Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Un balcone sul tetto: è l’idea realizzata dal proprietario di una residenza monofamiliare che ha inondato di luce gli spazi. La casa è un valore – almeno per noi italiani – soprattutto se la nostra famiglia la abita da tempo. È il caso di un edificio costruito nel 1951 alla periferia di Pinerolo (Torino), secondo lo stile delle costruzioni in legno tipiche delle valli prealpine, che ospita attualmente la terza generazione di proprietari. Oltre sessant’anni dopo, in occasione di un esteso intervento di ristrutturazione, l’intero edificio è stato profondamente e organicamente rinnovato, recuperando anche le superfici utili situate sotto le falde per realizzare uno studio-biblioteca, una camera per gli ospiti, un bagno e un locale tecnico. I lavori hanno interessato fra l’altro i rinforzi strutturali indispensabili alla messa in sicurezza ai fini antisismici, l’eliminazione delle risalite di umidità nelle murature e il miglioramento dell’efficienza energetica, oltre alla completa sostituzione delle strutture di copertura caratterizzate da piani con diversa pendenza. “Usufruendo delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica – spiega l’attuale proprietario – abbiamo mantenuto la volumetria esistente, effettuando solo una leggera sopraelevazione di carattere tecnico per consentire l’inserimento di travi più resistenti e, sotto il nuovo manto di rivestimento del tetto, dei materiali termoisolanti. In pratica, la copertura preesistente è stata completamente rimossa, ricostruendo il tetto con una nuova orditura in legno. Dovendo coibentare anche le pareti esterne, l’immagine dell’edificio è stata resa più attuale armonizzando i cromatismi dell’involucro edilizio, senza però snaturare quelle caratteristiche architettoniche che lo differenziano dai fabbricati circostanti. Sulla falda esposta a sud con inclinazione di 35°, è stato installato un campo solare formato da moduli fotovoltaici e da collettori termici per l’autoproduzione di energia elettrica e di acqua calda sanitaria, inserendo fra i pannelli anche due finestre balcone FAKRO che, oltre a garantire il risconto diretto di aria e luce naturale, proiettano verso l’esterno i nuovi ambienti.” Perché avete scelto queste finestre? “In Piemonte la normativa per il recupero dei sottotetti (L.R. 21/1998) prevede che tutti gli spazi di altezza inferiore a 1,60 metri debbano essere chiusi da pareti o da arredi fissi, ma in corrispondenza delle fonti di luce diretta la chiusura di tali spazi non è prescrittiva. Abbiamo perciò deciso di cogliere questa opportunità installando le finestre balcone, che permettono una piena fruizione e illuminazione dello spazio dello studio-biblioteca, dal quale si accede agli altri ambienti. Il progetto prevedeva il rispetto di un determinato interasse fra le nuove travi della copertura: a seguito di una ricerca di mercato, le finestre balcone FAKRO sono risultate le più idonee per l’inserimento fra le travi, rispettando il piano delle superfici captanti solari. Siamo estremamente soddisfatti di questi serramenti che, quando il tempo è bello, ci permettono di godere appieno dell’ambiente esterno grazie al panoramico balcone formato dai due battenti”. Anche per l’aerazione del bagno è stata installata una finestra da tetto FAKRO. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici