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Un prefabbricatore evoluto che fa edifici finiti e segue progetti complessi con soluzioni speciali e attenzione ad ogni particolare. Il vantaggio di un unico interlocutore. Un’azienda da sempre attenta all’innovazione e alla sostenibilità che ha sostenuto un investimento importante per realizzare la “fabbrica a ciclo chiuso”: tutto si riutilizza, nulla va in discarica a cura di Raffaella Capritti Indice degli argomenti: L’attività di Magnetti Building Servizi chiavi in mano Massima attenzione all’ambiente La fabbrica a ciclo chiuso La storia di Magnetti, ci racconta il presidente Gregorio Magnetti in una calda giornata di giugno nella sede di Carvico, inizia circa 2 secoli fa, a cavallo tra il 1700 e il 1800. Ne è testimonianza una tegola marchiata Magnetti Pontida trovata a Milano nel 1830 dopo il crollo di un tetto. Formalmente l’azienda Magnetti&C è stata fondata nel 1874. “Da allora, fino ai giorni nostri, si sono succedute 8 generazioni che con tenacia e sempre una spinta verso l’innovazione e lo sviluppo, hanno superato tempi anche molto duri, dalle guerre alla crisi che ha colpito il mondo dell’edilizia negli ultimi anni”. Visitando la Magnetti Building una parola ricorre su tutte: innovazione, come principio guida di ogni attività o progetto, innovazione che ha permesso all’azienda di essere sempre competitiva nel quotidiano, senza mai smettere di guardare avanti, anticipando le tendenze del futuro. L’attività di Magnetti Building Nota soprattutto per la realizzazione di capannoni prefabbricati in calcestruzzo, in realtà Magnetti Building sviluppa anche progetti complessi con soluzioni speciali producendo prefabbricati ad hoc per ogni commessa, con il vantaggio enorme per i clienti di avere un unico interlocutore che segue ogni aspetto del progetto, grazie alle competenze tecniche, architettoniche, tecnologiche e organizzative in cantiere. I clienti vengono dunque seguiti dal progetto edile fino alla consegna dell’edificio finito, che può essere un edificio nuovo ma anche, e sempre più spesso, una struttura riqualificata. Con il vantaggio rispetto all’edilizia tradizionale di costi e tempi certi e rispettati, come da progetto iniziale. Un altro ambito in crescita è quello relativo al terziario, con la realizzazione di edifici pluripiano, negli ultimi anni Magnetti ha costruito hotel e anche palazzine impegnative e complesse. Umberto Magnetti, Amministratore Delegato, ci racconta che la Magnetti Building negli ultimi anni ha vissuto una crescita importante, con un aumento del fatturato del 15% negli ultimi due anni, nonostante le difficoltà del settore delle costruzioni. Buona la previsione di crescita 2019 sulla base dalle commesse attualmente in costruzione e in portafoglio per i prossimi mesi. Per dare qualche numero i dipendenti sono circa 200, oltre a un centinaio di persone occupate nell’indotto diretto, con una significativa percentuale di giovani e donne che rappresentano circa il 40% dei nuovi assunti. Lo scorso anno si è concluso con circa 120 commesse, con un range molto ampio sia di fatturato, da 100.000 euro a 10milioni di euro, che di tipologia, dai prefabbricati tradizionali alle riqualificazioni, dagli elementi architettonici ai progetti complessi e personalizzati con soluzioni ad hoc. Sviluppo attività servizi chiavi in mano Come dicevamo Magnetti è un’azienda specializzata sul settore privato, con commesse soprattutto nel nord Italia, ma con un’espansione verso la Toscana e alcuni mercati esteri quali Svizzera, Corsica o Francia. E’ interessante notare come stia cambiando il mercato: lavora certamente sul nuovo, ma sta molto crescendo il settore delle riqualificazione, anche radicale, in cui la fornitura della fabbrica è praticamente pari allo 0, “quello che vendiamo – ci dice Umberto Magnetti – sono servizi di ingegneria, anche di riqualificazione sismica ed energetica, e capacità di gestione del cantiere a volte molto complesso e in tempi stretti”. Quello della riqualificazione è un mercato interessante, anche se al momento le commesse hanno un importo piuttosto contenuto, perché rappresenta un’alternativa all’espansione urbanistica della città e all’eccessivo consumo di suolo. Ci sono molti edifici industriali dismessi o edifici non a norma da un punto di vista antisismico su cui si può intervenire. Tra le ultime commesse di particolare pregio Magnetti è stata incaricata della ristrutturazione del teatro Donizzetti di Bergamo, edificio in profondo restauro, per il quale in particolare fornirà dei pannelli speciali, molto sottili e piuttosto innovativi, sviluppati in collaborazione con il Politecnico di Milano, nell’ambito di un progetto interno. Massima attenzione all’ambiente Un’azienda all’avanguardia in cui tutto è pensato in termini di sostenibilità e rispetto per l’ambiente. Un terzo circa dell’energia è garantita dall’impianto fotovoltaico in copertura che nel 2018 ha prodotto ben 87.000 kwh e anche nella gestione dei cantieri l’efficienza è un tema fondamentale dal punto di vista del riciclo dei materali. Magnetti Building partecipa da tempo a progetti di ricerca internazionali in partnership con Università e enti di ricerca in ambito europeo, finalizzati a realizzare nuove soluzioni sostenibili. Negli ultimi anni ha partecipato a 3 progetti, due dei quali sono ora conclusi, sui temi della sostenibilità ambientale e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, in partnership con importanti enti di ricerca e aziende del settore a livello europeo e con l’obiettivo di sviluppare dei cementi alternativi a quelli tradizionali e sostenibili; ma anche pannelli speciali per la riqualificazione efficiente degli edifici, che si possono montare senza l’installazione di un ponteggio sul perimetro dell’edificio, non richiedendo quindi che le persone debbano lasciare le proprie case, già testati su edifici dimostrativi tra cui uno a Cinisello Balsamo. L’ultimo ancora in corso è il progetto INNOWEE di durata quadriennale, che prevede il riciclo dei rifiuti provenienti dall’attività di costruzione e demolizione di edifici per realizzare panelli di rivestimento sulla base di nuove formulazioni nella tecnologia dei geopolimeri, per la riqualificazione dal punto di vista energetico degli edifici esistenti. Si tratta di un’alternativa ai classici cappotti tradizionali e alle facciate ventilate. Anche in questo caso ci sarà un’applicazione pratica su edifici già messi a disposizione dal consorzio. Alessandro Bestetti – Direttore vendite spiega che l’azienda in questi anni ha risposto ai cambiamenti in atto con un’assoluta attenzione al costruire responsabile, muovendosi su tre fronti: la sicurezza sul lavoro, sia dal punto di vista del ciclo di produzione all’interno dell’azienda ma anche nei cantieri; la sostenibilità degli edifici e la prestazione energetica di ogni singolo elemento che ha permesso a Magnetti Building di costruire edifici con performance fino al 50% superiori rispetto ai valori standard di riferimento. “Abbiamo sposato il sistema LEED che valuta il progetto impattante non solo dal punto di vista della costruzione ma anche ambientale, economico, sociale, partendo dalla progettazione, alla costruzione e alla gestione. L’azienda cerca di essere migliorativa rispetto allo standard di riferimento”. La fabbrica a ciclo chiuso Marco Preda – Direttore di stabilimento, ci spiega il processo che ha portato a creare la fabbrica a ciclo chiuso, eliminando la gestione dei materiali in discarica e recuperando completamente le materie prime usate nel ciclo produttivo. Un progetto lungo, partito nel 2011, con l’ultima soluzione installata lo scorso anno, che ha portato alla realizzazione di un innovativo impianto di riciclo e recupero in cui tutti gli scarti vengono riutilizzati. Magnetti è partita dall’utilizzo delle materie prime seconde attraverso il recupero di scarti di produzione che possono essere riutilizzati nei cicli produttivi. Si tratta di un ambito regolato da norme che definiscono le quantità che si possono usare all’interno di un ciclo produttivo. Gli scarti nello stabilimento produttivo di Magnetti Building sono circa 30 tonnellate al giorno, principalmente blocchi di calcestruzzo derivanti da scarti di fine getto e fanghi provenienti dai lavaggi dei manufatti o degli impianti di produzione. Le materie prime seconde sono fondamentali per avere un minore inquinamento ambientale, acustico, atmosferico e una riduzione del traffico veicolare sulla rete stradale. Le materie prime seconde non prodotte da Magnetti ma utilizzate in questo processo vengono acquistate all’esterno. Qualche numero: prima dell’inizio del progetto e dell’installazione delle varie macchine erano + di 30 le tonnellate di scarti al giorno, che corrispondono a circa 250 camion inviati all’anno in discarica, oltre a un centinaio di camion in entrata di fornitori che portavano le materie prime. L’eliminazione di questi trasporti significa a livello di emissioni di CO2, 15 tonnellate in meno l’anno emesse. I vantaggi di avere una fabbrica a ciclo chiuso sono molti, dalla riduzione rischi di possibili danni ambientali, al contenimento dei costi di smaltimento in discarica e la compensazione dei costi dell’investimento grazie al valore economico derivante dal recupero delle materie prime seconde. Gli impianti installati in questi anni hanno permesso di eliminare del tutto gli scarti e la gestione della discarica attraverso 3 parti: riciclo inerti, riciclo filler e riciclo acqua. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici
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