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Promosso da F.IN.CO. (Federazione Industrie Prodotti Impianti e Servizi per le Costruzioni), il Congresso ha rappresentato un’occasione di incontro e di confronto per gli operatori, in cui agli interventi istituzionali – rivolti alla politica di gestione del territorio, con focus su riqualificazione delle periferie e implicazioni ambientali – si sono abbinate proposte e soluzioni tecniche – con l’analisi degli strumenti urbanistici per la gestione delle città e case history italiane. Tra i relatori, personaggi di spicco del settore edile e politico: Paolo Buzzetti, Presidente Ance; Daniele Capezzone, già Presidente X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati; Domenico Cecchini, Università degli Studi di Roma La Sapienza; Roberto D’Agostino, Presidente Audis-Associazione Aree Urbane Dismesse; Paolo Desideri, Progettista dell’intervento di riqualificazione del quartiere Giustiniano Imperatore; Marco Di Paola, Cpc Compagnia Progetto e Costruzioni S.p.A.; Anna Donati, Presidente dell’VIII Commissione Lavori Pubblici e Ambiente del Senato; Giuseppe Freri, Presidente Federcomated; Rossella Rodelli Giavarini, Presidente di F.IN.CO.; Emma Marcegaglia, Vicepresidente Confindustria per l’Energia e il coordinamento politiche industriali e ambientali; Roberto Morassut, Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma; Ivo Nardella, Direttore Generale Tecniche Nuove; Alessandro Nova, Sda-Bocconi; Federico Oliva, Presidente INU – Istituto Nazionale di Urbanistica; Dante Pomponi, Assessore alle Periferie Comune di Roma; Anna Maria Pozzo, Direttore tecnico Federcasa; Livia Randaccio, Direzione editoriale de Il Nuovo Cantiere, organo di F.IN.CO.; Ermete Realacci, Presidente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati; Maurizio Savoncelli, Consiglio Nazionale Geometri; Paolo Stefanelli, Presidente Consiglio Nazionale degli Ingegneri; Giovanni Tonioni, Presidente Cna-Costruzioni. Momento di grande interesse nel dibattito della mattinata è stata la Tavola Rotonda dove, coordinati dal moderatore, il Direttore Generale di F.IN.CO., Angelo Artale, si sono avvicendati gli interventi dei relatori. Numerose le problematiche esposte durante la discussione in riferimento alla demolizione e ricostruzione. Rossella Rodelli Giavarini, Presidente di F.IN.CO., Amministratore Delegato e Direttore Generale dell’Industria Laterizi Giavarini S.p.A, ha illustrato il tema della Demolizione – Ricostruzione, identificandolo come uno strumento necessario per recuperare le aree urbane degradate del Paese: «Il progetto “Abbattere per Ricostruire” deve tradursi in un piano strategico, con un forte governo centrale, rivolto alla riqualificazione urbana, che disegni le modalità di recupero e conferisca al macrosettore delle costruzioni un ruolo decisivo nell’importante obiettivo del risparmio energetico e della qualità del vivere e del lavorare nelle nostre città. Lo abbiamo delineato e lo promuoviamo come programma articolato di riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, con particolare riferimento alle periferie urbane degradate e, quindi, all’edilizia pubblica, anche attraverso operazioni di demolizione e ricostruzione rese improcrastinabili dalla scarsa qualità abitativa, dalla frequente congestione e dalla rilevante inefficienza energetica del patrimonio in questione.» Un progetto sposato in pieno da Emma Marcegaglia, che ha dichiarato la sua sintonia con gli obiettivi e le argomentazione trattate. Paolo Buzzetti ha ammesso di salutare con piacere il ritorno a un dibattito sul tema della riqualificazione della città, da troppi anni abbandonato senza motivo. «La riqualificazione delle città è il secondo grande motore di competitività del Paese insieme alle infrastrutture che non si sono fatte e potrebbe rappresentare una spinta per una grande crescita produttiva generalizzata nei prossimi anni. Il problema principale che deve essere affrontato però, sono le tempistiche con cui in Italia si attuano le operazioni: esse hanno raggiunto delle durate scandalose. Occorre poi superare l’anacronistico obbligo di mantenere la stessa sagoma in caso di ricostruzione nonché affrontare seriamente il tema della fiscalità collegato al settore.» Sulla riqualificazione urbana si è soffermato anche Daniele Capezzone, profondo sostenitore del progetto di rinnovamento delle città attuato attraverso la demolizione e ricostruzione, proponendo una vera e propria “rottamazione” del vetusto patrimonio edilizio italiano, presentandolo anche come una scelta di importanza sociale per l’incolumità dei cittadini. Se gran parte dei nostri edifici versa in situazioni in cui è più conveniente demolire piuttosto che ristrutturare, allora probabilmente significa che anche dal punto di vista strutturale essi non sono in grado di garantire prestazioni elevate e allora la loro sostituzione diventa una necessità, un primo dovere nei confronti della sicurezza dei nostri cittadini. E questo può divenire «…uno straordinario stimolo economico, può essere un modo per costruire 15 anni di crescita economica straordinaria facendo di questo settore un volano e un’opportunità di crescita. Per fare ciò, però, è indispensabile che la leva fiscale inizi ad agire in modo diverso da come fa oggi, senza intervenire alla fonte di un’operazione immobiliare, tassando subito quasi sulle intenzioni e quindi minando già da subito la sua riuscita. Sarebbe utile passare a una tassazione successiva e proporzionale all’intervento che potrebbe quindi godere di un sufficiente respiro economico durante il suo svolgimento.» Sulla stessa lunghezza d’onda sono intervenuti Roberto D’Agostino, Presidente Audis, e Giuseppe Freri, Presidente di Federcomated, che ha sottolineato l’importanza in questo nuovo processo che dovrà ricoprire la filiera dei produttori di materiali edili, indispensabili per innalzare la qualità del nuovo costruito; così come l’importanza evidenziata da parte di Anna Maria Pozzo di Federcasa di un deciso ritorno nelle prossime manovre finanziarie dell’idea di casa sociale, che con il tema della demolizione e ricostruzione si sposa in maniera perfetta. Intervento un po’ più cauto quello della Senatrice Donati, anche lei favorevole e interessata a questa tematica, ma più restia a parlare di rottamazione e soprattutto più incline a concedere un maggior spazio alla concertazione con i singoli cittadini per poter rispondere in maniera più diretta alle loro esigenze e per renderli partecipi delle trasformazioni del territorio dove vivono. Per ulteriori informazioni www.fincoweb.org II Congresso Nazionale della Filiera delle Costruzioni Roma, 30 novembre 07 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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