Perché è stato tanto utilizzato l’amianto tra gli anni 50 e l’inizio degli anni 90? E come si può bonificare? Ve lo spieghiamo con l’aiuto di Azichem
È stato uno dei materiali edili più utilizzati: stiamo parlando dell’amianto, una soluzione adottata in maniera massiccia nel campo delle costruzioni dagli anni ’50 fino a inizio anni ‘90. La fortuna dell’amianto è legata alle sue caratteristiche: è altamente resistente al fuoco, resiste bene alla trazione e offre un ottimo isolamento termico e acustico. Inoltre si può facilmente impastare con altri materiali e si caratterizza per bassi costi di estrazione e lavorazione grazie alla sua struttura fibrosa.
La forza e la resistenza di questo materiale hanno fatto sì che trovasse impiego in molti ambiti: è stato utilizzato come isolante termico negli impianti industriali, come materiale fonoassorbente, nelle canne fumarie e nei serbatoi per l’acqua, nei pavimenti e nei pannelli isolanti. Un materiale poliedrico, questo è certo, ma fortemente dannoso: le microscopiche fibre rilasciate dall’amianto, se inalate dalle persone, possono provocare gravissimi danni alla salute, compreso il cancro ai polmoni.
La lavorazione ed estrazione dell’amianto sono state vietate nei primi anni ’90 per la sua dannosità e sono partite opere di bonifica dei manufatti e delle architetture che lo contenevano. Pur se le operazioni di bonifica stanno proseguendo, in Italia ci sono ancora molte coperture in Eternit, ovvero la miscela di cemento e fibre di amianto, che devono essere smaltite.
Le soluzioni Azichem per la lotta all’amianto
Azichem, azienda specializzata nella produzione di materiali speciali e tecnologie innovative per l’edilizia e la bioedilizia, si è occupata del “problema amianto” realizzando dei prodotti ad hoc. Nella gamma aziendale troviamo ELASTOCAP-A, il fissativo specifico per l’incapsulamento temporaneo di lastre in amianto.
Il sistema dell’incapsulamento è una soluzione interessante che permette di inglobare le fibre dannose dell’amianto e consente di creare una pellicola protettiva che avvolge il manufatto. Tra i vantaggi si tratta di un intervento che richiede tempi e costi contenuti, con un rischio basso sia per i lavoratori che per l’ambiente.
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