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Indice degli argomenti: Migliorare la qualità dell’aria UNI/PdR 122:2022: gli strumenti per il monitoraggio dell’aria nelle scuole L’uso di tecnologie per il ricambio dell’aria Il diffondersi della pandemia legata al Covid-19 e la conseguente emergenza sanitaria hanno reso evidente la necessità di una maggiore attenzione alla salubrità degli edifici per tutelare la salute dei suoi occupanti, non solo quella delle abitazioni e degli uffici, ma anche delle strutture scolastiche, che sono tra gli ambienti maggiormente soggetti all’impatto della pandemia e, purtroppo, non sempre si sono dimostrati all’altezza in termini di standard di sicurezza della salute. Il progressivo ritorno alla normalità e il ripopolamento delle nostre scuole ha richiesto un’evoluzione nell’approccio a salute, sicurezza e protezione per assicurare il rispetto delle nuove linee guida e degli standard. Le nostre scuole, dunque, stanno affrontando delle nuove sfide, che richiedono l’impegno di tutte le parti coinvolte per la creazione di ambienti più salubri. Una maggiore sicurezza e attenzione ai problemi di salute ambientale, infatti, creano le condizioni per un ambiente protetto e stimolante che favorisce l’apprendimento da parte degli studenti. Occorre intraprendere un percorso che coinvolga tutti gli edifici sul territorio, attraverso l’implementazione di soluzioni tecnologiche di gestione e controllo che soddisfino i requisiti necessari a garantire ambienti sicuri e protetti: una necessità confermata anche dai piani di investimento presenti nel PNRR, di cui le scuole rappresentano una parte importante di uno dei sei capitoli, ovvero “Istruzione e Ricerca”. Dei 31,9 miliardi di euro destinati a questa voce, 3,9 miliardi sono stati stanziati per la messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole, con l’obiettivo di renderle più innovative, sicure, sostenibili e inclusive. Secondo un report di Ance sullo stato degli edifici scolastici italiani, sono oltre 40.000 gli edifici attivi sul territorio. Di questi: più della metà risulta costruita prima del 1974 il 43% si trova in zone ad alto rischio sismico il 54% risulta sprovvisto di certificato di collaudo il 42,5% non ha accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici Oltre gli aspetti legati alla sicurezza e all’adeguamento delle strutture, vi è l’esigenza di realizzare ambienti moderni e confortevoli che favoriscano i processi di apprendimento e di socializzazione. Qualità dell’aria interna, illuminazione, efficientamento energetico e ammodernamento delle strutture sono aspetti fondamentali che i membri dei consigli scolastici, i facility manager e gli engineering manager devono tenere in considerazione per garantire elevati standard di qualità e sicurezza di questa tipologia di strutture. Migliorare la qualità dell’aria Il tema della salubrità dell’aria negli edifici scolastici è di fondamentale importanza: negli ambienti, dove quotidianamente i ragazzi si recano per studiare, non è possibile trascurare alcun aspetto legato alla loro sicurezza. In un periodo storico post pandemico, il fattore “inquinamento aria indoor” si pone dunque al primo posto tra gli aspetti di salute pubblica da non sottovalutare. L’IAQ (Indoor Air Quality) è di grande importanza per vivere in modo confortevole negli ambienti chiusi. Cosa comporta una mancata ventilazione in questo tipo di spazi? Come specifica il Ministero della Salute: Negli ambienti chiusi o semichiusi l’ossigeno presente nell’aria (interna) viene gradatamente consumato, mentre con la respirazione e la traspirazione umana sono immessi nell’aria alcuni componenti quali: vapore acqueo, anidride carbonica (CO2) e diverse sostanze organiche. In assenza di adeguata ventilazione, la qualità dell’aria interna tende ad alterarsi, come conseguenza della presenza e dell’accumulo di sostanze inquinanti: sostanze con caratteristiche tali da modificare la normale composizione o stato fisico dell’aria e alterarne la salubrità (aria viziata). La mancanza di un corretto ricambio d’aria comporta il fenomeno definito “sindrome dell’edificio malato” che comporta l’insorgenza di problemi di salute. Il Ministero della Salute spiega che “da numerose indagini in edifici in cui sono stati segnalati problemi di salute o di comfort è emerso che il problema prevalente (in quasi la metà dei casi) era costituito da una ventilazione inadeguata”. La presenza in contemporanea di molti studenti in un ambiente chiuso rende necessario porre particolare attenzione al ricambio di aria. Negli ambienti scolastici possono “nascondersi” insidie per la salute: sostanze tossiche emesse dalle pitture utilizzate e dagli arredi, allergeni e muffe. Per questo motivo non è possibile trascurare il monitoraggio della qualità dell’aria indoor: i VOC presenti potrebbero essere dei problemi per la salute degli studenti. Una corretta ventilazione negli istituti scolastici richiede un attento equilibrio tra l’immissione di aria ossigenata dall’esterno e la rimozione dell’aria viziata. L’uso di sensori di qualità dell’aria interna, combinati a soluzioni analitiche come parte di un più ampio sistema di gestione degli edifici (BMS), è un modo efficace di monitorare la presenza di una serie di inquinanti. È stato dimostrato, inoltre, che una buona qualità dell’aria influisce non solo sulla buona salute degli studenti, ma anche sulla loro capacità di concentrazione e apprendimento. I ricercatori di QAES il progetto coordinato europeo Italia-Svizzera coordinato da IDM Sudtirol-Alto Adige, hanno affrontato il problema della salubrità dell’aria nelle scuole e delle ricadute in merito alla salute dei ragazzi e al livello di apprendimento. Secondo i ricercatori, una migliore qualità dell’aria indoor impatta in modo positivo sul benessere psicologico degli studenti e sul mantenimento della concentrazione. UNI/PdR 122:2022: gli strumenti per il monitoraggio dell’aria nelle scuole Anche i risultati del lavoro di UNI (Ente Italiano di Normazione) sono giunti alla medesima conclusione, ovvero che vi è uno stretto legame tra l’aumento di anidride carbonica e la diminuzione della concentrazione del livello di apprendimento degli studenti. Un ambiente chiuso deve essere confortevole, salubre e garantire la sicurezza necessaria per il regolare svolgimento delle lezioni. L’Ente ha dunque sviluppato – in collaborazione con IDM – la prassi di riferimento per il monitoraggio della qualità dell’aria negli edifici scolastici. Parliamo della UNI / PdR 122:2022, “Monitoraggio della qualità dell’aria negli edifici scolastici – Strumenti, strategie di campionamento e interpretazione delle misure”, il documento dedicato ai dirigenti e ai gestori delle scuole che concorrono al processo di monitoraggio e a tutti i tecnici che si occupano di garantire la qualità dell’aria negli ambienti scolastici. Lo strumento elaborato da UNI si è posto due obiettivi il primo è quello di stabilire una procedura operativa semplificata per il monitoraggio dell’aria indoor che può essere applicata in modo autonomo dai gestori degli edifici scolastici senza l’appoggio di un laboratorio di prova. Il secondo obiettivo legato alla prassi di riferimento è legato alla definizione delle procedure che il gestore degli edifici può seguire nel caso in cui affidi il monitoraggio ad un laboratorio di prova. L’uso di tecnologie per il ricambio dell’aria Oltre a gestire il tasso di scambio dell’aria, l’uso di tecnologie di filtrazione e pulizia è un’importante difesa contro gli agenti patogeni trasportati dall’aria. La qualità dell’aria non riguarda solo la pulizia vera e propria, ma anche i fattori associati come la temperatura e l’umidità relativa, poiché entrambi hanno un impatto sul comfort degli occupanti. Nella maggior parte dei casi, l’intervallo ottimale per l’umidità è intorno al 40-60%, dato che questo è il punto in cui la comunicazione degli agenti patogeni virali è al minimo; è più difficile controllare la diffusione di potenziali infezioni in condizioni eccessivamente secche. D’altra parte, l’umidità eccessiva promuove la crescita di acari e funghi, che sono noti per esacerbare le condizioni respiratorie e le allergie. La gestione delle temperature dell’aria interna è un processo di bilanciamento più complesso. Gli studi dimostrano che il tasso di sopravvivenza dei virus diminuisce all’aumentare delle temperature. Tuttavia, le temperature più alte hanno un impatto sul comfort degli occupanti e sui livelli di umidità. Il funzionamento di un BMS nel modo più efficace ed efficiente è specifico per ogni edificio, a seconda della sua posizione, trovando un equilibrio tra il comfort e il benessere dei suoi occupanti e il consumo di energia. Honeywell offre un’ampia gamma di soluzioni per il controllo della qualità dell’aria che garantiscono la salubrità degli edifici scolastici in linea con le esigenze delle singole strutture. Per maggiori informazioni visitate la sezione dedicata al settore education. Efficientamento energetico Un moderno BEMS non solo aiuta a mantenere il comfort degli occupanti, ma anche a ottimizzare in consumi e, di conseguenza, ridurre i costi. Ad esempio, i sensori sono in grado di monitorare il livello della luce per fornire un’illuminazione ottimale, attivandola solo quando e dove è necessario. Inoltre, aree come corridoi, aule e sale conferenze possono essere gestite in modo più efficiente, specialmente se il transito e l’utilizzo non sono costanti. I sistemi di condizionamento dell’aria, l’illuminazione e le attrezzature audiovisive nelle parti di un edificio non utilizzate possono essere spente automaticamente o portate a una modalità di risparmio energetico. Queste soluzioni non solo riducono il consumo di energia, ma aiutano anche a migliorare l’esperienza degli occupanti, rendendo disponibili strutture più appropriate, in modo economico ed efficiente.iciente. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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