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La storia della nuova Chiesa parrocchiale di Ronco Briantino ha inizio nell’anno 1923 in concomitanza con l’intenzione di erigere un nuovo oratorio e a seguito dell’urgenza di dare alla comunità un nuovo luogo di riunione e preghiera. Il nuovo progetto venne affidato all’architetto bergamasco Giovanni Barboglio, che nel mese di luglio del 1924 inaugurò l’inizio dei lavori con la tracciatura delle fondamenta. I cicli decorativi pittorici interni vennero affidati al pittore lombardo Umberto Marigliani, bergamasco anch’egli allievo di Cesare Tallone e Ponziano Poverini all’Accademia Carrara in Bergamo, che comincerà di li a poco ad affrescare l’abside e la volta del presbiterio con uno stile che ricorderà in qualche misura i nazareni (Franz Pforr 1788-1812 e Johann Friedrich Overbeck 1789-1869) e le loro influenze della confraternita di S. Luca a Vienna e a Roma. La rappresentazione di maggiore vastità è quella che interesserà il catino absidale in un trionfo della Trinità tra gli evangelisti, i santi, i martiri ed il gregge del popolo di Dio, eseguita con tecnica a mezzo fresco. Sulla volta del presbiterio emerge, per la sua complessità pittorica, il dipinto raffigurante “S. Ambrogio mentre celebra la messa alla presenza dell’imperatore Teodosio”, pregevole il particolare accordo di luci e ombre e la scelta di poche velature e le masse cromatiche che si stagliano tra i toni ombrosi e cupi delle false architetture di fondo. Lo stato di conservazione Su incarico della Parrocchia di S. Ambrogio di Ronco Briantino nel dicembre del 2005 venne eseguita un’analisi sullo stato di fatto di alcune aree decorate dell’aula della Chiesa. Le osservazioni evidenziarono un profondo stato di degrado, subito affrontato con un progetto d’intervento per la salvaguardia delle opere decorative. Le aree sono riconducibili a quelle indicate durante il sopralluogo tenuto dall’Architetto Motta, responsabile della Direzione Lavori, e comprendono affreschi, modanature e altre decorazioni parietali. Al fine di raggiungere le opere poste sotto osservazione è stata utilizzata una piattaforma aerea grazie alla quale è stato possibile identificare e studiare al meglio la tipologia e la natura del degrado presente sui manufatti. Descrizione del degrado Le aree degli affreschi mostravano localmente efflorescenze saline assai virulente che interessavano sia la pellicola pittorica delle superfici decorate che le cornici in stucco. Si presentavano lacune dovute alla caduta di frammenti delle modanature stesse, causate molto probabilmente da infiltrazioni di acqua piovana. La problematica è stata risolta con un intervento di adeguamento della copertura. La corretta lettura delle opere era compromessa dal deterioramento di alcune raffigurazioni sacre con completa o parziale perdita di porzioni di pellicola pittorica, con conseguenti alterazioni cromatiche che causavano una sorta di alone in corrispondenza del quale è riscontrabile un fenomeno di polverizzazione del pigmento pittorico. Di una certa importanza risulta essere anche uno strato di deposito e di polveri incoerenti prodotte per lo più dalla combustione di candele e/o dal riscaldamento dei locali della Chiesa. L’aria calda prodotta dall’impianto tende a salire e a depositare il pulviscolo residuo sulle superfici delle volte. L’analisi dello stato dell’intonaco e delle finiture evidenziavano diffuse fessurazioni e piccole crettature. Intervento di restauro Come primo intervento è stato necessario porre in sicurezza alcuni elementi decorativi in fase di distacco. Sono state cautamente rimosse delle porzioni di modanature in rilievo a stucco, che presentavano coerenza materica e stabilità statica in evidente situazione di compromissione. A seguito di tali rimozioni sono stati condotti dei rifacimenti mediante inserimento di tasselli in vetroresina sulle superfici di ricostruzione al fine di costituire una struttura di ancoraggio per la successiva applicazione di nuova malta. Le ricostruzioni vere e proprie sono state eseguite con una malta di cocciopesto e sabbie fini sulla quale e stato steso un rivestimento liscio a base di RÖFIX Grassello di calce stagionato 3 anni e un impasto di polveri di marmo detto “impalpabile”. Nelle aree ove erano riscontrabili affioramenti di sali dovuti a infiltrazioni piovane dalle coperture sovrastanti, si è provveduto all’estrazione dei medesimi attraverso l’applicazione di uno o più impacchi di polpa di cellulosa, argille assorbenti e acqua demineralizzata messa in opera e lasciata in permanenza fino a completa asciugatura dell’impasto. Tale operazione è stata ripetuta fino alla completa scomparsa delle cristallizzazioni. Alcune porzioni di cornici originariamente dorate, che avevano perduto porzioni più o meno estese di doratura, sono state reintegrate, applicando sulle lacune visibili una nuova doratura costituita da missione e polveri metalliche. Tutte le superfici modanate e i fondi lisci di colorazione verde privi di decorazioni complesse sono stati interessati da una pulitura a secco al fine di rimuovere e asportare i deturpanti depositi di polveri rilasciate nelle fasi di riscaldamento dei vani della Chiesa. Nella fase conclusiva si è eseguita una ricostituzione del tessuto cromatico con una velatura complessiva delle superfici eseguita con RÖFIX ANTIQUE Pittura alla calce, al fine di omogeneizzare le differenziazioni cromatiche venute alla luce e per poter meglio evidenziare il rapporto plastico-cromatico originale tra modanature e superfici lisce. È stato poi eseguito il fissaggio delle scaglie di colore mediante velinature applicate sulle superfici interessate e imbevute di resina metacrilica disciolte in acqua in bassa percentuale. Per la stuccatura delle fessure e delle lacune si è utilizzato RÖFIX NHL5 Calce idraulica naturale e RÖFIX Grassello di calce stagionato 3 anni ed inerti selezionati per granulometria e cromia (polveri di marmo fine ed extra fine). Il ritocco pittorico delle aree lacunose e delle stuccature è stato eseguito con ausilio di colori ad acquarello stesi a velatura in sottotono al fine di ricomporre un unità cromatica all’interno di ampie campiture e a rigatino per quei particolari decorativi più complessi. Le lesioni e le crepe riscontrate su porzioni di costoloni degli archi portanti a tutto sesto dell’intera volta, interessavano per lo più strati superficiali di intonaco e di finitura. Localmente tali dissesti si manifestavano come sollevamenti, o come presenza di vuoti riscontrabili al di sotto dello strato di intonachino, nel complesso stabili. A seguito di tali approfondimenti si è proceduto con il consolidamento mediante, RÖFIX Calce idraulica NHL5 per iniezioni in corrispondenza delle porzioni sollevate e delle crepe. Sono stati eseguiti dei fori ed inserite delle cannucce in gomma di diametro sufficiente a permettere lo scorrimento di RÖFIX Calce idraulica NHL5 per iniezioni, prodotto specifico per iniezioni e consolidamenti. L’operazione è stata condotta fino a completo riempimento dei vuoti e delle lesioni. Prodotti Rofix utilizzati nell’intervento RÖFIX Grassello di calce stagionato min. 3 anni Da utilizzarsi per la composizione di intonaci e finiture, oppure per la preparazione di pitture a calce. Grassello di calce per produzione di pitture pregiate alla calce o di intonaci al grassello di calce per restauri di vecchie costruzioni, chiese o edifici storici. Consigliato per il restauro di edifici storici e tutelati. RÖFIX NHL5 Calce idraulica naturale Legante idraulico naturale per intonaci e malte, specifico per il restauro di edifici storici. Calce idraulica naturale in conformità alla normativa EN 4591. Il legante è prodotto partendo da marna calcarea naturale, che viene cotta in modo dolce in speciali forni, quindi spenta con cura e macinata finemente. RÖFIX ANTIQUE Pittura alla calce Pittura naturale a base di grassello di calce stagionato, per interni ed esterni. Produce effetti antimuffa e anticondensa, e dal processo di continua carbonatazione si ottiene “l’effetto calce”, che consente di proporre particolari effetti decorativi inconfondibili e suggestivi delle strutture antiche. Per interni ed esterni. RÖFIX Calce idraulica NHL5 per iniezioni Malta premiscelata in polvere a ritiro controllato, a base di calce idraulica naturale NHL5 e sabbia calcarea selezionata fine (0 – 0,5 mm). Da utilizzarsi per consolidamento, iniezioni, riempimento di cavità, stabilizzazione di volte e rivestimenti di vecchie murature danneggiate. Indicata per il recupero ed il restauro di edifici storici. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici