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Alla sua seconda edizione, “Il Rame e la Casa” è già diventato un appuntamento di richiamo internazionale per il mondo del progetto, ottenendo un’adesione ancora più ampia da parte di professionisti e studenti, italiani e stranieri. Il concorso si è rivolto infatti a giovani architetti e designer, nonché ad allievi di scuole superiori di grafica, arredamento, design e facoltà di architettura. La giuria, composta Marco Romanelli, Beppe Finessi ed Emilio Nanni, ha riscontrato una partecipazione significativa, non soltanto dal punto di vista numerico, ma soprattutto sotto il profilo della qualità dei progetti. Tra questi sono emerse soluzioni in grado di superare alcuni stereotipi formali legati al materiale rame per giungere ad immagini e funzioni innovative, significativamente connesse, non solo al mondo del design, ma anche alle più aggiornate ricerche in campo artistico. Si aprono così, per questo materiale antichissimo, strade nuove nella contemporaneità. Per la categoria professionisti, il primo premio è stato assegnato ad Odoardo Fioravanti, Paolo Giacomazzi e Tommaso Caldera, (Odoardo Fioravanti Design Studio), con il progetto “Verderame”. Aggiudicato ex aequo il secondo premio, per gli architetti Giulia De Noto e Giovanni D’Amico, (Ded’a Studio) con “Stickher” e per l’architetto francese Vincent Carmet con “Ramure”. Degni di menzione il designer Massimo Ciafrei (Internosei) con “Urban Signs” ed il designer olandese Jeroen Van Laarhoven con “Stove M1”. Per la categoria studenti, ha ricevuto il primo premio il gruppo composto da Sébastien Fraisse, Marion Lavedeau e Caroline Leplae, studenti dell’ESAAB (École Supérieure d’Arts Appliqués de Bourgogne) di Nevers in Francia, che hanno ideato “Healthy Roots”. Menzionati i progetti di Alessandra Risoluti, studentessa all’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Roma, per “Omme” e Jean-Baptiste Ricatte, iscritto all’ESAD (École Supérieure des Arts Décoratifs) di Strasburgo, per “Time’s reflect”. I PROGETTI PREMIATI SECONDA EDIZIONE CONCORSO “IL RAME E LA CASA” CATEGORIA ARCHITETTI E DESIGNER 1° Premio: Designer: Odoardo Fioravanti, Paolo Giacomazzi,Tommaso Caldera, Milano (I) Progetto: “Verderame” Pavimentazione per interni composta da una texture di piastrelle modulari che permettono più combinazioni e la cui ossidazione naturale segue il percorso delle persone, svelando i luoghi più frequentati. Lo speciale trattamento determina uno stato iniziale, in cui la vernice protettiva trasparente è depositata sulla superficie rendendo la piastrella completamente lucida; con il tempo e l’usura la piastrella si ossida dove la vernice protettiva non è presente, evidenziando i percorsi più battuti. L’ironia del decoro è racchiusa nel disegno di piccoli insetti ed oggetti che spesso popolano i luoghi lasciati all’incuria. Motivazione: con un’attenta e sofisticata presentazione di principi attualmente al centro del dibattito artistico, in specie relativamente alla vita nel tempo della materia, i progettisti dimostrano di conoscere e di saper applicare e valorizzare una potenzialità specifica del rame. 2° Premio ex aequo: Architetti: Giulia De Noto, Giovanni D’Amico, Brindisi (I) Progetto: “Stickher” Lampada retro adesiva per interni. Composta da un circuito stampato in rame ed una pellicola elettroluminescente tipo LEC, la lampada emette luce bianca a basso consumo ed ha una funzione decorativa per le pareti domestiche. Sulle suggestioni dei microcircuiti elettrici, il decoro stampato in rame conduce l’elettricità e riproduce le reti metropolitane delle più grandi città, Milano, Parigi, New York, Tokyo, per portare l’elettricità in ogni punto della pellicola ed illuminarla diffusamente. Come un comune adesivo, Stickher può essere facilmente applicata a qualsiasi superficie, e ricollocata liberamente per creare effetti ed atmosfere. Motivazione: il progetto possiede la capacità di trasformare le proprietà insite nel rame in un’immagine contemporanea, fortemente connotata dal punto di vista grafico. Rivela inoltre un’attenta analisi di nuovi materiali e della possibilità che questi hanno di interagire con il rame, dando luogo ad una tipologia totalmente inedita che si pone a cavallo tra l’apparecchio illuminante e l’opera. Architetto: Vincent Carmet, Montpellier (F) Progetto: “Ramure” Apparecchio d’illuminazione in rame e LED. Ibrido tra un decoro a parete ed una lampada, l’oggetto sfrutta la malleabilità del rame nelle sue ramificazioni, che possono essere adattate nell’inclinazione, stabilendo una relazione sensoriale con l’utente. Ramure trae ispirazione dal passato, richiamando la proprietà del rame di condurre calore, mentre guarda al futuro con utilizzi attuali e moderni. Motivazione: il progetto sfrutta in modo innovativo le proprietà fisiche ed estetiche del rame, giungendo alla configurazione di un oggetto aggiornato dal punto di vista formale e approfondito dal punto di vista funzionale. Menzione: Designer: Massimo Ciafrei, Roma (I) Progetto: “Urban Signs” Un sistema di piccoli elementi da comporre liberamente per ri-costruire luoghi urbani. Ciascuno dei 18 elementi in rame rappresenta forme architettoniche della città postindustriale e contemporanea e come in un puzzle può essere composto a piacere. La città è il soggetto ed al tempo stesso il luogo di produzione dell’immaginario, come crogiolo di segni, simboli, icone. Nel ri-costruire e ri-definire la città, luogo perennemente under construction, Urban Signs evidenzia il trascorrere del tempo, grazie all’ossidazione naturale del rame, dovuta ad agenti atmosferici ed all’usura del “gesto” stesso del costruire. Motivazione: l’interpretazione fornita dal progetto è la garbata proposizione di un “gioco per adulti” ove si cita, con valenze metaforiche, la capacità del rame di cambiare aspetto nel tempo. Designer: Jeroen Van Laarhoven, Zevenbergschen Hoek (NL) Progetto: “Stove M1” Un moderno radiatore che cattura la tipica forma di un’antica stufa di ghisa. Utilizzando semplici tubi in rame, Stove M1 ricopre due funzioni, quella antica di riscaldare l’acqua che passa nei tubi, e quella più attuale di rivelare tutto il fascino di un materiale normalmente nascosto alla vista nell’edilizia e nell’architettura contemporanee. Motivazione: applicando le proprietà più specifiche del rame, il progetto propone un’immagine contemporanea, ma dotata di un forte impatto memoriale. CATEGORIA STUDENTI 1° Premio: Studenti: Sébastien Fraisse, Marion Lavedeau, Caroline Leplae, ESAAB Nevers (F) Progetto: “Healthy Roots” Sostegno per piante e fiori in fili di rame modellabili, per giocare a scolpire il proprio giardino. Con l’intento di valorizzare l’utilizzo attuale del rame nella casa, il progetto applica alcune tipiche proprietà del materiale, malleabilità, duttilità e purezza, oltre che quella della antibattericità, che impedisce lo sviluppo di larve di insetti e muffe. Motivazione: da un lato il progetto dimostra una conoscenza specifica delle proprietà del rame e dall’altro inventa una nuova tipologia di oggetto, semplice ed efficace, ma non priva di eleganti suggestioni storicistiche. Menzione: Studente: Alessandra Risoluti, ISIA Roma (I) Progetto: “Omme” Un orsacchiotto giocattolo, imbottito in gommapiuma e rivestito in tessuto di rame. La trama in rame si presta ad avvolgere i volumi, per la sua capacità di impressione del ricordo nelle forme; inoltre al contatto con la pelle il rame di Omme risulta piacevolmente caldo e soffice. Motivazione: una garbata trasposizione in rame di un oggetto archetipico quale il “Teddy Bear”, mediante il quale vengono valorizzate numerose caratteristiche del rame, sia sensoriali, come la preziosità e cromia, sia fisiche, come la conservazione della temperatura corporea e l’antibattericità. Studente: Jean-Baptiste Ricatte, ESAD Strasburgo (F) Progetto: “Time’s reflect”. Uno “specchio” di rame che, ossidandosi selettivamente, rivela una sorprendente magia. Inizialmente, l’oggetto costituisce uno specchio a parete omogeneo, mentre con il tempo subisce l’ossidazione naturale tipica del rame. Alcune frasi emergono allora come dal nulla, perché tracciate con una vernice protettiva trasparente che le conserva intatte. Motivazione: il progetto trasforma una caratteristica precipua del rame in potenzialità artistica e utilizza al meglio i concetti, raramente applicati, di tempo e di sorpresa del fruitore. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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