Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Il rilievo del colore L’addensamento in percentuale dei clasti rispetto alla matrice legante è sempre alto. Sovente è stato individuato in superficie uno strato di finitura a calce o ad intonachino di colore bianco. Per quanto concerne le policromie pittoriche, le analisi hanno evidenziato stesure di colore a base di ossidi ed idrossidi di ferro di tonalità prevalentemente rossa e gialla. Le analisi microchimiche condotte per i leganti hanno rilevato la presenza di carbonati (calce) e talora di sostanze organiche di natura proteica contenente corpi grassi in alcuni campioni e la presenza di fini particelle silicee in altri. Anche lo studio del degrado ha consentito di rilevare nella maggior parte dei campioni una percentuale dei pori rispetto al volume dell’intonaco piuttosto alta, confermata dalla presenza di sali inquinanti quali i Cloruri ed i Solfati in tracce. In particolare i cloruri sono i sali che derivano dall’acido cloridrico. Allo stato naturale non sono igroscopici ma lo diventano combinandosi con gli altri sali, soprattutto i solfati. Allo stato igroscopico, i cloruri hanno una notevole capacità di assorbimento di acqua e di vapore; vengono trasportati da venti marini e dalla risalita capillare e condensano appena entrano in contatto con le murature. In generale il degrado sembra causato soprattutto dalle azioni fisico – meccaniche prodotte dalla pioggia e dal vento marino, che provocano sia l’usura dei paramenti sia infiltrazioni d’acqua all’interno della muratura, con il conseguente di scioglimento delle particelle. Il metodo utilizzato per il rilievo cromatico è stato di tipo visivo, basato sulla capacità dell’occhio umano di individuare l’analogia di un determinato colore di facciata con uno dei colori di una campionatura di riferimento. Tale campionatura è data dal Sistema Internazionale Munsell che definisce circa 1500 colori espressi in altrettanti campioni contenuti nel “Munsell Book of Color”. Ciascun colore è contraddistinto da tre caratteristiche: tinta, luminosità, saturazione. Il rilievo è stato effettuato attraverso la sovrapposizione di più dati derivanti da sopralluoghi effettuati con condizioni di luce differenti ed in differenti momenti della giornata, in quanto è risultato complesso agire in condizioni ottimali cioè di illuminamento medio naturale indiretto. Elementi cromatici di facciata Gli elementi rilevati per la cromia sono distinti in tre famiglie individuate per la tipologia di supporto materico: – I colori degli intonaci; – I colori degli elementi accessori; – I colori dei decori. Per ciascun gruppo è stata indicata una cartella colori che costituisce il punto di partenza del Progetto Colore. I colori degli intonaci I colori di facciata sono stati rilevati secondo una classificazione inerente la presenza di decoro architettonico: – basamento: piano terra a destinazione quasi sempre commerciale; – fondo piani residenziali: campiture centrali; – decori piani residenziali: cornici, marcapiani, lesene, bugnati, elementi figurativi. Nel caso di facciate con ampie porzioni degradate e dilavate, si è cercato di individuare il colore originale nei punti meno esposti agli agenti atmosferici, quali i sottogronda o i sottofinestra. I colori degli elementi accessori Gli elementi accessori analizzati sono le parti in legno e ferro, quali serramenti esterni e ringhiere. I colori dei decori L’analisi dei decori si è sviluppata seguendo due differenti tipi di approfondimento: 1. la tipologia grafica della decorazione (elemento geometrico, architettonico, figurativo..) e la conseguente ricchezza artistica del fronte in oggetto; 2. la complessità cromatica del decoro (presenza di chiaroscuri, sfumati). Il colore – base delle decorazioni rilevate è riportato nelle tavole di rilievo cromatico, mentre l’analisi artistica è sviluppata nelle schede edificio. Gli elaborati di sintesi del rilievo cromatico sono costituiti dalle Tavole di Rilievo in cui, per ciascun edificio, sono rappresentati sia la partitura architettonica e decorativa che le cromie classificate con il Sistema Munsell. In queste tavole di rilievo sono riportati i codici colore di ciascun edificio distinti per elemento architettonico: basamento – fondo – decoro. La ricerca dei colori storici è stata condotta attraverso un’indagine che si è sviluppata in due ambiti profondamente differenti: – lo studio iconografico e bibliografico. Gli archivi comunali, le fonti bibliografiche, le foto storiche e le memorie degli anziani locali costituiscono i riferimenti principali per individuare e comprendere le principali trasformazioni del Borgo; – il rilievo dei colori attuali. Questo strumento individua le cromie storiche di riferimento analizzando le tinte storiche rilevate, sia quelle oggi ancora visibili chiaramente, sia quelle ottenute dall’analisi dei campioni stratigrafici. È un elemento fondamentale del progetto. Tavolozza dei colori degli intonaci La cartella dei colori degli intonaci di facciata comprende tutte le tinte storiche ottenute dalle ricerche precedenti: a causa della naturale non contemporaneità dei rifacimenti delle singole facciate non è possibile delineare una storia del colore per fasi unitarie, ma lo studio coglie gli aspetti generali che si sono ripetuti nel tempo. La tavolozza dei colori degli intonaci di facciata individua un numero totale di 64 cromie, caratterizzate da una vasta gamma di colori caldi (rosso, giallo, arancione, marrone) e da una più limitata di colori freddi (azzurro, verde). All’interno di questa classificazione sono state individuate alcune cromie ripetute in modo consistente (così definite nel linguaggio locale: russettu ingleise, verdin, giano Portufin…) a seconda della localizzazione all’interno della partitura architettonica della facciata: basamento – fondo – decori (vedi Grafici “Colori di Progetto”). Tali colori costituiscono gli elementi cromatici di riferimento per l’insieme dei fronti del borgo di Portofino. Tavolozza degli elementi accessori In modo parallelo all’analisi dei colori degli intonaci è stato rilevato anche il colore degli elementi accessori, che costituiscono parte integrante dell’immagine complessiva dei fronti. I colori osservati sono quelli dei serramenti esterni, il cui verde è presente in una trentina di toni, conseguenza del deterioramento nel tempo di due colori di base. La tonalità più scura ha assunto varie tonalità di verde tendenti al grigio-azzurro, mentre quella più chiara ha messo in evidenza sbiadimenti e perdite di intensità. Il fenomeno è certamente dovuto al diverso comportamento dei pigmenti e dei leganti utilizzati, alla differente esposizione dei supporti interressati ai raggi ultravioletti ed alla salsedine. I dati ottenuti hanno portato alla definizione di una gamma rappresentativa di tinte di progetto, sia per gli intonaci che per i serramenti, che si potranno realizzare: – per gli intonaci, con pigmenti naturali e pitture minerali tradizionali (a base di calce o di silicato a norma DIN 18363); – per i serramenti, con pigmenti naturali o derivati da produzione industriale di alta qualità, finemente macinati e stabili impiegati per la colorazione di smalti tradizionali di elevata qualità e resistenza (a base oleosintetica/alchidica). La scheda edificio La Scheda – Edificio è un ulteriore supporto all’analisi dei prospetti ed è costituita da otto sezioni che racchiudono – come di seguito indicato – gli studi e le analisi illustrate e descrivono lo stato attuale del fronte in studio e la proposta progettuale del Piano del Colore. Inquadramento In questa pagina si trova la localizzazione planimetrica dell’edificio in oggetto e il suo inquadramento all’interno del fronte di riferimento. Rilievo Il rilievo architettonico dell’edificio consiste nella rappresentazione grafica della pianta del primo piano, del prospetto principale e dei prospetti laterali nonché della sezione trasversale, tutto in scala 1:100 o 1:50. Rilievo visivo dei materiali della facciata Una scheda suddivisa in più argomenti che sintetizza la consistenza materica del manufatto ed il suo stato di conservazione. Mappatura dei materiali Il rilievo architettonico del fronte principale è corredato dall’individuazione, attraverso campiture di colore, sia dei tipi di materiali presenti che della loro localizzazione. Prescrizioni di progetto In questa pagina sono individuate sia le cromie di facciata rilevate che le prescrizioni di progetto sull’uso dei materiali e sulla natura dei colori. Progetto È un elaborato grafico con rappresentazione in scala 1:100 o 1:50 delle cromie e dei decori proposti per il prospetto oggetto di studio. I colori sono classificati in legenda con il Codice Munsell ed il sistema ACC ed interessano le cromie sia dell’intonaco sia degli elementi accessori quali serramenti ed elementi in ferro. Decori Una dettagliata documentazione fotografica visualizza la tipologia e la ricchezza cromatica dei decori. In calce è presente una breve descrizione della tecnica artistica utilizzata per la realizzazione dei decori stessi. Analisi di laboratorio Per alcuni edifici sono state condotte analisi di laboratorio finalizzate all’individuazione della natura dei materiali costituenti il prospetto; le analisi forniscono inoltre informazioni inerenti la stratigrafia degli intonaci e la successione degli strati di colore sottostanti la tinteggiatura visibile. L’elaborato finale consiste in un fascicolo sintetico, di facile consultazione, adatto al riconoscimento immediato per ciascun edificio delle analisi condotte e delle prescrizioni redatte, in vista di future opere di manutenzione dei prospetti. La scheda edificio è punto di partenza fondamentale per la redazione di progetti, in quanto in essa sono contenute le prescrizioni inerenti i materiali ed i colori, elementi da riportare negli allegati previsti nelle Norme di Attuazione. Gli edifici emergenti Per alcuni edifici di particolare interesse artistico e cromatico si è scelto di approfondire il livello di rappresentazione arrivando ad un disegno del prospetto principale e dei decori in scala 1:50. Gli elaborati grafici interessano la fase di rilievo e quella di progetto, in cui sono stati rappresentati i decori di prescrizione. Il progetto indica sia i materiali che le cromie da utilizzare, secondo la classificazione del Codice Munsell e del sistema ACC. Progetto colore La fase progettuale consiste nella formulazione del progetto coerente con lo stato attuale, con la storia e con il contesto dell’oggetto. Poiché il Piano del Colore ha come finalità la conservazione dell’immagine storica del Borgo, gli interventi di progetto saranno tesi – edificio per edificio – alla conservazione delle facciate storiche indicando le modalità di una manutenzione rispettosa dei loro valori storici e culturali. Gli accostamenti o abbinamenti dei colori si leggeranno per elementi principali (basamenti, fondi, decori), inoltre per ogni singolo fronte risulterà evidente la relazione tra colori e tipologia decorativa. Il progetto individuerà, quindi, la natura dei materiali da mettere in opera nel cantiere e la tipologia degli elementi accessori utilizzabili per lo specifico intervento. L’utilizzo storico di alcuni materiali edili risulterà elemento guida per le scelte progettuali: malte di calce per gli intonaci, tinteggiature contenenti terre naturali e pietre locali per rivestimenti e finiture, ferro battuto e legno per gli elementi accessori. Tavolozza colori progetto La tavolozza dei colori di progetto degli intonaci di facciata è costituita da 64 tinte (colori base) come dalla “TAVOLOZZA DEI COLORI PORTOFINO” e, per quanto riguarda gli elementi accessori (serramenti e ferri), da 6 tinte riferite alle coloriture a smalto. Le tonalità di progetto confermano i colori di rilievo con l’eccezione di rari esempi ove le testimonianze storiche hanno rilevato una diversa e più idonea tinta. In tali casi si è provveduto a prescrivere quest’ultima nel Piano del Colore. Alle cromie di progetto così individuate sono da aggiungersi gli scalari tonali più chiari (non riprodotti in tavolozza) derivanti dall’ulteriore sviluppo delle tinte ottenute con incremento di bianco e da intendersi comunque parte integrante della tavolozza, quindi compresi a tutti gli effetti fra i colori complementari. In particolare, si noti l’esempio del bianco: molto diffuso soprattutto come decorazione (marcapiani, contorno finestre ed altro), si utilizzava e si dovrà utilizzare “sporcato” di quelle tinte più calde o più fredde a seconda di dove si utilizzi e sulla base della sensibilità artistica del decoratore. Le cromie così risultanti costituiscono i riferimenti per le prescrizioni progettuali contenute nel Piano del Colore. Abaco dei materiali di cantiere Intonaci, coloriture e tinteggiature Nell’ambito del Piano del Colore di Portofino, la predisposizione di un abaco dei materiali consente di disporre di uno strumento fondamentale per l’operatività del cantiere di restauro dei fronti. Il Piano del Colore ha come obiettivo la salvaguardia degli aspetti materici e coloristici tradizionali, all’interno del naturale processo di rinnovamento delle superfici urbane, cercando di prevenire fenomeni degenerativi sul piano funzionale ed estetico. Classificazione di intonaci e coloriture La classificazione degli intonaci può essere fatta in base: – al legante impiegato: natura (inorganica o organica) e tipologia (calce aerea, calce idraulica, cemento, ecc.), – alla granulometria e qualità degli inerti (sabbie, cariche minerali ecc.), – al tipo di produzione (artigianale o “di mercato”, quest’ultimo distinguibile soprattutto per le composizioni, generalmente predosate e premiscelate, delle malte con le aggiunte di additivi tradizionali e non). Classificazione di tinteggiature I sistemi di tinteggiatura e di pitturazione murale possono essere distinti in due categorie principali: a) non pellicolanti: con prevalente processo chimico fisico di mineralizzazione e adesione; b) pellicolanti: con prevalente processo fisico di adesione al supporto. Intonaci e tinteggiature a calce La calce aerea è storicamente il legante principale nella formazione della malta adatta ai tinteggi. La caratteristica principale del legante è quella di fare presa a contatto dell’aria, attraverso il processo di carbonatazione. La proverbiale durabilità e la qualità materia hanno fatto della calce aerea l’elemento principe del decoro architettonico al quale dedicare la massima attenzione. L’intervento restaurativo sulle malte deve essere condotto, però, con l’avvertenza di procedere in armonia con le qualità costruttive dell’edificio esistente. I consolidamenti e le eventuali integrazioni materiche dovranno pertanto essere realizzati con materiali compatibili e le nuove malte dovranno essere confezionate con materiali analoghi a quelli sui quali s’interviene. Al fine di valutare correttamente l’effetto coloristico finale dell’applicazione della pittura a calce, è necessario eseguire preventivamente campionature di tinteggio perché il colore nell’impasto fresco subirà in fase di carbonatazione un marcato schiarimento; ulteriori variabili sono dovute allo spessore della malta nonché alle condizioni ambientali di riferimento, più o meno umide. Per evitare degradazioni cromatiche occorre operare in condizioni climatiche idonee, con temperature non troppo basse né troppo alte, proteggendo durante il trattamento le superfici dal soleggiamento diretto, ma anche dalla polvere e dall’eccessiva ventilazione. La pittura a calce consente altresì la realizzazione di una ricchissima “TAVOLOZZA COLORI”, utilizzando pigmenti inorganici (terre naturali) ed ossidi minerali. Per ulteriori informazioni www.akzonobel.com www.sikkens.it Consiglia questo comunicato ai tuoi amici
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