi pubblicata senza modifiche ed è ora possibile richiedere a ICMQ di certificarne l’applicazione, in modo analogo a quanto avviene per gli altri sistemi di gestione: la certificazione può essere rilasciata a seguito di un audit iniziale presso l’azienda, nel corso del quale si deve esaminare almeno una commessa gestita con il metodo Bim. Dopo il rilascio della certificazione si svolgono con cadenza annuale audit di sorveglianza o rinnovo con lo scopo di confermare il mantenimento della conformità. La certificazione del sistema di gestione BIM da parte di ICMQ attesta che un’organizzazione è in grado di gestire in modo corretto e competente le proprie attività con la metodologia BIM. L’evidenza di questa competenza può costituire un elemento di distinzione e di eccellenza sul mercato. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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