Tutto è bene quel che finisce bene….questa naturale aspirazione del committente nell’affrontare un qualsiasi lavoro di ripristino che riguardi anche le “coloriture” è spesso vanificata dalla parcellizzazione dell’intervento tecnologico. Due fondamentalmente le figure specialistiche: il tecnologo del paramento murale – intonaci e malte di ripristino – e il tecnologo delle finiture colorate. Raramente quindi la facciata da ripristinare viene vissuta nella sua naturale unicità supporto/finitura producendo come frequente risultato una bassa durabilità dell’intervento.
La mancanza di una “visione di insieme “ che giustifichi tecnologicamente le scelte dei materiali proposti, disorienta il committente, che non comprendendo l’estrema varietà di prodotti disponibili sul mercato, spesso si orienta verso i materiali più poveri facendo della motivazione economica la ragione guida.
Altre volte non avendo oggettivi motivi di scelta ci si limita ad enfatizzare la sola funzione estetica trascurando quella che dovrebbe essere la più importante funzione di una finitura: la protezione del supporto.
Proteggere il supporto, oltre che abbellirlo con corretti cromatismi, significa fare scelte “ tecnologicamente coerenti” tra intonaci/malte di ripristino e finiture. Conoscere in modo approfondito il comportamento di questi due materiali sia dal punto di vista chimico/fisico che prestazionale significa in genere identificare un’insieme univoco di prodotti che congiuntamente concorrano a ottenere un intervento di ripristino efficace e duraturo, oltre che bello esteticamente.
Peraltro, condizioni ambientali sempre più esasperate, basti pensare alla gravità devastante per le nostre facciate del fenomeno delle piogge acide legate all’inquinamento ambientale, e la lievitazione dei costi di intervento, inducono ad avvalersi sempre più di strumentazioni di indagine sperimentale in grado di verificare teorie e costruire modelli attendibili di previsione comportamentale nel tempo, dei vari materiali.
Fondamentale diventa l’apporto di laboratori adeguatamente attrezzati dove ipotesi di formulazioni e di durabilità possano essere indagate e verificate.
Tre, per le finiture, le formulazioni principali che soddisfano, con le loro specificità prestazionali, i molti casi che le facciate da ripristinare propongono.
Ciclo acrilico elastomerico ELASTOCOLOR che ha come peculiarità :
– Adesione al supporto
– Resistenza ai raggi ultravioletti
– Elasticità permanente
– Resistenza alla CO2
Ciclo ai silicati SILEXCOLOR che ha come peculiarità :
– Corpo unico col supporto
– Elevata traspirabilità
– Elevata resistenza chimica
– Bassa presa di sporco
– Funzione estetica
Ciclo ai silossani SILANCOLOR che ha come peculiarità :
– Idrorepellenza
– Traspirabilità
– Adesione vecchie pitture
– Gamma colori
Ognuna di queste famiglie viene coniugata in differenti tipi di finiture, lisce e a spessore, in modo da soddisfare le diverse esigenze estetico/progettuali.
Infine discorso a parte, ma fondamentale per le finiture, è quello del colore. Spesso il committente/progettista si trova a dover scegliere tra i limiti delle cartelle colori e i relativi prodotti.
COLORMAP, il sistema automatico di dispensazione del colore, abbinato al software di colorimetria strumentale, libera da ogni vincolo che non sia quello della durabilità, integrando prodotti e metodologie compatibili tra loro.
Con il progetto “Oltre la protezione” MAPEI offre al problema della manutenzione delle facciate la risposta più sicura perché entrando nel campo delle finiture, e ancor più in quello del colore, chiude al meglio cicli operativi omogenei per efficacia, durata e bellezza.
Consiglia questo comunicato ai tuoi amici