Per progettare un’abitazione giusta e su misura dei clienti Youri Favre, architetto responsabile del progetto, ha voluto conoscere le due famiglie. Insieme hanno discusso intensamente su quanto la convivenza e il vivere in comune dovessero riflettersi nella pianta della nuova casa.
Il contesto è quello di un piccolo villaggio con numerose case unifamiliari. La casa dei fratelli si trova in seconda fila su un terreno spazioso contraddistinto da frutteti e vista sul paesaggio collinare, e apparteneva in origine alla nonna.
Poiché entrambe le famiglie volevano costruire una nuova abitazione, ma la legge edilizia autorizzava la realizzazione di una sola casa aggiuntiva, è stato necessario trovare un compromesso.
All’architetto è stato chiesto di dare vita a una struttura che, sebbene dall’esterno apparisse come un’unica costruzione, al suo interno funzionasse come due abitazioni distinte.
Per questo, Favre ha deciso di procedere progettando per ciascuna famiglia un proprio corpo dell’edificio, speculari in pianta e identici nel volume.
La facciata perimetrale è stata realizzata in legno con listelli verticali e in cima è stato posto il “PREFA Bridge”, così ribattezzato da Favre e composto da pannelli per facciate e coperture PREFA FX.12 in bianco PREFA.
Il progetto può essere letto come due case private, fra le quali è stata inserita una terza casa con spazi comuni. Infatti, oltre alle aree private per le due famiglie, la casa, che ha una dimensione di 280 m2, presenta circa un quarto di zone in condivisione.
Come spiega Favre, l’obiettivo era quello di restituire il concetto di convivenza, molto importante nella vita di queste famiglie.
L’importanza dei materiali
La casa si contraddistingue per il proprio aspetto, diverso da quello delle abitazioni attigue.
I frontoni laterali, decentrati, conferiscono al tetto tre diverse inclinazioni, e risaltano ulteriormente grazie alle transizioni dal tetto alla facciata realizzate con chiari profili di bordo, bianchi e privi di sporgenze.
Il carattere monolitico della costruzione è enfatizzato dalla monocromia. I pannelli FX.12 si estendono orizzontalmente su tutta la lunghezza dell’edificio, e la loro superficie strutturata in 3D prende vita grazie alle ombreggiature delle finestre e dei bordi dell’edificio.
Poiché il ricorso a pannelli in alluminio fabbricati industrialmente rappresentava per l’architetto un’assoluta novità, è stato essenziale il contributo di PREFA e della lattoneria Lanzetti quali partner per l’assemblaggio in loco.
La sostenibilità del progetto
I due fratelli, che hanno voluto la propria casa il più semplice e sostenibile possibile, hanno voluto prestare il proprio contributo nella realizzazione e uno dei due, di professione carpentiere, si è occupato in modo diretto della maggior parte dei lavori.
Il legno scelto proviene da un’area che non supera i 50 km, per lo strato isolante è stata preferita ovatta di cellulosa rigenerativa, e il sistema di riscaldamento a pellet, che assorbe l’intero carico termico, è ecologicamente sostenibile.
In aggiunta sono stati previsti pannelli solari e un sistema di trattamento delle acque piovane e grigie.
Infine, l’originale possibilità di utilizzare le aree in pianta in molteplici modi, unendole anche tra loro, assicura al progetto anche sostenibilità dal punto di vista funzionale e sociale.
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