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Quello della sicurezza degli edifici in caso di incendio è un tema che si è fatto strada nell’ultimo periodo a causa degli incendi che, come ben ricorderete, hanno devastato la Torre del Moro a Milano e il palazzo Lagrange ed edifici attigui a Torino. Quando si progetta un edificio è bene garantire determinati livelli di sicurezza e rispondere ai requisiti stabiliti dalle normative. E’ importante, quindi, studiare il comportamento al fuoco degli edifici nella loro interezza e sulla base degli elementi che li compongono, sia strutturali che non.A tale proposito Confabitare, in collaborazione con Movimento Consumatori e Rockwool Italia, ha organizzato un evento con lo scopo di analizzare lo stato della normativa in merito alle facciate, con riferimento alle aree di miglioramento e alla situazione dell’Italia riguardo i fattori di sicurezza. Nello specifico è stato evidenziato il gap da colmare nella normativa che regola il comportamento al fuoco delle facciate e delle coperture degli edifici. Comportamento al fuoco degli edifici: serve una normativa chiara A seguito dei recenti eventi la necessità di una normativa che disciplini in modo chiaro i rischi collegati all’uso di materiali combustibili nelle facciate degli edifici più alti e di quelli ad alto rischio, come scuole e ospedali, si fa sentire sempre più; in particolare in un periodo segnato da un boom di ristrutturazioni edilizie dovuto all’introduzione del Superbonus 110%. Ovidio Marzaioli, Vice Segretario Generale Movimento Consumatori: “L’attenzione necessaria alla tutela dei consumatori in tema di sicurezza delle abitazioni è imprescindibilmente legata alla qualità stessa del patrimonio immobiliare e degli interventi migliorativi previsti nelle norme e nel PNRR, a partire dal bonus 110% per l’efficientamento degli edifici al nuovo piano energetico sull’uso delle fonti rinnovabili. Movimento Consumatori è da sempre attento alle tematiche ambientali e di sicurezza nella prospettiva di un miglioramento complessivo della qualità di vita dei cittadini ed è promotore delle azioni aderenti a tali primari obiettivi”. La questione è stata posta sul tavolo dai rappresentanti dei consumatori, della politica e del mercato nel corso dell’evento titolato ‘La sicurezza degli edifici: lo stato della normativa sulle facciate e le aree di miglioramento. L’Italia è in ritardo sui fattori di sicurezza?’ promosso da Confabitare, in collaborazione con Movimento Consumatori e Rockwool Italia. Questa preziosa occasione di discussione e condivisione ha permesso di evidenziare ancora una volta la necessità di una normativa italiana sulla sicurezza antincendio che vieti l’uso di materiali combustibili per facciate e coperture al fine di ridurre al minimo i rischi sia per chi abita l’edificio che per il sistema città, coinvolgendo ospedali, scuole ed edifici pubblici. La discussione per il miglioramento della normativa I partecipanti hanno discusso gli elementi di miglioramento della normativa, anche in seguito alla Regola Tecnica Verticale (RTV) emanata dal Comitato centrale tecnico scientifico dei Vigili del Fuoco, ora in attesa di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, che entrerà a far parte del Codice di prevenzione incendi disciplinando il comportamento al fuoco delle facciate e delle coperture degli edifici. La normativa prevede l’introduzione di obblighi insufficienti a garantire la sicurezza in caso di incendio, consentendo ancora l’utilizzo di materiali combustibili per l’isolamento o il rivestimento di edifici di altezza elevata e ad alto rischio. Paolo Migliavacca, amministratore delegato di ROCKWOOL Italia: “Noi ci occupiamo di isolamento in lana di roccia, una soluzione con alte performance in termini di sicurezza, sostenibilità, efficienza energetica. Sulle prestazioni antincendio degli edifici sollecitiamo l’attenzione pubblica degli esperti, progettisti, costruttori ed enti pubblici dal 2016: abbiamo creato un forum tematico insieme al Politecnico di Milano, orientato all’innovazione tecnologica, alla responsabilità in campo normativo e realizzativo, dedicato a tutti gli attori del settore edilizia. Ma oggi l’Italia è ancora indietro rispetto all’Europa e non ha imparato, come hanno fatto Regno Unito e Romania, da alcuni tragici incidenti”. L’Onorevole Carlo Sibilia, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’interno, ha commentato: “E’ fondamentale che iniziative come queste mettano in luce aspetti normativi tecnici che possano portare a nuovi standard. Oggi in Italia esiste per gli edifici una certificazione energetica ma non esiste una certificazione unica di sicurezza. Non c’è uno standard europeo, nessuno in Europa si è posto questo tema. Sulla Regola Tecnica Verticale stiamo approfondendo il tema. Ci manca la definizione di un nuovo standard ed è bene che oggi se ne parli. Ed abbiamo un punto di riferimento chiaro, il Comitato centrale tecnico scientifico per la prevenzione. Intanto con i Vigili del Fuoco siamo già al lavoro sui controlli mirati e sulle prove dei materiali. Il nostro unico focus è la sicurezza dei cittadini”. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici