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La circolare scaturisce da una serie di richieste di chiarimento poste da ATECAP (Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato) e ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) per fare luce sulla corretta interpretazione della vigente normativa in materia di sicurezza sul lavoro da parte degli Enti deputati alla vigilanza nei cantieri (ASL, Ispettorati del Lavoro). Nei mesi passati infatti era ricorrente la richiesta alle aziende produttrici di calcestruzzo, da parte di alcune strutture territoriali di vigilanza, di presentare il POS di propria competenza, in assenza del quale si è arrivati a multare le aziende e, in alcuni casi, a bloccare i relativi mezzi. Con questo parere il Ministero del Lavoro, ribadendo il principio della separazione delle responsabilità tra le imprese che eseguono i lavori e le aziende fornitrici, riconosce la fondatezza della posizione sostenuta dalle due Associazioni e chiarisce che sono obbligate a redigere il POS le imprese che eseguono in cantiere i lavori edili e di ingegneria civile e pertanto ne sono escluse le aziende fornitrici di calcestruzzo preconfezionato a piè d’opera. Nella circolare si precisa altresì che queste ultime sono comunque tenute a fornire un’informativa specifica sui rischi connessi alle singole attività, ai sensi dell’articolo 7 del D.lg. 626/94, così da consentire alle imprese di costruzione l’adozione delle misure più opportune per garantire condizioni di lavoro più sicure. “Finalmente si fa chiarezza – dichiara il Presidente dell’ATECAP Mario Colombini – La circolare del Ministero è infatti di fondamentale importanza perché, eliminando una situazione di incertezza e di ambiguità, consente un considerevole aumento dei livelli di sicurezza all’interno dei cantieri. Le nostre imprese, fornitrici di calcestruzzo industriale, da oggi consegneranno il prodotto nel rispetto delle indicazioni date dall’impresa costruttrice e dai coordinatori per la sicurezza, fornendo tutte le informazioni volte a eliminare i rischi collegati alla fornitura. Gli operatori pubblici potranno effettuare i controlli sulla base di una disposizione certa e potranno concentrare la loro attenzione sulla coerenza tra le informazioni dei fornitori e quelle contenute nel piano della di sicurezza e coordinamento.” Concorda pienamente con questo giudizio il Presidente di ANCE, Paolo Buzzetti, che sottolinea l’importanza di aver interpellato il Ministero nell’ambito di “un’azione a favore di una maggiore sicurezza in cantiere che si fonda su una precisa individuazione dei diversi ruoli dei singoli attori. La necessità di chiarezza è un’esigenza generale per il settore delle costruzioni tanto più per un tema così delicato come quello della sicurezza. L’eliminazione di ogni equivoco su chi debba redigere il POS in fase di consegna delle forniture, favorisce in modo particolare l’acquisizione da parte delle imprese di costruzione di tutte quelle informazioni sui rischi derivanti dall’entrata in cantiere delle forniture e in particolare dei mezzi deputati alla consegna del calcestruzzo. Da oggi le imprese di costruzione saranno senz’altro più tutelate, grazie alla risoluzione delle ambiguità e alla conseguente diminuzione dei potenziali rischi. Inoltre un comportamento uniforme su tutto il territorio nazionale del personale addetto alla vigilanza in cantiere consentirà di evitare il blocco dei lavori, con un consistente risparmio di tempo e di risorse”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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