Il progetto di consolidamento delle fondazioni ha risposto alla necessità di utilizzare una tecnologia atta ad ottimizzare il rapporto risultato – costi – bassa invasività e di non intervenire in modo invasivo sui muri interni; a tale proposito SYStab ha scelto di ricorrere a una tecnica mista pali e resine.
Nello specifico, è stato consolidato l’angolo a valle, interessato dai cedimenti maggiori, utilizzando pali precaricati impostati su un nuovo cordolo di fondazione, e il nodo terreno – fondazione dell’impronta fondale restante con iniezioni di resina a lenta espansione.
I problemi riscontrati
Oggetto dell’intervento è un piccolo condominio bifamiliare situato sulle colline di Rignano sull’Arno, costruito interamente in muratura portante e colpito da un progressivo dissesto dovuto a cedimenti differenziali del terreno.
Tutta la struttura ha subito danneggiamenti più o meno lievi a causa dei movimenti, con crepe e fessurazioni sia sui muri interni che sulla pavimentazione e sui solai. Il cedimento più evidente, però, si è verificato nell’angolo sud con tipiche lesioni a 45° passanti su entrambi i lati.
Il quadro di dissesto ha richiesto, quindi, un consolidamento completo della struttura.
Consolidamento delle fondazioni: tecnica mista con resine e pali
Dal momento che i cedimenti hanno interessato strati di terreno molto importanti, i tecnici della committenza non hanno avuto dubbi sull’impiego di fondazioni profonde per l’intervento di consolidamento. I micropali rappresentano, infatti, la soluzione più sicura.Nello specifico sono stati scelti pali precaricati di SYStab, ossia pali di piccolo diametro con vantaggi notevoli rispetto ai metodi di micropalificazione tradizionali. L’invasività dell’intervento ha portato a combinare l’utilizzo dei micropali con iniezioni di resine espandenti a densità differenziata.
Le fasi operative dell’intervento di consolidamento delle fondazioni
L’intervento si è svolto secondo le seguenti fasi operative:
- scavo e realizzazione di un nuovo cordolo in c.a. solidarizzato alle murature esistenti,
- predisposizione di idonei tubi camicia all’interno del cordolo stesso,
- getto del nuovo cordolo,
- maturazione del getto (circa 28 giorni),
- infissione dei pali con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate/profondità di progetto,
- precarico eseguito su ogni palo con pressioni superiori a quelle di esercizio,
- ancoraggio definitivo di tutti i pali al collare dei tubi camicia,
- iniezione di resine diffuse al di sotto di tutti i muri non consolidati con i micropali.
I vantaggi del consolidamento con micropali precaricati
Il consolidamento delle fondazioni mediante micropali precaricati ha permesso di stabilizzare l’angolo interessato dai cedimenti più gravi e di ripristinare le crepe nei muri, con molteplici vantaggi rispetto alle tradizionali tecniche:
- tempi di realizzazione molto rapidi,
- nessuna produzione di materiale di risulta,
- nessun impiego di fanghi o acqua (cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni),
- nessuna produzione di vibrazione dannosa per le sovrastrutture,
- portata di ogni micropalo testata in corso d’opera,
- precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali,
- possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente.
L’intervento in sintesi
In sintesi l’intervento di consolidamento delle fondazioni ha consentito in soli 7 giorni:
- infissione di 13 micropali di diametro 114 mm e lunghezza media 10 metri,
- fissaggio finale dei micropali ai tubi camicia,
- consolidamento di oltre 75 metri lineari di fondazioni con iniezione nel terreno di resine a lenta espansione.
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