In Lombardia, i parchi più belli d’Italia 2016

Diversi per storia e per tradizione, i due parchi vincitori della XIV edizione del concorso “Il parco più bello d’Italia” di quest’anno si trovano in Lombardia. 

Selezionati tra oltre mille partecipanti, i due parchi sono stati selezionati dal Comitato Scientifico della guida online www.ilparcopiubello.it, sito promotore del turismo verde e della riscoperta di gioielli botanici e paesaggistici.

Facilmente visitabili dal pubblico, i due parchi vincitori sono: per la categoria Privati, il Giardino di Villa Melzi d’Eril, sul lago di Como, curato dalla famiglia Gallarati Scotti, e, per la categoria Pubblici, Villa Borromeo Visconti Litta di Lainate, un polo botanico, storico e culturale.

Villa Melzi

Nata come residenza estiva di Francesco Melzi d’Eril, Villa Melzi, progettata dall’architetto G. Albertolli, è circondata da giardini e parchi che mostrano continuità con la collina in cui è collocata e la riva del Lago di Como, su cui sorge. I giardini sono sovrastati da piante secolari e statue, che conferiscono solennità e storicità al giardino stesso. Il premio è stato conferito non solo per l’immutato assetto paesaggistico, duraturo per due secoli nonostante il passaggio di eredità, ma anche per la componente botanica che ha valorizzato nel tempo l’originario rapporto tra pieni e vuoti, tra specie autoctone ed esotiche, come le collezioni pregiate di aceri giapponesi e camelie.

Villa Litta

Ideata dal conte Pirro I Visconti Borromeo, Villa Litta di Lainate è stata valorizzata ulteriormente dall’introduzione di giardini “all’italiana” e dal Palazzo delle Acque. Con i suoi 800 metri di lunghezza, il giardino di questa villa della provincia milanese rappresenta il più lungo di Europa. Mosaici, stucchi, giochi d’acqua e serre di camelie, hanno contribuito a conferire il premio a questo parco fruibile dal pubblico, non solo per la bellezza e l’importanza paesaggistica, ma anche per l’esempio che rappresenta come coinvolgimento di volontari e della comunità locale.

a cura di Sara Leonardi

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