Ex opificio Ferrari

PREFA

Due vite in due millenni, un simbolo del Novecento industriale entra nel Duemila: cinque negozi, tre uffici, quindici alloggi per far rivivere quello che è stato per Carpi e per i suoi abitanti un simbolo di sviluppo industriale, un pezzo di storia.
L’industria creata da Dante Ferrari all’inizio del secolo scorso, specializzata nel distillare tartaro per l’industria chimica attraverso la vinaccia ottenuta dalla pigiatura dell’uva, ha rappresentato una fonte di reddito per il Paese ed una risorsa per il riscaldamento quando, le forme che uscivano dallo stabilimento carpigiano come ultimo risultato della spremitura dei vinaccioli da cui si ricavava olio, nei poveri anni del dopoguerra, funzionavano come sostituto del carbone e della legna che mancavano alle famiglie per scaldarsi.
Con le sue presse, i frantoi, le caldaie a vapore, le pompe e le torri di distillazione sistemate fra le mura e nei cortili del complesso, questa fabbrica si proponeva come industria di trasformazione a ciclo completo.

Della struttura di quegli anni si sono perfettamente conservate la mura perimetrali esterne, con la loro impronta novecentesca dalle linee verticali e simmetriche e con tutta la severità dell’apparato decorativo, di particolare di rilievo quello affacciato su viale Carducci.

Partendo dalla volontà di conservare questa memoria storica nell’impronta della struttura, si sono mossi gli architetti Emilio Paltrinieri, Marta Miani e l’ingegnere Gian Battista Paltrinieri, cui sono stati affidati gli studi e gli interventi progettuali sull’ex industria dalla società Domus Oleum Srl che ha acquistato l’intera area.

Appoggiato dall’aperta e lungimirante visione della Committenza e dell’Amministrazione comunale di Carpi che hanno spinto per una realizzazione dai tratti distintivi dando un forte impulso ad osare, lo studio di progettazione ha scelto di esaltare quello che fu un simbolo del Novecento per la città mettendo “il nuovo” al servizio di ciò che già esisteva.
Così, tutta la parte nuova, ottenuta sfruttando la volumetria interna, è stata arretrata rispetto alle facciate preesistenti, in modo da dare minore risalto all’intervento nuovo nella prospettiva della visuale dalla strada.

La dichiarazione architettonica di questa ricerca risulta chiara nella scelta dei materiali contemporanei per le coperture, per le trame murarie ed i serramenti, elementi i quali compongono e completano le linee architettoniche orizzontali studiate per incontrare e sottolineare quelle verticali delle facciate novecentesche: materiali tecnologici e moderni, funzionali e durevoli per garantire prestazioni elevate e per mantenere in equilibrio il gioco delle parti in questo incontro tra l’architettura posta a cavallo tra due secoli.

Non un’annientazione del passato in questo restauro, ma anzi, un’esaltazione di un simbolo industriale grazie alla scelta delle più moderne tecnologie e dei materiali più evoluti attualmente in commercio.
Le coperture sono state realizzate con prodotti PREFA, caratterizzati da elevate prestazioni tecnologiche. Si è messo in opera un manto in alluminio preverniciato PREFA, posato usando solo la tecnica della doppia aggraffatura, con fissaggi indiretti a scomparsa, senza mai rivettare o bucare direttamente la copertura e lasciando lo spazio di dilatazione al materiale, applicando graffette scorrevoli brevettate PREFA. Questa tipologia di copertura e la specializzazione dei posatori formati direttamente dall’azienda che sono pertanto in grado di eseguire un lavoro di posa in piena regola evitano ogni problema di infiltrazioni di acque meteoriche a garanzia di una durata nel tempo di 40 anni.

La copertura dell’intero nuovo complesso residenziale e commerciale infatti è stata realizzata grazie all’utilizzo dell’alluminio preverniciato PREFA con la posa in opera della ditta Zambelli Fabio Srl di Soliera (MO), un’azienda specializzata che si occupa di questo tipo di coperture sin dai primi anni Ottanta.

Diverse sono state le tipologie di copertura metallica realizzate: la parte preesistente è stata ricoperta con le tegole goffrate PREFA, mentre la parte realizzata ex-novo è stata coperta con nastri in alluminio Prefalz a sviluppo orizzontale, con la tecnica della doppia aggraffatura curva. I balconi e i terrazzi hanno visto l’utilizzo del sistema di copertura piana.

La tegola in alluminio PREFA® offre le migliori garanzie di resistenza, durata e resa estetica. Grazie alla qualità del materiale ed alla praticità del sistema di posa rapido, con graffette in allumino brevettate a scomparsa, la copertura completa di lattoneria, compresi pluviali, fineste velux e tutti gli accessori, viene posata velocemente da tecnici specializzati PREFA ed è garantita per ben 40 anni contro rottura, ruggine e congelamento.
Le prestazioni di un tetto realizzato con il sistema di tegole PREFA® sono eccellenti. Con uno spessore di 0,7 mm e un peso di 2,3 – 2,6 kg per metro quadro il tetto è leggero, ma offre una portata di ben 800 kg/mq (valore minimo) e la possibilità di realizzare coperture con pendenza a partire da 12°.

Le tegole sono trattate con una doppia verniciatura a fuoco, resistente all’acqua marina, in 9 diversi colori standard o in colorazioni speciali a richiesta, realizzate con vernici a polvere riferibili al sistema RAL.
Le tegole PREFA ricordano le coperture tradizionali e rappresentano pertanto la soluzione ideale per tetti a falde dove si voglia mantenere l’estetica classica senza dover rinunciare alla tecnologia e alla durata dell’alluminio.

La lattoneria Zambelli Fabio Srl ha posato circa 420 metri quadrati di tegole PREFA in alluminio preverniciato da 600 x 400 mm, ponendole al di sopra di uno strato antirumore e anticondensa e alla struttura in legno preesistente. Per questa realizzazione le tegole sono state scelte nella colorazione antracite.

Per la copertura in alluminio degli edifici di nuova realizzazione si è scelto invece di utilizzare il nastro Prefalz di PREFA, nella tonalità grigio chiaro.
La struttura era infatti progettata con copertura a bassa pendenza e ad una falda semitonda.
PREFALZ, nastro in alluminio preverniciato a brevetto PREFA, è ideale per realizzare coperture e rivestimenti di facciata con forme architettoniche libere, assicurando prestazioni di assoluta sicurezza in quanto altamente resistente alla corrosione e garantito per 40 anni, come tutti i prodotti a marchio PREFA.
Le aggraffature sono state eseguite con estrema perizia dagli installatori PREFA per fare in modo che la resa estetica non venga meno pur assicurando la massima resistenza del rivestimento agli agenti atmosferici.
Grazie alla sua duttilità (qualità d’aggraffatura H 41), il nastro PREFALZ è sagomabile e quindi offre al progettista opportunità compositive illimitate nella realizzazione di tetti e facciate.
La posa, ad opera della ditta Zambelli Fabio srl, è stata realizzata sopra uno strato antirumore e anticondensa e su di una struttura preesistente in legno per una superficie totale di circa 1.000 metri quadrati.

Per quanto riguarda invece la struttura interna la situazione si presentava ben diversa in quanto essa era praticamente inesistente, non vi era traccia cioè di un elemento finito data l’attenzione che fu impiegata, nel costruirlo, a ricavare il massimo spazio libero a piano terra, attraverso archi a tre centri a sostegno delle campate. I tre volumi vuoti, invece, erano diventati col tempo i veri spazi industriali, con le guidovie e le diverse attrezzature.
Il criterio progettuale del restauro, pur privilegiando la composizione dei volumi, offre una ripartizione razionale degli spazi interni.
Al piano terra trovano posto, sul lato rivolto verso viale Carducci, le aree commerciali e l’ingresso pedonale principale; sulla facciata opposta le autorimesse, l’ingresso pedonale alla torre e, nel corpo centrale, uno studio professionale.

Al primo e al secondo piano, vista la particolare e complessa configurazione trapezoidale della struttura, si è scelto di collocare diverse tipologie abitative: bilocali, trilocali e, nel corpo principale ovest, quattro duplex. Al secondo piano trovano alloggio anche due grandi appartamenti (rispettivamente nel corpo nord e in quello sud) e i livelli superiori dei duplex; nel corpo centrale est è invece stato posto un alloggio a tre locali.

Nel progetto dello Studio Paltrinieri è immediata la distinzione visiva tra i volumi di nuova edificazione e quelli preesistenti sia nell’analisi della forma e del disegno che nell’impatto estetico dei materiali, ciò per evitare qualsiasi forma di mascheramento del nuovo intervento rispetto alla parte storica. Si è cercato anzi di esaltare, proprio grazie al contrasto, gli elementi del passato facendoli tornare a vivere.

Un giardino sul quale si affacciano le due scale principali, leggere e moderne, che con la sinuosa copertura metallica si pongono come elemento architettonico cardine dell’intero complesso, ha preso il posto del volume a doppia altezza posto un tempo fra i due corpi centrali.
La linearità e la pulizia della struttura architettonica è sottolineata dai materiali scelti per le pareti perimetrali realizzate in vetro, mentre la struttura e le ringhiere sono in acciaio, collegate a secco ai setti portanti in muratura. Gli esili elementi portanti delle vetrate sono stabilizzati dai pianerottoli ed i pianerottoli stessi sono a loro volta sostenuti dalle vetrate.
I nuovi corpi di fabbrica interni a copertura inclinata sono stati realizzati senza emergere dalla linea ideale compresa tra l’esterno delle facciate e l’inclinata di 33° rispetto all’orizzontale.

La plasticità dei rapporti tra volumi e linee esistenti e di nuova costruzione rappresenta il cuore progettuale dello studio architettonico e sorregge il riuscito bilanciamento tra passato e presente, tra verticalismi e linee prettamente orizzontali che contraddistinguono i primi l’antica e le seconde la moderna essenza dell’ex opificio Ferrari.

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