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Un progetto di ampliamento e ristrutturazione che si fonda sul “dialogo” fra il nuovo e la preesistenza, fra colori e materiali, fra la residenza e l’edificato industriale. Un dialogo nel quale si inserisce perfettamente l’utilizzo in copertura e facciata dello zinco titanio VMZINC significativa ridefinizione stilistica dell’involucro architettonico. All’interno, il nuovo aspetto distributivo e tipologico ha, di fatto, trasformato l’alloggio originario senza conservarne alcuna memoria storica. Nel contempo, il progettista ha dovuto definire una nuova caratterizzazione architettonica della parte di edificio da ristrutturare in contrapposizione con l’altra non interessata da alcun intervento e caratterizzata da un’architettura tradizionale con uso di materiali comuni (muratura in mattoni faccia a vista, tetto in tegole in cotto, serramentistica in legno ecc.). Anche in questo caso, la giovane committenza ha scelto di non lasciar trasparire alcuna traccia del passato optando per un edificio moderno del tutto nuovo. Il progetto, nella sua linea minimalista, ha quindi proposto, con l’uso di certi materiali, un meditato approccio filologico all’edificato industriale della contigua area produttiva caratterizzata dal largo e diffuso uso dei rivestimenti metallici di facciata. Il nuovo edificio dialoga così con tutto l’intorno, proponendosi come trait d’union tra area industriale/produttiva e area residenziale, sempre nell’ottica del soddisfacimento delle esigenze dei proprietari. Ecco quindi spiegata la scelta di materiali fortemente caratterizzanti, dell’uso tecnologico degli stessi soprattutto sotto l’aspetto della durabilità e dell’efficienza energetica. Il tutto rapportato e adeguato alla sofisticata progettazione impiantistica in grado di garantire l’autonomia energetica dell’edificio. Il dialogo fra colori e materiali La pelle di facciata, prevalentemente rappresentata dalla scelta della lamiera in zinco titanio, è stata poi integrata, in alcune parti, con il rivestimento delle murature strutturali (pilastri e colonna ascensore) in gres ceramico di grande formato in grado di rapportarsi e dialogare con lo zinco titanio e le sue sfumature di grigio, variabili a seconda delle condizioni ambientali e di luce e poi di contrapporsi con le residuali murature intonacate trattate con differenti e studiate tonalità di colore. Il colore viene quindi ad assumere un’importanza assoluta nella percezione finale dell’edificio ristrutturato secondo uno studiato processo di scelta che va a completarsi nei particolari di facciata come la scala metallica a “tubo” in lamiera traforata smaltata, nella particolarità dei displuvi metallici smaltati, nella particolarità di posa delle pavimentazioni esterne, nelle aree a verde delle aree residuali con particolari inserimenti a “giardino zen”, nella scelta della serramentistica in alluminio e nella progettazione puntuale delle ringhiere esterne in acciaio inox di forte caratterizzazione formale. L’uso dello zinco titanio Tutto quanto descritto è stato determinato dalla scelta base del progetto di utilizzare diffusamente le lastre in zinco titanio VMZINC differenziate per tipologie e forma per le varie funzioni assegnate alle stesse (coperture, rivestimenti di facciata, lattoneria e particolari costruttivi di completamento, finitura e di integrazione impiantistica). In particolare, in copertura le lastre sono state posate in doppia aggraffatura, mentre il rivestimento in facciata è a doghe, tutto con finitura QUARTZ-ZINC. «La scelta dello zinco titanio VMZINC – spiega l’architetto Gattoni – è derivata dalla conoscenza del materiale e della sua elevata qualità, nonché della sua particolare patinatura che gli conferisce un aspetto grigio quarzo, ideale da inserire in contrapposizione alle altre scale cromatiche di facciata, e infine per la conoscenza diretta della Ditta Galavotti (installatore partner certificato VMZINC AT WORK n.d.r.) di comprovata capacità tecnica e operativa e di totale adattabilità alle esigenze progettuali». Consiglia questo comunicato ai tuoi amici