Il fascino �del vuoto�

Giù le mani da Piazza del Plebiscito. Massimiliano Fuksas, in questa fine estate ricca di accesi dibattiti in tema di conservazione, pone il suo veto verbale a qualsiasi tentativo di “riempire” il grande e caratteristico vuoto urbano rappresentato dalla celeberrima piazza partenopea. Secondo il direttore della sezione architettura della Biennale di Venezia si tratta di una vera e propria “boccata d’ossigeno” dopo tanti pieni del centro storico. L’obiettivo corretto dovrebbe essere la delocalizzazione dell’esercito da Palazzo Salerno nel quale magari installare un grande museo di arte contemporanea. Secondo Fuksas bisogna lavorare per un’integrazione piena della piazza in quel sistema del quale è parte: riguadagnare alla città il frontemare, risanare il quartieri spagnoli, recuperare gli edifici del centro storico tutti abitati ma gravemente degradati. L’architetto ha ribadito: “quella piazza è bella così com’è ….non occorre aggiungere neanche una panchina perché l’arredo urbano non ha mai risolto i problemi, anzi…bisognerebbe essere un grande architetto, meglio un grande artista, per aggiungere qualcosa a quel luogo così straordinario…”. Per Fuksas: “gli architetti devono occuparsi delle periferie perché è lì che c’è bisogno di interventi, visto che lì vive il 75% degli italiani e perché nei centri storici noi non sappiamo fare di meglio di quanto abbiano già fatto i nostri antenati…”.

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