Il colore come elemento progettuale

Partendo da una serie di vincoli imposti, dalla posizione alla tipologia di ambienti da realizzare, la collaborazione tra la committenza e l’autore ha dato vita a una soluzione originale, a cavallo tra divertissement estetico e precisione formale e funzionale, che tiene conto delle necessità lavorative dei diversi soggetti ospitati nella struttura, trasmettendo però un univoco senso di creativa libertà, che è la cifra del progetto e concretizza il sogno di un’architettura di sapore internazionale.
Il dover creare un edificio letteralmente incastrato tra altri due fabbricati, dotandolo di una personalità che spiccasse, e tenendo sott’occhio la funzionalità degli uffici e le esigenze di ogni cliente che ne avrebbe preso possesso, è apparso alla committenza e all’autore un compito affascinante. Per risolverlo, la soluzione scelta è stata quella di uno spazio forte, dall’identità allo stesso tempo ben definita e continuamente mutevole.
Reinterpretando la classica opposizione tra gioco e lavoro, visti da sempre come concetti antitetici, è stata concepita un’architettura forte, capace di imporsi al primo sguardo, facendo ricorso a un uso peculiare del colore.
Sono stati pensati uffici perfettamente efficienti ma dalle forti connotazioni ludiche, ricorrendo a un generoso uso del colore. Non colore tradizionalmente applicato alle pareti, ma distribuito a piene mani sulle facciate esterne e nei diversi ambienti, con vetrate rosse, gialle, azzurre, verdi, violette, distribuite secondo varie geometrie, e negli interni, con mosaici coordinati.
Inoltre non è stata privilegiata una facciata rispetto alle altre, ma tutte sono state interpretate come fronti, ciascuna della stessa importanza, e ciascuna definita da una scelta progettuale, con l’utilizzo di specifiche combinazioni di materiali. Marmo, cemento, vetro, acciaio, mattone, zinco-titanio: tutti contribuiscono all’unicità dell’insieme, che rivela, da ogni lato, prospettive inedite e tagli curiosi, dalle suggestioni pittoriche vicine a Mondrian.
Il risultato è un edificio accogliente e sempre mutevole, il cui intersecarsi di linee e piani definisce spazi perfettamente vivibili, stimolanti, luoghi per pensare e luoghi per produrre.
Quel grigio movimento
La volontà di creare un ambiente di lavoro che combattesse anche esteticamente l’idea di un’attività routinaria e grigia ha quindi portato al disegno di un’architettura accogliente, giocosa e amichevole, pur nella razionalità dell’organizzazione e degli spazi e delle funzioni.
Nel gioco di piani e linee che si intersecano, rompendo l’ortogonalità classica a favore di un ritmo squisitamente originale, tra le stanze dalle porte a vetri, che ricordano la galleria degli specchi di un luna-park, si aprono quindi inattese terrazze, angoli in cui rifugiarsi per cercare pace o ispirazione, spazi pensati per creare e non per eseguire meccanicamente mansioni ripetitive.
A fare da collettore tra i diversi sprazzi di colore sono chiamati i materiali più diversi, dal marmo all’acciaio, dal cemento al vetro, in un’alternarsi che dona all’edificio un’impronta decisamente ritmica.
Ciascuna facciata utilizza rivestimenti in laterizio o metallo: in particolare, per la facciata est è stato utilizzato lo zinco-titanio zintek® per il rivestimento a scandole. Le finestrature, disposte con apparente irregolarità lungo tutta la superficie della facciata, generano un senso di forte dinamismo cui contribuisce il caratteristico colore grigio tipico dello zintek® prepatinato. L’effetto è insieme rigoroso e lieve, grazie anche al variare della luce che, rimbalzando sulla superficie metallica, si propaga per l’intera facciata, creando continui effetti di profondità.
The Colours appare quindi come un contenitore allegro e alternativo di idee e creatività, rispecchiando in pieno il lavoro progettuale che, partendo da vincoli piuttosto stretti, ha saputo scardinarli dall’interno e configurarsi come un’opera unica, di carattere, e vicina a una leggerezza, fatta di sostanza e significato, che non dispiacerebbe a Italo Calvino.

Scheda tecnica
– Città Vicenza
– Nome Progetto The Colours
– Progettista Arch. Massimo Broglio
– Tipologia d’intervento zintek® Facciata edificio commerciale

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