Sistema Tek28 di Alubel per un’architettura d’effetto

ALUBEL

L’incipit che ha portato alla realizzazione del nuovo complesso, che comprende sede produttiva e uffici, è stato il forte sviluppo dell’azienda. Da qui l’entusiasmo e le idee che Costanzo Maggiò, titolare dell’azienda, ha trasferito all’architetto Umberto Tuis per la definizione architettonica e all’ingegner Michele Loro per il calcolo ingegneristico della parte strutturale in acciaio della zona produttiva.
Le scelte costruttive
Una sede pratica, funzionale ed energeticamente efficiente: queste le prestazioni fortemente volute dalla committenza, ma ciò che salta subito all’occhio è soprattutto l’aspetto estetico, attentamente curato per fare del nuovo complesso un vero e proprio biglietto da visita della società e delle sue performance tecniche e produttive. Il complesso è composto da un edificio a 3 piani adibito a uffici e spogliatoi, con superficie coperta da 57×7 m pari a oltre 1.100 m2 di superficie utile; dietro si trova l’edificio produttivo vero e proprio da 43,8×57 m e superficie di circa 2.200 m2.
Il primo passo per la costruzione del nuovo edificio è stata la messa in opera delle fondazioni a plinti e travi di collegamento di cemento armato, con plinti realizzati in opera; in seguito è stata montata tutta la struttura metallica portante prima di partire con la posa dei rivestimenti. Per la costruzione della zona produttiva – le campate misurano 18,90 m con altezza massima interna di 8,50 m – sono state utilizzate travi e colonne in acciaio, sulle quali poggiano i carriponte; sulle travi reticolari sono posizionati gli shed, di dimensioni generose (l’altezza è di circa 2 m, e i serramenti, come per tutto l’edificio, sono di produzione interna) in modo da illuminare fortemente l’ambiente interno. La controventatura della seconda campata ha un nodo particolare che consente il transito in una zona altrimenti non utilizzabile.
Lo scheletro strutturale in acciaio è stato utilizzato anche per la palazzina uffici, realizzando gli orizzontamenti con lamiere grecate e getti integrativi collaboranti di calcestruzzo. Le controsoffittature fonoassorbenti sono di metallo e una parte di gessofibra oppure di cartongesso. I pavimenti sono del tipo galleggiante con finitura di legno o ceramica a seconda delle zone; al di sotto corrono le canalizzazioni dell’impiantistica per trattamento aria, riscaldamento e raffrescamento. In generale tutta questa parte dell’edificio è molto curata dal punto di vista estetico, con scelte materiche e accostamenti raffinati che esaltano le soluzioni “made in La Maggiò”, dai corrimani alle balaustre, dalle vetrature alle strutture in metallo a vista.

Le prestazioni dell’involucro
Il raggiungimento degli obiettivi estetici e prestazionali della nuova struttura è fortemente legato anche al rivestimento esterno e di copertura realizzato con Tek28 di Alubel. Infatti, per la realizzazione della pelle esterna, in piccola parte rifinita a intonaco, sono stati utilizzati 1.150 m2 di lastre Tek 28, mentre per la copertura circa 2.200 m2. La società La Maggiò Costruzioni cercava un prodotto di rivestimento ad alte prestazioni di isolamento termico e acustico, resistenza, che consentisse la ventilazione e offrisse anche un ottimo risultato estetico.
La soluzione tecnica individuata ha previsto un pacchetto stratificato apparentemente molto semplice per quanto riguarda la realizzazione dell’involucro: internamente è posizionato uno stampato in lamiera a C microforato, mentre esternamente è applicato lo strato di rivestimento costituito dalla lastra coibentata Tek28 per ridurre il problema della condensa; tra i due elementi è inserito uno strato coibente di lana minerale. Se la lastra coibentata Tek28 conta, fra le principali caratteristiche, la riduzione della condensa, la lana di roccia è stata scelta per le elevate garanzie di isolamento termico e acustico.
Semplice anche il montaggio: per realizzare il pacchetto è stata messa in opera un’orditura di appoggio con la lamiera stessa; una seconda orditura con tubi verticali permette il fissaggio delle lamiere le quali, a loro volta, oltre a proteggere lo strato isolante consentono la ventilazione. Le lamiere microforate all’interno sono fissate con chiodi, mentre le lastre Tek28 sono fissate all’orditura con viti autoperforanti, lasciate a vista e colorate intinta come il rivestimento. Il sistema di tamponamento esterno poggia su un basamento in muratura convenzionale, alto circa 1 m, che assolve alla funzione di zoccolatura dell’edificio. La lana di roccia è inserita all’interno del pacchetto di rivestimento delle facciate in uno spessore di 120 mm, non bitumata ma con cartonfeltro posizionato sul lato verso l’interno della costruzione.
Nella zona produttiva dell’edificio, la copertura inclinata in connessione con gli shed ha richiesto uno studio particolarmente accurato: in questo caso la stratificazione del pacchetto di copertura comprende una lamiera portante microforata, un’orditura metallica, un isolamento di lana di roccia e poi la chiusura con la lastra Tek28. Solo nelle parti piane della copertura, di fatto porzioni perimetrali relative, il sistema di protezione è stato realizzato come un tradizionale tetto piano isolato e impermeabilizzato.
Dal punto di vista strutturale, le due porzioni dell’edificio – gli uffici e lo stabilimento – sono indipendenti. Una separazione non solo fisica ma anche “sensoriale”: infatti, grazie all’eccellente qualità tecnica delle soluzioni adottate – un rivestimento costituito da un pannello sandwich da 80 mm rivestito con lamiera metallica microforata -, l’anima “industriale” dell’azienda non viene percepita entrando negli uffici La Maggiò. Il benessere acustico della zona uffici è assoluto, e chiunque avrà modo di frequentare gli ambienti direzionali dell’azienda senza sapere cosa si trova al di là della parete comunicante, rimarrà stupito di scoprire che di fatto c’è un’officina di carpenteria pesante operativa a pieno regime.

Il montaggio del rivestimento
L’applicazione del rivestimento è partita dalla copertura, per estendere poi il lavoro con la posa dei pannelli sulle facciate. Per queste ultime, l’applicazione del rivestimento è iniziata simultaneamente da più parti per motivi logistici di cantiere. Particolare cura è stata posta in fase di posa alla corrispondenza fra le grecature in facciata e le campate interne. Sintetizzando la sequenza tipo, il primo passo effettuato è stato il montaggio della sottostruttura con le lamiere stampate a C, a questo è seguito il riempimento dell’intercapedine con lana minerale. Il ciclo di lavoro organizzato in squadre e per porzioni di facciata ha consentito di ridurre i tempi di montaggio: mentre una squadra di 2 operatori predisponeva i montanti, una seconda squadra, composta 2-3 persone a seconda della lunghezza degli elementi, montava le lastre. Per i punti di giunzione fra lastre nei nodi d’angolo sono stati creati da La Maggiò degli stampati ad hoc con profilature di alluminio convenzionali.
L’accuratezza progettuale, al cui livello ha contribuito in maniera notevole il lavoro dell’ufficio tecnico La Maggiò Costruzioni, ha permesso di procedere con speditezza nella realizzazione della nuova sede, realizzata in soli 9 mesi. La velocità è stata anche una delle caratteristiche della posa dell’involucro esterno: tre settimane per la copertura e un mese per tutto il rivestimento verticale.

TEK28, l’evoluzione integrata
Tek28, è la nuova lastra metallica grecata coibentata all’intradosso con poliuretano espanso ideale per proteggere facciate e coperture dalle intemperie e isolare da freddo, caldo e rumore gli edifici prodotta da Alubel. Tek28 amplia le prestazioni del profilo grecato Alubel 28 implementando le prestazioni di isolamento con l’installazione di un solo pacchetto. Gli involucri edilizi realizzati con Tek28 sono continui, affidabili e sicuri, pedonabili e a lunga durata, e sono perfettamente integrabili con il profilo Alubel 28.
I vantaggi comprendono: riduzione del rumore; riduzione dell’effetto condensa; riduzione dei danni da grandine; eliminazione dei ponti termici; eliminazione dei fenomeni di corrosione galvanica dovuti al contatto fra metalli diversi; effetto “tetto caldo-ventilato”. Facile da posare in opera su tetti con il 7% di pendenza minima, grazie alla semplice sovrapposizione di un’onda e mezza, Tek28 di Alubel può essere lavorato con tacchettatura per rivestire anche le superfici curve con diversi materiali (alluminio, alluminio preverniciato, acciaio preverniciato, rame, zinco, titanio, aluzinc e acciaio inox) e finiture a standard e speciali (rosso Siena, grigio antracite, testa di moro, bianco grigio e verde muschio oltre a rame grest, blu genziana e silver).

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