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Gli scenari del mercato globalizzato risultano quanto mai caratterizzati da quanto avviene nelle costruzioni: dalle dinamiche immobiliari con i relativi effetti finanziari al ruolo dei grandi programmi e progetti infrastrutturali che caratterizzano le economie emergenti; dalla domanda di opere sociali alla funzione anticiclica svolta dall’edilizia. Le costruzioni rivestono un interesse strategico nell’attuale congiuntura e restano un settore ad elevata potenzialità di investimento nonostante l’attuale difficile momento che registra una decisa inversione di tendenza. Il mercato delle costruzioni si allinea infatti al quadro recessivo che caratterizza l’economia. Le prime anticipazioni fornite da Lorenzo Bellicini, direttore del principale istituto di ricerca sulle costruzioni descrivono uno scenario in decisa difficoltà rispetto agli ultimi anni. “Nel 2008 è arrivata l’inversione netta del ciclo. La frenata c’è ed è molto forte, soprattutto per quanto riguarda le nuove costruzioni. La nostra stima è che quest’anno le nuove costruzioni residenziali scenderanno del 10% e nel 2009 il calo è destinato ad aumentare. In difficoltà anche il comparto dell’edilizia non residenziale. Frena la domanda di case (-14% nel primo semestre del 2008) e presto caleranno anche i prezzi. Se dovesse venire a mancare il sostegno del segmento dei grandi lavori, la frenata sarà imponente.” Le costruzioni nel Nord est e nel Veneto La produzione di edilizia abitativa Anche nel Nord Est le difficoltà maggiori riguarderanno l’edilizia abitativa. Secondo il Cresme alla fine del 2008 la produzione residenziale supererà di poco i 14.000 fabbricati corrispondenti a circa 33 milioni di mc, per un volume medio di 2.316 mc per fabbricato: un 1,9% in meno rispetto al 2007. Complessivamente la contrazione stimata in mc sarà del -11,2% rispetto all’anno precedente, contro una media italiana di –6%. Nel Veneto – secondo il Cresme – la produzione residenziale media per l’anno in corso subirà una contrazione del 5,7%. Il mercato immobiliare nelle province capoluogo Una minore offerta edilizia si accompagna ad una decisa contrazione degli scambi immobiliari. Nella speciale classifica del Cresme che mette in fila tutte le province italiane sulla base delle dinamiche del mercato immobiliare, dalla più vivace in termini di scambio che nel 2008 è Reggio Emilia, seguita da Vibo Valentia, le uniche con percentuali positive, a dove maggiore è il calo delle compravendite, le città del Triveneto si caratterizzano per percentuali di contrazione tra le più elevate. Insomma solo tre province restano al di sopra della 50° posizione. La provincia dove il mercato cala di meno è Belluno con poco più del 10% in un anno. E sono ben 6 le province con un andamento negativo al di sopra del 20%, da Padova a Gorizia, a Trento e Pordenone fino a Venezia e Treviso. Fanalino di coda è Vicenza che si piazza all’ultimo posto con una contrazione degli scambi nel 2008 di quasi un terzo in meno rispetto al 2007. • Belluno – 2.951 compravendite, -10,4% rispetto al 2007 pos 17° • Bolzano – 3.509 compravendite, -12,9% rispetto al 2007 pos.24° • Verona – 11.048 compravendite, -16,9% rispetto al 2007 pos.50° • Rovigo – 3.063 compravendite, -18,4% rispetto al 2007 pos.60° • Udine – 5.784 compravendite, -19,5% rispetto al 2007 pos.69° • Trieste – 3.854 compravendite, -19,5% rispetto al 2007 pos.70° • Padova – 10.968 compravendite, -20,3% rispetto al 2007 pos.72° • Gorizia – 2.135 compravendite, -20,4% rispetto al 2007 pos.74° • Venezia – 11.804 compravendite, -21,5% rispetto al 2007 pos.84° • Trento – 7.843 compravendite, -22% rispetto al 2007 pos.85° • Pordenone – 3.116 compravendite, -22,1% rispetto al 2007 pos.86° • Treviso – 8.840 compravendite, -24,6% rispetto al 2007 pos.98° • Vicenza – 8.177 compravendite, -30,2% rispetto al 2007 pos.104°. La produzione di edilizia non residenziale Situazione decisamente diversa per quanto riguarda l’edilizia terziaria. Il Nord Est continua a caratterizzarsi per la sua vivacità nella produzione di edilizia non residenziale, sia essa industriale o commerciale. Per il 2008 il Cresme stima in 4.800 i fabbricati realizzati, corrispondenti a 35 milioni e 331 mila mc, pari a un volume medio di 7.362 mc per fabbricato, con una crescita del 6,1 rispetto al 2007. In termini di mc la crescita stimata è del +1% contro una media italiana di –0,9%. Una fotografia che ribadisce la particolarità di un mercato quello del Nord Est che continua a puntare sul non residenziale. Tra le regioni dell’are il Veneto si caratterizza per un andamento decisamente positivo con una crescita del 5,5% rispetto al 2007. Le opere pubbliche I dati Cresme sull’andamento delle gare di appalto relativamente ai primi nove mesi del 2008 (Gennaio – Settembre) evidenziano nel Nord Est una contrazione del numero delle opere pubbliche oggetto di gara: – 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2007. Cresce invece la spesa passata in un anno da poco meno di 4 miliardi a oltre 6 miliardi di euro, con una aumento del 61,8%. Nel Veneto, nei primi nove mesi dell’anno si sono registrate 1.215 gare di appalto per un importo complessivo di 2 miliardi e 400 milioni di euro, con un andamento positivo anche per quanto riguarda il numero delle gare con un più 8,5% rispetto allo stesso periodo del 2007. Un andamento in decisa controtendenza non solo rispetto al Nord Est, ma anche rispetto alla media italiana dove si registra un calo del 5,5%. Il valore del mercato delle opere pubbliche rappresentato dalle opere in appalto sfiora i 2 miliardi e mezzo di euro con una crescita rispetto al 2007 dell’88%, contro un aumento nazionale di solo il 6,2%. Sul fronte del nuovo mercato del PPP, invece, il Veneto non occupa una posizione di avanguardia, collocandosi per numero di gare all’11° posto e al 10° come valore della spesa attivata. Il mercato delle costruzioni nel Nord Ovest La produzione di edilizia abitativa Anche nel Nord Ovest le difficoltà maggiori riguarderanno l’edilizia abitativa. Secondo il Cresme alla fine del 2008 la produzione residenziale si assesterà intorno ai 14.370 fabbricati corrispondenti a circa 35 milioni di mc, per un volume medio di 2.429 mc per fabbricato: un 1,1% in meno rispetto al 2007. In Piemonte e Val d’Aosta – secondo il Cresme – la produzione residenziale media per l’anno in corso subirà una contrazione del 5,3%. Il mercato immobiliare nelle province capoluogo Una minore offerta edilizia si accompagna ad una decisa contrazione degli scambi immobiliari. Il Piemonte passa da 71.326 compravendite a 58.330; la Liguria da 25.000 a 20.571, mentre la Lombardia cala in un anno di oltre 60.000 scambi, passando da 169.762 a 136.604. Nella speciale classifica del Cresme che mette in fila tutte le province italiane sulla base delle dinamiche del mercato immobiliare, dalla più vivace in termini di scambio – che nel 2008 risulta Reggio Emilia – a dove maggiore è il calo delle compravendite, solo Aosta si posiziona tra le prime dieci, al nono posto con una contrazione contenuta pari al 3,8%. Complessivamente il Piemonte sembra registrare nel corso dell’anno ritmi di contrazione meno marcati rispetto al resto del Nord Ovest. Soprattutto province come Verbania e Cuneo che si posizionano al 12 e al 18 posto. Anche Vercelli e Asti restano tra le prime cinquanta. Imperia è la città della Liguria dove gli scambi calano di meno: 13,2 in un anno, seguita da Savona con il 14,8%. Decisamente più critica la situazione nelle province della Lombardia dove insieme a Sondrio è proprio Milano quella a stare meglio, 47° posizione e con un calo del 16,5%. La maggior parte delle altre province registra un calo superiore al 20% con Lodi al –29%. PIEMONTE • Aosta – 2.180 compravendite, -3,8% rispetto al 2007 pos 9° • Verbania – 2.385 compravendite, -7,2% rispetto al 2007 pos.12° • Cuneo – 7.638 compravendite, -10,8% rispetto al 2007 pos.18° • Vercelli – 2.152 compravendite, -13,3% rispetto al 2007 pos.32° • Asti – 2.748 compravendite, -14% rispetto al 2007 pos.34° • Torino – 31.282 compravendite, -19,1% rispetto al 2007 pos.64° • Biella – 2.189 compravendite, -20.8% rispetto al 2007 pos.79° • Alessandria – 5.321 compravendite, -23,8% rispetto al 2007 pos.91° • Novara – 4.615 compravendite, -24,3% rispetto al 2007 pos.95° LIGURIA • Imperia – 3.620 compravendite, -13,2% rispetto al 2007 pos.29° • Savona – 4.766 compravendite, -14,8% rispetto al 2007 pos.36° • La Spezia – 2.655 compravendite, -18,4% rispetto al 2007 pos 60° • Genova – 9.530 compravendite, -20,6% rispetto al 2007 pos.76° LOMBARDIA • Sondrio – 2.100 compravendite, -16,2% rispetto al 2007 pos.46° • Milano – 57.569 compravendite, -16,5% rispetto al 2007 pos.47° • Pavia – 7.843 compravendite, -17% rispetto al 2007 pos. 51° • Como – 8.144 compravendite, -18,3% rispetto al 2007 pos.58° • Bergamo – 15.796 compravendite, -20,4% rispetto al 2007 pos.72° • Brescia – 16.130 compravendite, -20,6% rispetto al 2007 pos.77° • Varese – 11.785 compravendite, -22.3% rispetto al 2007 pos.84° • Lecco – 4.516 compravendite, -23,9% rispetto al 2007 pos.92° • Cremona – 4.207 compravendite, -25,8% rispetto al 2007 pos.99° • Lodi – 3.356 compravendite, -29% rispetto al 2007 pos.101° • Mantova – 4.320 compravendite, -30,2% rispetto al 2007 pos 102°. La produzione di edilizia non residenziale Situazione decisamente diversa per quanto riguarda l’edilizia terziaria. Il Nord Ovest continua a caratterizzarsi per una certa vivacità nella produzione di edilizia non residenziale, sia essa industriale o commerciale. Per il 2008 il Cresme stima in 4.360 i fabbricati realizzati, corrispondenti ad oltre 37 milioni di mc, pari a un volume medio di 8.491 mc per fabbricato, con una crescita del 2,1 rispetto al 2007. In termini di mc la crescita stimata è del +2,2% contro una media italiana di –0,9%. Quindi diversamente che per il mercato dela casa il non residenziale continua, almeno al Nord a registrare ritmi in crescita. Ciò vale soprattutto per il Piemonte e per la Liguria che vedono crescere il volume medio rispettivamente dell’8,6% e del 7,2%. In calo invece il dato per la Lombardia: -1,3%. Le opere pubbliche I dati Cresme sull’andamento delle gare di appalto relativamente ai primi nove mesi del 2008 (Gennaio – Settembre) evidenziano nel Nord Ovest una contrazione del numero delle opere pubbliche oggetto di gara: – 1,9% rispetto allo stesso periodo del 2007. Con il numero delle opere cala anche il valore che in un anno si contrae di oltre un quinto, registrando un –20,8%. Una situazione particolarmente preoccupante se confrontata con la media nazionale che registra una crescita del valore del mercato del 6,2%. Insomma un anno che sembra aver penalizzato soprattutto questa area tradizionalmente più vivace. Nell’ambito dell’area la regione dove il calo risulta più consistente è la Liguria dove la spesa per le opere appaltate si riduce di oltre il 39% calando da oltre un miliardo a poco più di 700 milioni di euro. Significativa anche la contrazione relativa alla Lombardia – 24,8% che passa da oltre 5 miliardi a poco più di 4 miliardi. Più stabile risulta la situazione del Piemonte dove a fronte di una diminuzione di un 2% del numero delle gare, la spesa cala del 4,3% restando intorno al miliardo e mezzo con una riduzione di 140 milioni rispetto al 2007. Sul fronte del nuovo mercato del PPP, invece, Lombardia e Piemonte si trovano ai vertici della speciale classifica per numero di gare e la prima anche e soprattutto in termini di valore di questo nuovo e innovativo mercato. La Lombardia guida entrambe le classifiche con 132 opere per oltre 2 miliardi di euro di valore. Quarto posto per numero e quinto per valore per quanto riguarda il Piemonte con 68 opere per un valore di 169 milioni di euro. Decisamente meno vivace la Liguria con 35 opere per 65 milioni di euro. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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