Il recupero del Pirellone

Decise le tappe per la ristrutturazione del Pirellone. Lo ha annunciato l’assessore agli Affari generali del Comune di Milano e commissario per la ricostruzione del grattacielo Guido della Frera. A inizio settembre partirà il progetto di recupero, con l’anno nuovo cominceranno i lavori e entro il 2004, secondo l’assessore, il Pirellone sarà pronto per iniziare la sua seconda vita. Dichiara Della Frera: «una volta rinnovato il Pirellone non sarà più riservato ai soli uffici regionali: ci saranno anche spazi per mostre ed esposizioni, mentre il 31esimo piano, il punto più alto di Milano, sarà aperto al pubblico in via permanente. Dove vi fu l’impatto dell’aereo di Fasulo si creerà invece un luogo della memoria in onore delle due dipendenti regionali rimaste uccise». A curare l’intervento saranno gli architetti Renato Sarno (autore tra l’altro della ristrutturazione del Palazzo di vetro dell’Onu, a New York) e Giovanni Multari (che ha firmato diversi palazzi della “nuova” Berlino). «Ma noi – spiega Della Frera – li abbiamo scelti anche perché già conoscevano il palazzo. Sarno aveva vinto la gara per il rifacimento dell’ultimo piano del grattacielo, Giovanni Multari e Vincenzo Corvino stanno completando la ristrutturazione dell’auditorium del Pirellone, chiuso da oltre un decennio perché fuori norma». Proprio l’Auditorium sarà pronto all’inizio del 2003, e sarà costituito da una sala da 350 posti con la climatizzazione inserita in ogni poltroncina.
Per tornare al grattacielo, invece, saranno costrette a traslocare le oltre 700 persone che ancora lavorano negli undici piani del palazzo che non sono mai stati chiusi e, insieme a loro, le molte antenne che ingombrano il tetto dell’edificio. Il restauro si presenta particolarmente delicato, poiché si dovranno conciliare le esigenze tecnologiche con quelle dell’assoluto rispetto del progetto originario di Giò Ponti, operando in un contesto di recupero del moderno che non ha precedenti in Italia. Per questo motivo è stato nominato un comitato di garanzia di alto livello, presieduto da Adriano De Maio, già rettore del Politecnico.
Nel frattempo, nell’esigenza di ospitare provvisoriamente il Consiglio Regionale, sarà montata una tensostruttura tra viale Sassetti e via Melchiorre Gioia, la stessa area che vedrà il sorgere, più in là nel tempo, del nuovo Palazzo della Regione. Per quest’ultimo ci sarà senz’altro un concorso internazionale – per il cui lancio il Presidente Formigoni partirà in un roadshow a novembre – incaricato di lasciare a Milano e alla Lombardia un segno architettonico di grande importanza.

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