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Il desiderio di mettere le ali alla Marca con la costruzione di un vero aeroporto prende corpo qualche tempo dopo con Virgilio Appiani e, di progetto in progetto, lungo quasi un secolo raggiunge gli anni Novanta, con la consacrazione dello scalo trevigiano come punto nodale del trasporto passeggeri nazionale, per toccare l’apice ai giorni nostri con la nuova aerostazione intitolata ad Antonio Canova, oggi pienamente operativa. Si può dire che lo scopo di creare un edificio in equilibrio tra il design moderno, la tecnologia e l’omaggio alla tradizione veneta sia stato raggiunto: merito di un progetto attento a ogni variabile, dalla valutazione del contesto ambientale alle specifiche dettate dalla destinazione d’uso, fino alla fondamentale scelta dei materiali. Considerando l’importanza che vanno assumendo nel presente i cosiddetti luoghi di passaggio, si è scelto di dar vita non a un semplice contenitore di funzioni e persone, ma a un vero e proprio spazio vitale, dove il concetto guida è quello dell’armonia degli opposti. Le ampie superfici vetrate, l’impiego di travature in legno per gli interni e quello del mattone faccia a vista per gli esterni si rifanno infatti alla tipica edilizia locale, che si sposa alla perfezione con il contesto della campagna circostante, mentre la struttura fortemente simmetrica, i dettagli in acciaio e la copertura, nel grigio del laminato zinco-titanio zintek®, richiamano la modernità del tessuto urbano (il centro di Treviso è a un paio di chilometri) e della società contemporanea, perennemente in movimento e sempre più interessata a coniugare il comfort con la funzionalità. Il nuovo edificio si presenta quindi diviso in tre blocchi, uno centrale, a due piani, e due laterali più alti, le “torri”, la cui essenziale linearità è spezzata dall’inserimento di piccoli fori luce di forma quadrata. Su ciascuna delle due torri i progettisti riprendono il tema del bow window proponendo un grande finestrone a forma semicircolare. La facciata nord del blocco centrale è caratterizzata da una parete vetrata continua che reinterpreta la classica separazione tra interno ed esterno, permettendo al viaggiatore in sala d’attesa di osservare la realtà del “fuori”, e al passante di scoprire quanto avviene “dentro”, in un’interazione continua che accentua la vocazione dinamica della struttura. Parimenti la parte sud dell’edificio, quella che guarda alle piste dell’aeroporto, grazie alla sua facciata in vetro consente ai passeggeri in partenza un primo contatto con gli aerei, proseguendo il percorso di avvicinamento al viaggio che si conclude al momento dell’imbarco. Al suo arrivo il viaggiatore viene accolto da un grande portico – le cui forme richiamano una sorta di stoà moderna – il quale, insieme alla copertura in zintek®, segna in modo forte l’impaginato del prospetto principale. La sezione trasversale dell’edificio è costituita da due falde speculari, una maggiore e una minore, che assumono l’aspetto di due ali pronte a spiccare il volo. Suggestione favorita in particolar modo dalla scelta del laminato in zinco-titanio zintek® naturale, che conferisce alla copertura dell’intera aerostazione un piacevole aspetto estetico, tipica caratteristica di questo materiale una volta posato. Oltre a questa, lo zintek® naturale offre un grande ventaglio di peculiarità. Praticità e resistenza, innanzitutto: il laminato in zinco-titanio zintek® è molto malleabile e facilmente lavorabile, e può essere adattato a qualsiasi forma geometrica, sia le più ardite, sia le più lineari, qual è il caso dell’aerostazione. Qui per la posa è stata adottata la tecnica dell’aggraffatura doppia, che ha consentito di rendere il tetto un unico elemento continuo, come richiesto dal progetto, ottenendo un effetto finale di grande pulizia e distinzione. Esposto agli agenti atmosferici lo zintek® dimostra una resistenza particolarmente elevata. La naturale ossidazione non ne altera l’aspetto, come succede ad altri materiali, e non c’è rischio che gli ossidi formatisi col tempo, colando, sporchino le superfici circostanti. Da tutto ciò deriva uno dei maggiori punti di forza di zintek®: una volta posato non necessita né di trattamenti protettivi né di particolari cure. Questo significa che il suo impiego in opere edili di uso civile come aeroporti, scuole, centri commerciali, ecc. consente di abbattere l’onere della manutenzione. Parallelamente ai benefici per l’esterno, l’impiego del laminato zintek® per le coperture contribuisce al mantenimento del comfort interno: la corretta posa delle lastre prevede infatti la realizzazione di un’intercapedine di ventilazione capace di dissipare l’umidità latente, ovvero di far respirare la superficie sulla quale viene posato. L’ufficio progetti Zintek è in grado di assistere il committente/progettista nella scelta del pacchetto di sottostruttura più idoneo alle diverse esigenze: nel caso dell’aerostazione molta importanza è stata data al controllo e allo smaltimento dell’umidità e alla riduzione dell’apporto di calore dovuto all’irraggiamento della grande superficie di copertura, con un aumento del benessere degli ambienti sottostanti, fondamentale in un edificio destinato ad accogliere e gestire un continuo flusso di persone. Lo zintek® è inoltre un materiale naturale, totalmente riciclabile, qualità che lo rendono un’ottima scelta anche dal punto di vista del rispetto ambientale, nell’ottica di un’architettura biocompatibile che si va diffondendo in tutti i settori. Pulizia, tenacia, duttilità, ecologicità: tutti appelli cui zintek® risponde senza problemi. Ma nella progettazione di una struttura pubblica di grande visibilità i connotati tecnici non sono tutto: esiste anche la voce dell’estetica. Non basta a un materiale di essere resistente e pratico: è necessario che sia anche elegante e che si sappia inserire in un insieme armonico, la costruzione finale, che in ogni progetto riuscito è ben più della somma delle sue parti. Nel caso specifico dell’aerostazione di Treviso, la necessità di combinare la tradizione con la modernità, senza dimenticare la funzionalità dell’edificio, ha avuto come risultato alcune scelte precise: struttura essenziale nelle forme con inserimento di dettagli di movimento; elementi tradizionali intrecciati con dettagli high-tech. Un continuo avvicendarsi di nuovo e antico, dunque, un gioco di accenni al quale prende parte con naturalezza il laminato zintek®: evoluzione tecnologica dello zinco puro, e in certo senso erede del piombo, che ricorda per il colore assunto una volta ossidato, lo zintek® si sposa perfettamente con le nuance calde del legno e del cotto dei mattoni. Due sono le tonalità del laminato disponibili: quella naturale, di un grigio lucido che, con il passare del tempo, vira verso una tonalità ardesia, e quella prepatinata, sottoposta in stabilimento a un trattamento di decapaggio che le conferisce un aspetto preinvecchiato. Di queste, per la copertura dell’aerostazione è stata scelta la prima: il risultato è un manto uniforme, che ricopre la struttura trasmettendo insieme il senso di sicurezza e solidità tipici del metallo e un chiaro messaggio di placida raffinatezza. Un manto che fa da specchio al cielo, sul quale, grazie anche ai giochi di luce resi possibili dalle costolature tipiche della posa con aggraffatura doppia, si riflettono gli umori cangianti delle nubi: quanto di più appropriato, in fondo, per un luogo non-luogo pensato per il transito della più varia umanità, un’aerostazione che, comunque la si guardi, oggi la porta d’accesso, finalmente compiuta, al sogno di volare della città di Treviso. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici