Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Una tesi precisa: il legno non ha più bisogno di essere oggetto di una attenzione particolare, non è più la cenerentola dei materiali da costruzione, ma una delle opportunità a disposizione dei tecnici, delle imprese, dei progettisti. Il legno, in altre parole, rivendica pari dignità, vuole confrontarsi apertamente con temi, opinioni, professionalità diverse. Un materiale di eccellenza che vuole essere confrontato, misurato, capito e conosciuto, che rivendica la sua storia antica, la sua valenza anche nel mondo delle costruzioni, per troppo tempo dimenticata o relegata in certi ambiti territoriali. Senza preconcetti e mettendo in luce le proprie peculiarità che lo rendono prezioso, spesso insostituibile. Ecco quanto emerso dal 2° Congresso nazionale sul valore delle case in legno, svoltosi a Bergamo il 24 e 25 marzo scorso, organizzato da pro domo legno con il patrocinio di BDF, Associazione tedesca costruttori case in legno, oltre che di tutte le principali associazioni professionali della provincia di Bergamo. La novità di questa seconda edizione è senz’altro nella durata dell’evento, che passa da una a due giornate per rispondere alle tante richieste di approfondire un maggior numero di temi. Perché le case in legno sono indubbiamente un tema che riscuote una sempre più forte attenzione anche in una terra, il Bergamasco, notoriamente votato alla costruzione. Nella mattinata di giovedì 24 marzo – dopo i saluti di Thomas Rosolia, amministratore delegato Koelnmesse Srl, del segretario generale di Promoberg Luigi Trigona, dell’assessore alle Attività produttive del Comune di Bergamo Erica Foppa Pedretti, del presidente del Consiglio provinciale Roberto Magri, dell’assessore al Territorio e all’urbanistica della Regione Lombardia Daniele Belotti – ha preso per primo la parola Luca Colombo, head of Architecture dello Studio Matteo Thun & Partners di Milano. Il contributo di Colombo ha sottolineato la grande valenza che il legno assume nell’architettura ma anche in tutto ciò che è legato al vivere e all’abitare. Ecco che nella presentazione di alcune realizzazioni a cui lo studio ha contribuito il legno diventa una sorta di fil-rouge che passa da precise funzioni nella copertura di superfici di edifici all’impiego nella costruzione di mobili e arredi dal forte impatto emotivo, fino a diventare una connotazione di stile e di grande eleganza formale nella produzione di oggetti di uso quotidiano. Con un imperativo, ovvero che l’architettura, il progetto non può prescindere da una continua ricerca della sostenibilità, di un rapporto corretto con la materia prima, la sua “eco-compatibilità”. In altre parole: la fantasia, la creatività e la bellezza sono risorse illimitate? Colombo ha risposto a questa domanda raccontando l’attenzione verso il legno come risorsa rinnovabile, che rende possibile trovare soluzioni sostenibili per raggiungere misurabili risultati economici. Pur sostenendo l’estetica e la bellezza! È stata poi la volta di Ario Ceccotti, ingegnere civile, direttore dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Cnr. “Il legno come materiale da costruzione in zona sismica, qualora usato consapevolmente secondo le specifiche caratteristiche di resistenza e deformabilità a livello degli elementi strutturali e delle relative connessioni – ha sottolineato Ario Ceccotti – è in grado di fornire sistemi costruttivi moderni ed innovativi che possono, nel rispetto della sostenibilità ambientale, condurre ad edifici moderni di grande qualità abitativa e con alte prestazioni anche nei confronti dei peggiori terremoti”. Quindi non solo eco compatibilità, isolamento termico e acustico, tempi di costruzione ridotti, lunga durata. “Già ora gli edifici a struttura di legno con il sistema nord-americano platform frame danno risultati più che apprezzabili”, dice Ceccotti. “Dopo il violentissimo terremoto a Kobe (Giappone) nel 1995, delle circa 8 mila case costruite con il sistema Platform ad uno o due piani, nessuna ha subito crolli e il 70 per cento non ha subito alcun danno rilevante”. Ma il futuro, per Ceccotti, è ancora più roseo grazie alle tipologie strutturali X-Lam: pannelli di legno di spessore variabile, dalle caratteristiche vincenti al punto che un edificio di sette piani ha resistito, su tavola vibrante, pur sollecitato da ben sette terremoti distruttivi. Con una nuova sfida che si profila all’orizzonte, ovvero resistere ai tornado e magari anche agli tsunami. Qualcosa si sta già facendo, i primi test sono partiti: un nuovo, arduo compito che ilo legno sarà chiamato a svolgere. Estremamente “stimolante” la sessione pomeridiana, che ha visto una lunga teoria di personaggi coinvolti in un talk show dedicato agli aspetti meno noti delle costruzioni in legno. A Bergamo non si è voluto dare voce solo agli esperti, ma cercare di raccontare le storie che stanno su altri versanti. Ed ecco Alessandro Donna (si sposerà a luglio e la sua casa sarà in legno) e la famiglia Passaretti, che da poco meno di due anni vive in una casa in legno che è stata costruita in soli tre mesi! Due esperienze a confronto che hanno messo in forte evidenza quanto si stia facendo largo anche fra i consumatori l’idea che una casa in legno possa rappresentare una soluzione perfetta sia dal punto di vista estetico che del comfort abitativo. Riflettori puntati, dunque, sul consumatore, su chi le case le abita, le vive, le sogna… Accanto a loro due tecnici – Denis Garbelotto e Renato Posocco – che hanno la difficile mission di fare incontrare i desiderata dei futuri abitatori di una casa in legno, i loro tecnici, i progettisti a cui hanno scelto di affidarsi con coloro che realizzeranno la casa prefabbricata in legno. Due mondi lontani solo in apparenza, perché – come è emerso chiaramente durante il 2° Congresso nazionale – basta confrontarsi, illustrare le proprie necessità e le caratteristiche di una costruzione in legno perchè un semplice disegno prenda vita in fretta e senza complicazione alcuna. Particolarmente affascinante la testimonianza in video di Giuseppe Gambirasio Jr., splendido architetto bergamasco 81enne che molti anni fa decise di andare a conoscere il grande Alvar Aalto il quale lo prese presso il proprio studio. Da questa esperienza – ricostruita perfettamente nelle immagini del regista Nicola Lucini – l’idea di costruire una casa in legno nella Bergamasca, a Dorga, una casa che ancora oggi è uno splendido esempio di cosa voglia dire la passione, l’amore per il legno. Marco Tomasi ha presentato gli interessanti risultati di un lavoro coordinato dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Bergamo, ovvero la proposta di inviare i propri elaborati,i propri progetti per mettere in luce quanto le case in legno possano essere non solo delle baite, delle rustiche costruzioni di montagna, ma edifici che possono essere collocati in qualsiasi contesto e con una dignità stilistica e architettonica che le rende di fatto indistinguibili da altre soluzioni costruttive. I risultati sono stati confortanti e dimostrano come i progettisti, gli architetti stiano conquistando grande confidenza con questa materia prima e con le sue peculiarità. Non poteva mancare una attenta riflessione sul valore di una casa in legno a livello di risparmio energetico. Ne ha parlato durante il talk show Giuseppe Rubino del Collegio periti industriali e periti industriali laureati di Bergamo. In un mondo dove le risorse decrescono, costruzioni con un bilancio energetico “intelligente” significano non solo prestare la massima, doverosa attenzione all’ambiente in cui viviamo, ma pensare a un modo concreto per risparmiare nel futuro… La carrellata dei personaggi invitati al talk show si è chiusa con due giornalisti: Andrea Brega, direttore della rivista professionale “Il Legno” e Daniele Giorgi, autore e volto di Leonardo Tv. Dalla loro riflessione la sottolineatura che ci sia ancora molto da fare, che ci siano molti luoghi comuni e di muri da abbattere, talvolta anche fra gli stessi professionisti. Dunque anche la comunicazione rappresenta una sfida concreta per le case prefabbricate in legno, di cui è indispensabile trasmettere con precisione e competenza quelli che sono i valori assoluti. La mattinata di venerdì 25 marzo ha visto una serie di interventi di forte spessore tecnico, accomunati dal tema “Perché in legno?”, ovvero quali i plus che consigliano il ricorso a questa soluzione in determinati contesti. Il primo a prendere la parola è stato Giovanni Metelli, ricercatore della Università di Brescia, che ha portato i risultati di un lavoro incentrato sulle “Problematiche legate alle connessioni in strutture in legno soggette ad azioni sismiche”. Nell’ambito della progettazione sismica di strutture in legno le connessioni assumono una importanza fondamentale, perché la duttilità della struttura dipende quasi esclusivamente dal comportamento delle connessioni, che devono contribuire a dissipare l’energia che le colpisce. A questo proposito decisamente coinvolgente la presentazione di Andrea Trentin di Wolf Haus, che ha portato l’esperienza della azienda per la quale lavora nella costruzione di abitazioni nell’ambito del progetto “C.A.S.E.” a L’Aquila, una esperienza sul campo che ha permesso ai presenti di vedere cosa il legno abbia permesso di fare e in quali tempi durante la ricostruzione. L’ingegnere Paola Zampiero – docente di Termofisica degli edifici della Facoltà di ingegneria, Università degli Studi di Bergamo – ha affrontato il tema della costruzione in legno in territori umidi e in aree calde: “Le case in legno prefabbricate – ha detto – rappresentano una valida risposta alla necessità di costruire in modo sostenibile sia energeticamente che ambientalmente, se il contesto climatico è quello invernale, freddo e secco, tipico dei Paesi del Nord Europa così come del Nord Italia. Quando le esigenze sono diverse, per esempio difendersi dal caldo o sopportare livelli di umidità molto elevati, diventa fondamentale il ruolo dei progettisti che, consapevolmente, dovranno predisporre soluzioni ad hoc, attentamente studiate per ovviare alle diverse problematiche ambientali anche sfruttando il sito di progetto o proponendo configurazioni miste tra l’innovativa prefabbricazione in legno e soluzioni tecnologiche tradizionali”. La mattinata si è poi chiusa con il contributo di Paolo Belloni, presidente dell’Ordine degli architetti della Provincia di Bergamo e professore corso di laurea in Architettura Ambientale presso il Politecnico di Milano – che ha dimostrato con una ricca serie di immagini come il legno possa rappresentare una soluzione ideale nel “costruire sul costruito”, ovvero negli interventi sul patrimonio edilizio esistente e nel recupero di edifici in disuso, grazie alla sua facilità di posa, leggerezza, curabilità, e al fascino che si crea nell’abbinamento con altri materiali. Nel pomeriggio una interessante carrellata di case histories, realizzazioni particolarmente significative presentate da esperti e tecnici delle realtà riunite in pro domo legno (Haus Idea, Huf Haus, Rensch Haus, Schwoerer Haus), concreti esempi di cosa significhi oggi costruire con il legno e quali valori possa avere una casa costruita con quella che è la più antica “filosofia costruttiva” che si sia mai vista sul nostro pianeta. 2° Congresso Nazionale sul Valore delle Case in Legno Centro Congressi Fiera di Bergamo, 24 e 25 marzo 2011 www.prodomolegnonews.it Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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