In leggera diminuzione la fiducia nell’edilizia

In leggera diminuzione la fiducia nell'edilizia

L’indice ISTAT anche a gennaio ha pubblicato l’indice che misura la fiducia, di consumatori e di imprese, espresso in base 2010=100.

Dalla stima effettuata si nota un aumento a 118,9 da 117,7 della fiducia dei consumatori rispetto al precedente mese di dicembre 2015; per quanto riguarda le imprese, l’indice composito (Iesi, Istat economic sentiment indicator), in base 2010=100, è passato a 101,5 da 105,6.

Il generale incremento delle stime di fiducia, si registra maggiormente nelle componenti personale e corrente (rispettivamente a 107,6 da 104,5 e a 113,5 da 109,1) e più contenuto per la componente economica (a 153,5 da 153,0) e quella futura (a 127,7 da 127,3).

Il leggero calo i saldi delle stime sia dei giudizi sia delle attese sull’attuale situazione economica del Paese (a -25 da -24 e a 24 da 25, rispettivamente). Per i giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi il saldo scende a -25 da -16. Quanto alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi, il saldo passa a -13 da -11. Calano le attese di disoccupazione (a 1 da 2).

Per quanto concerne le imprese, il clima di fiducia scende in misura significativa nei servizi di mercato (a 106,6 da 113,9) e nel commercio al dettaglio (a 101,9 da 108,8); mostra un calo contenuto nella manifattura (a 103,2 da 104,0) e registra una lieve flessione nelle costruzioni (a 114,6 da 114,8).

Nel settore manifatturiero peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione (a -13 da -11 e a 11 da 12, rispettivamente), mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili a quota 4.
Nel comparto delle costruzioni sono migliori le attese sull’occupazione (a -10 da -11) ma peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -39 da -37).

Nei servizi di mercato si contraggono i giudizi e le attese sugli ordini (a 6 da 10 e a 4 da 9 i rispettivi saldi), e le attese sull’andamento generale dell’economia (a 8 da 21). Nel commercio al dettaglio peggiorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a -2 da 12) sia le attese sulle vendite future (a 26 da 29); in accumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 11 da 7).

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