Riappropriarsi dello spazio urbano, oggi di dominio delle automobili e dei mezzi di trasporto, diviene questione sia etica sia pragmaticamente necessaria.
Il progetto nasce in tale visione: restituire alla città di Salsomaggiore Terme, e alla sua immagine opacizzata rispetto gli antichi splendori, brani di città oggi spersonalizzati e tanto dequalificati da inficiare le reali potenzialità che la collocazione e il retaggio storico le attribuiscono.
La riorganizzazione degli spazi aperti, mediante l’azione di nuova pedonalizzazione, ha posto come fulcro il turista e il cittadino, attenzione tradotta nel potenziamento del disegno degli elementi urbani mirato a incrementare la socialità e la vivibilità del luogo.
La piazza viene dunque interpretata attraverso la triplice esperienza dell’attraversamento pedonale, della viabilità minima autorizzata e della sosta pedonale.
Il progetto si confronta, dichiaratamente, con gli elementi di pregio preesistenti, attraverso un intenso dialogo cromatico e materico, denunciando la propria contemporaneità pur nel rispetto dei caratteri storici presenti nel luogo.
Citazioni e rimandi s’inseguono, creando una fusione esplicita tra morfologia e dotazione funzionale in sintonia con la ricchezza e maestosità della preesistenza, accentuata e valorizzata dal carattere minimale ed essenziale dell’intervento proposto nel profondo rispetto della storia e delle sue dinamiche.
L’acqua, elemento a-materico e a-geometrico trasformato in architettura, è uno dei motori della riqualificazione della città europea. Dentro l’architettura dell’acqua, l’intervento accoglie una scultura di Giorgio Milani: un cuneo trapezoidale in metallo corten e un poetario in bronzo per ricucire, attraverso Salsomaggiore, l’occidente con l’oriente. Un’altra opera dell’artista, composta dai Poetari di Paver, è collocata sul lato est della piazza.
I Poetari
Con un passaggio sperimentale dal legno al cemento, le installazioni dell’artista Milani si estendono alla pavimentazione urbana. Si realizza così un inedito sodalizio fra tecnica, industria e arte che apre all’artista fertili orizzonti espressivi.
I blocchi, spessi 7 centimetri alti 14 e di larghezza variabile, saranno realizzati in calcestruzzo e finiti con uno strato di 5 mm costituito da una nobile miscela di graniti, porfidi e quarzi che conferisce svariate tonalità di colore alle lettere in rilievo.
Consiglia questo comunicato ai tuoi amici