Manovra, quante critiche dalle associazioni: dall’edilizia all’ambiente, il fronte dei contrari 15/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Dal rapporto CRIBIS sui pagamenti delle imprese edili, si evidenziano segnali positivi dal settore edile a marzo 2017. Giungono buone notizie dal settore delle costruzioni, finalmente in ripresa dopo la grande crisi degli ultimi anni. A fine trimestre 2017 infatti il 41,1% delle 708.700 imprese che sono state analizzate ha saldato i fornitori alla scadenza, contro una media italiana del 35,6%. Ma il segnale migliore arriva dal calo dei ritardi gravi – uno dei principali indicatori dello stato di salute di una impresa – diminuiti del 9,6% rispetto ad un anno fa. Rispetto al 2016 è inoltre aumentata del 2,2% la puntualità, tutti segnali di ripresa del settore. A marzo 2017 invece i pagamenti entro il mese di ritardo sono pari al 48,5%, i ritardi gravi toccano invece quota 10,4% A fornire i dati è lo Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2017, realizzato da CRIBIS, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento delle imprese edili italiane. Abitudini di pagamento per classi di ritardo – edilizia vs. Italia Rispetto al 2010 invece il confronto è più severo e evidenzia le problematiche che le imprese edili hanno dovuto affrontare negli ultimi anni: i pagamenti puntuali infatti rispetto a 7 anni fa sono calati del 2,2%, mentre i ritardi oltre il mese dal termine prestabilito con i fornitori sono aumentati del 108%. Entrando nel dettaglio dei pagamenti, è il comparto degli installatori a godere di maggior salute, con una puntualità del 42,8%. Segue la costruzione degli edifici con il 37,3%. Male invece l’edilizia specializzata con solo il 31,8% di pagamenti virtuosi a fronte di un 11,8%% di gravi ritardi. Rispetto invece al 2010 è proprio l’edilizia specializzata a esibire dati più rassicuranti. I pagamenti alla scadenza sono infatti cresciuti del 5,5%, mentre i ritardi gravi del 73,5%. Situazione opposta per la costruzione di edifici, la cui puntualità in questi ultimi anni è calata dell’11,6%, così come i ritardi gravi sono cresciuti del 142,6%. Variazioni Q4 2010 vs Q1 2017 “Dai dati del nostro Osservatorio emergono segnali positivi, primo tra tutti il calo del 9,6% dei ritardi gravi in un anno. Solo un’impresa su dieci è dunque a rischio di gravi ritardi nei pagamenti. Ci sono ancora spazi di miglioramento ma siamo sulla buona strada” – commenta Marco Preti, Ad di CRIBIS. “Le aziende edili hanno affrontato la crisi concentrandosi soprattutto sulla ricerca di nuovi mercati e sulla ridefinizione delle strategie di gestione della clientela. In particolare, le aziende che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione della clientela, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è quindi diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire. I piccoli segnali di miglioramento rispetto allo scorso anno non devono però fare abbassare la guardia. A ciò si aggiunge, l’esigenza di continuare a considerare la capacità di generare cassa come uno degli obiettivi finanziari più importanti in quanto sarà sempre più complesso per le aziende finanziarsi a breve termine” – conclude Marco Preti. Nel nord est risiedo le imprese edili più puntuali, con una quota di pagamenti virtuosi del 52,4% e pagamenti oltre il mese di ritardo del 6,3%. Segue il nord ovest con imprese puntuali nel 46,2% dei casi, il centro con il 38,7%. Critica la situazione nel sud e isole: solo 24,5% gli imprenditori virtuosi, ben il 16% i cattivi pagatori. Abitudini di pagamento per classi di ritardo – Q1 2017, aree geografiche Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
08/11/2024 Difficoltà crescenti per l'acquisto della casa: il 60% degli italiani si orienta verso l'affitto Secondo Nomisma, il 60% degli italiani opta per l’affitto a causa delle difficoltà nell’acquisto di un’abitazione.
06/11/2024 Sigma Coatings svela il colore dell'anno 2025: Amethyst Shadow Sigma Coatings presenta Amethyst Shadow, il colore del 2025: un viaggio cromatico tra sostenibilità, cambiamento e ...
06/11/2024 CNA-Nomisma: con i tagli ai bonus casa persi 97 miliardi di investimenti CNA-Nomisma: tagli ai bonus casa riducono 97 miliardi di investimenti, con pesanti conseguenze su lavoro ed ...
25/10/2024 Sicurezza in edilizia: calo degli incidenti sul lavoro ma si può fare di più Incidenti sul lavoro in edilizia ridotti del 65% in 20 anni. Analisi, progressi e ruolo di ...
24/10/2024 Nuovo Palazzetto dello Sport di Lamezia Terme: opera simbolo di inclusione e innovazione Inaugurato il nuovo Palazzetto dello Sport di Lamezia Terme: architettura avveniristica, inclusiva e sostenibile firmata Vittorio ...
21/10/2024 Sistema a cappotto: il principale alleato della sostenibilità edilizia A cura di: Raffaella Capritti Il sistema di isolamento a cappotto è fondamentale per la riduzione dei consumi energetici e la ...
18/10/2024 Building automation e domotica: la chiave per la trasformazione green degli edifici La building automation contribuisce alla trasformazione del parco immobiliare italiano. Quali i benefici, le potenzialità e ...
11/10/2024 Verso case green tra ristrutturazione e sicurezza: un binomio ancora incompleto I trend delle ristrutturazioni in Italia verso case green, tra efficienza energetica e sicurezza antincendio, secondo ...
07/10/2024 Le maggiori criticità per il settore edile: caro materiali e manodopera scarsa Caro materiali e manodopera scarsa: le difficoltà per i costruttori italiani in secondo l’ultima ricerca di ...
01/10/2024 Rapporto EEA: cosa serve per edifici europei sostenibili entro il 2050 Un nuovo rapporto dell'Agenzia Europea dell'Ambiente evidenzia l'impatto ambientale degli edifici e le strategie per renderli ...