Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
A quasi 80 anni dalla sua nascita, la Centrale del latte di Vicenza trasloca nella nuova sede di via Faedo, nei pressi del casello autostradale di Vicenza est. Una grande struttura di 13mila metri quadrati sarà dunque il punto di riferimento per la raccolta e il trattamento del latte vicentino e del Veneto, e la produzione di yogurt, formaggi, dessert, panna e uova. la richiesta della proprietà di rilanciare l’immagine della Centrale e dei suoi prodotti non come semplici beni da immettere sul mercato, ma come tesori della città e dei suoi abitanti, era chiaramente una sfida comunicativa, e come tale è stata affrontata. La committenza ha voluto un complesso moderno, efficiente e curato in ogni dettaglio, che sapesse porsi nei confronti della collettività come un servizio, in piena trasparenza. Prima di tutto ci si è concentrati su quale fosse il messaggio da evidenziare: trattandosi di un’azienda presente sul territorio dal 1929 e impegnata nella produzione di alimenti legati al concetto di naturalità e di famiglia (latte, burro, formaggi, uova, dessert), l’immagine principale era quella di una struttura vicina alla gente e attenta alle necessità sia di chi acquista i suoi prodotti, sia di chi ci lavora. Qualità quindi, a livello produttivo, con le certificazioni ISO 9001:2000 e UNI 10939 del 2001, e a livello del personale, con la garanzia del migliore comfort possibile, a partire dal controllo di temperatura, luce e rumore ottenuto grazie all’isolamento dal terreno dei due nuovi edifici. Di questi, collegati tra loro da un corridoio aereo, l’uno comprende i reparti di produzione e di stoccaggio, gli impianti di servizio e i servizi al personale, mentre l’altro ospita amministrazione, direzione, una rivendita di prodotti e una sala per la formazione. Il complesso è poi circondato da un’area verde di 6.500 metri quadrati, per la quale ogni pianta è stata scelta per la sua resistenza, ma anche per il colore delle foglie e i tempi di fioritura, e in cui perfino il bacino di compensazione ha la forma di un piccolo lago contornato da vegetazione. Per ridurre al massimo l’impatto estetico della consistente dotazione impiantistica della centrale, si è scelto di integrare il più possibile quest’ultima nei corpi di fabbrica: efficace si è rivelata in questo senso la scelta del laminato in zinco-titanio zintek® per il rivestimento di facciata, poiché ha permesso di integrare le parti funzionali degli immobili con quelle tecnologiche. Utilizzando lo zintek®, scelto per le sue versatilità e resistenza, si è costruito una sorta di guscio che riveste e protegge tutta la struttura, esaltandone la forma e unendo alla resa estetica l’ottimizzazione delle prestazioni, dal momento che non richiede interventi di manutenzione e che il suo impiego ha consentito di creare un’intercapedine di ventilazione tra la muratura e il rivestimento stesso, che favorisce il mantenimento del microclima interno. Nelle facciate, lo zintek® è associato a blocchi in calcestruzzo bianco, che rimandano alla tipica pietra calcarea vicentina: in questo modo, con un alternarsi visivo tra il colore bianco e il grigio ardesia tipico dello zintek®, viene anche suggerito un parallelismo tra l’aspetto della centrale e i suoi processi produttivi, durante i quali il latte, bianco, viene accompagnato nel suo viaggio di trasformazione attraverso impianti realizzati in lega metallica. Un dettaglio, questo, che sottolinea ulteriormente l’attenzione posta al messaggio di piena fruibilità e trasparenza che si voleva trasmettere con la nuova centrale, costruita nel privato ma per il benessere della collettività. Messaggio rinforzato dalla scelta dell’azienda di partecipare a numerose iniziative di carattere sociale, e di prevedere al proprio interno un percorso didattico dedicato alle scolaresche, che vengono condotte alla scoperta delle diverse fasi di produzione. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici