PAVER brio® 70/110 per edifici industriali
Il sistema modulare brio® di Paver realizza l’unione armoniosa del design e della ricerca tecnologica per coperture industriali, commerciali e terziarie.
Le forme morbide della struttura garantiscono un sorprendente senso di benessere sin dal primo momento a chi entra nell’edificio. L’illuminazione diffusa evidenzia superfici armoniose e senza zone d’ombra, la luce filtrata dai lucernari raggiunge ogni punto d’intradosso del tetto.

La modularità e l’intercambiabilità dei componenti del sistema brio® facilita il compito del progettista esaudendo le esigenze di ogni utente. Si può scegliere di realizzare un’illuminazione diretta zenitale, indiretta a shed con lucernari e serramenti motorizzati o anche di combinare le varie soluzioni.
La copertura è generalmente realizzata con la tecnica del “tetto aerato” mediante lastre ondulate in fibrocemento, acciaio, alluminio o aluzink. Le lastre sono montate distanziandole di alcuni centimetri dal coibente creando così uno strato d’aria in movimento che consente di smaltire:
- nella stagione fredda il vapore proveniente dagli ambienti interni;
- nella stagione calda il calore ricevuto per irraggiamento, grazie ai moti convettivi che realizzano una sorta di “lavaggio termico” del tetto, riducendo così la quantità di calore che altrimenti giungerebbe agli ambienti sottostanti.
I particolari accorgimenti adottati nello studio della coibentazione mirano ad evitare condense superficiali interne anche in ambienti ad elevato tasso di umidità.
Comfort acustico
L’assenza di superfici piane orizzontali minimizza i fenomeni di riverbero acustico mentre l’elevata massa consente un buon livello d’isolamento dall’esterno.
Schemi statici BRIO
La soluzione A prevede un interasse di 6,0 m tra i tegoli BRIO con interposizione di coppelle curve in calcestruzzo armato, completamente pedonabili.
Le coppelle in c.a. possono essere del tipo ad intradosso liscio o ad intradosso sagomato; in entrambe le tipologie si possono realizzare lucernari fissi o motorizzati per ottenere un’illuminazione diretta zenitale e i ricambi d’aria necessari.
L’interasse consigliato tra i pilastri è pari a 12,0 m con pannelli verticali e pari a 10,0 m con pannelli orizzontali.
Nello schema B, le coppelle in c.a. ad intradosso liscio vengono montate in modo da realizzare gli arcoshed.
Si realizza così una copertura priva di superfici spezzate in cui la luce naturale si riflette morbidamente per poi diffondersi all’interno dell’edificio, ottenendo una luminosità diffusa con pochi contrasti, ottimale dal punto di vista ergonomico.
L’interasse consigliato tra i pilastri è pari a 12,0 m con pannelli verticali e pari a 10,0 m con pannelli orizzontali.
Questa soluzione prevede un interasse di 5,0 m tra i tegoli BRIO con interposizione di coppelle curve in calcestruzzo armato, completamente pedonabili.
Le coppelle in c.a. sono del tipo ad intradosso liscio, si possono realizzare lucernari fissi o motorizzati. Architettonicamente simile allo schema A, permette di raggiungere luci libere fino a 28,0 m con BRIO 110 e 20,0 m con BRIO 70.
È anche possibile utilizzare coppelle alleggerite di tipo sandwich in alternativa a quelle in c.a. così da raggiungere luci fino a 31,0 m con BRIO 110 e 21,0 m con BRIO 70.
el tutto simile allo schema B, se ne differenzia per l’uso delle coppelle in c.a. ad intradosso liscio più piccole, ottenendo un interasse pari a 5,0 m fra gli arcoshed.
Si ottengono maggiori rapporti aeroilluminati rispetto alla soluzione B e anche maggiori luci libere.
Lo schema E prevede un interasse variabile tra i tegoli BRIO con interposizione di coppelle leggere di tipo sandwich o di lucernari continui che realizzano delle fasce luminose continue a illuminazione zenitale con eventuali parti ad apertura motorizzata.
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