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Il cotto, materiale profondamente legato alla tradizione costruttiva italiana, si inscrive nell’ambito del processo progettuale in una chiave del tutto contemporanea, affiancando con la sua viva e raffinata matericità le più avanzate tecnologie per il risparmio energetico. Queste ultime si estrinsecano particolarmente nella grande vetrata sul fronte principale dell’edificio: le cellule fotovoltaiche, non unicamente dettagli di un più ampio ed articolato approccio tecnico teso al massimo della sostenibilità in accordo con le esigenze del nostro tempo, sono inserite nella partitura complessiva dell’infisso con pari dignità rispetto agli altri materiali, andando a modulare il sottile gioco delle trasparenze e delle rifrazioni, assecondando con vibrante partecipazione cromatica le sempre mutevoli condizioni di luce. Il progetto riguarda un edificio con destinazione uffici (sede romana della C.M.B. Società cooperativa) ubicato all’interno del P.d.Z. B34 Casale Rosso, tra via Predestina e viale P. Togliatti. L’edificio è stato progettato dallo studio 3c+t Capolei Cavalli architetti associati di Roma e l’arch. Fabrizio Capolei ne ha curato la direzione lavori. Alla base dell’impostazione progettuale vi è stata l’intenzione di rispondere ai requisiti di sostenibilità e di risparmio energetico, di massima intergrazione tra esigenze funzionali e di qualità e comfort ambientale, soprattutto in virtù della significativa espansione urbanistica ed edilizia che caratterizzava, all’epoca, la zona sulla quale sarebbe sorto l’edificio in oggetto, espansione a tutt’oggi in corso anche con alcuni altri interventi a firma del nostro studio e rispetto alla quale espansione il nostro intendeva porsi come progetto pilota negli ambiti sopra descritti. L’edificio si sviluppa su una superficie di ca. mq 2800; l’impostazione planimetrica prevede due accessi carrabili ed uno pedonale da via F. Angeli che conducono ad una strada di servizio perimetrale, ed ai parcheggi a raso; sui bordi del lotto sono previste aiuole e filari di alberature del tipo Quercus Ilex. La costruzione è organizzata su 5 piani fuori terra, con il primo solaio abitabile posto 1,00 mt sopra l’attuale piano di campagna, per un’altezza complessiva di mt 17,00; vi è inoltre un piano interrato, al quale si accede con una rampa a doppio senso di marcia larga mt 4,50, destinato ad autorimessa e deposito. Sempre nell’ambito di una progettazione compatibile e sostenibile sempre al piano interrato è stata prevista una vasca di accumulo per il recupero delle acque meteoriche e il successivo reimpiego negli scarichi dei bagni. Al piano terreno, articolato parzialmente su pilotis, é ubicato l’androne d’ingresso (con vano scala e ascensori), un ufficio indipendente con accesso direttamente dal pilotis e una sala conferenze per ca. 300 persone anch’essa con accesso direttamente dall’esterno. I piani superiori sono stati realizzati tenendo conto delle esigenze degli utenti, utilizzando pareti mobili attrezzate. Notevole importanza è stata rivolta all’uso dei colori, alle finiture, tutte realizzate con materiali naturali eco-compatibili ed all’illuminazione degli ambienti e delle postazioni di lavoro con un sistema di autoregolazione interna della luce artificiale, in modo da garantire quanto più possibile condizioni di comfort ambientale ottimali. Le facciate esterne sono previste parte in pianelle in cotto montate a facciata ventilata e parte con vetrata strutturale tipo courtain-wall di tipo fotovoltaico, composta da cellule fotovoltaiche quadrate 10×10 cm. montate in modo tale da permettere il passaggio della luce, e con una colorazione grigio verde che caratterizza fortemente l‘impatto alle differenti condizioni di luce, particolarmente all’alba ed al tramonto. I traversi della facciata sono stati realizzati con una curvatura maggiore rispetto a quella della facciata stessa per permettere un effetto di schermatura dalla luce diretta del sole. La bussola d’ingresso è realizzata in vetro e lastre metalliche, così come la scatola della sala conferenze. Le sistemazioni esterne sono caratterizzate dall’uso di pietre naturali e del travertino, nel segno di una precisa volontà di continuità con la tradizione costruttiva locale. Dialogo tra tradizione e tecnologia per il risparmio energetico: progetto Shuco L’aspetto architettonico dell’edificio è improntato ad una articolata alternanza dei pieni e dei vuoti e ad un calibrato impiego dei materiali: il cotto e il cemento armato a facciavista del piano pilotis affiancati a innovative aperture vetrate di varie dimensioni integrate con celle fotovoltaiche. L’involucro dell’edificio, rivestito da una parete ventilata in cotto, nel prospetto principale si assembla dando forma nelle parti laterali a una superficie semichiusa scandita da piccole aperture quadrate disposte con una configurazione schematica. Nella parte centrale invece si apre nella grande vetrata strutturale integrata con le celle fotovoltaiche e consente al sole di permeare gli ambienti interni enfatizzando il volume verso l’esterno. Risulta quindi che il cotto, materiale profondamente legato alla tradizione costruttiva italiana, si inscrive nell’ambito del processo progettuale in una chiave del tutto contemporanea, affiancando con la sua viva e raffinata matericità le tecniche più avanzate. La realizzazione delle aperture vetrate e della facciata integrata con moduli fotovoltaici è frutto delle innovazioni Schüco. L’applicazione di evolute tecnologie ha permesso un significativo risparmio energetico, insieme ad una soluzione estetica altamente qualificata e perfettamente integrata nel contesto architettonico. Alla base dell’impostazione progettuale vi è stata l’intenzione di rispondere ai requisiti di sostenibilità e risparmio energetico per ottenere la massima integrazione tra esigenze funzionali, di qualità e comfort ambientale. In questo senso l’edificio non è più semplicemente visto come involucro statico ricettore di impianti e servizi concepiti tra loro separati e indipendenti, ma come insieme organico di elementi che concorrono ad ottenere ottimali condizioni ambientali con la massima efficienza energetica. Il layout dei moduli fotovoltaici è stato studiato in modo tale che le 155 celle policristalline quadrate 10 x 10 cm, con una potenza di 10,6 kW, di colore grigio verde, permettano il passaggio della luce caratterizzando fortemente l‘impatto nelle diverse ore del giorno, particolarmente all’alba ed al tramonto, andando a modulare il sottile gioco delle trasparenze e delle rifrazioni, assecondando con vibrante partecipazione cromatica le sempre mutevoli condizioni di luce. La nuova sede romana di CMB diviene quindi una struttura di comunicazione a scala urbana che proietta sull’intorno il suo linguaggio innovativo e le raffinate tecnologie per il risparmio energetico impiegate nella costruzione. Il montaggio dei sistemi Schüco serie Royal S 65 per le 200 aperture vetrate e della facciata continua FW 50 con l’integrazione delle celle fotovoltaiche è stato scrupolosamente eseguito dalla Società Metallurgica Mazzoni di Ascoli Piceno. Per scaricare pianta, prospetto e sezione in .dwg clicca qui Per scaricare i particolari tecnici della facciata in .dwg clicca qui Per scaricare il prospetto e i particolari di facciata in .dwg clicca qui Per scaricare le sezioni in .dwg clicca qui Per scaricare i particolari della porta in .dwg clicca qui Per scaricare pianta, prospetto e sezione di ingresso in .dwg clicca qui Per scaricare i prospetti e i particolari della facciata fotovoltaica in .dwg clicca qui Per scaricare le sezioni e i particolari della facciata fotovoltaica in .dwg clicca qui Per scaricare pianta, prospetto e particolari dei nastri in .dwg clicca qui Per scaricare particolari e sezioni dei nastri in .dwg clicca qui Per scaricare pianta, prospetto e sezione della pensilina in vetro in .dwg clicca qui Per ulteriori informazioni www.schueco.it Consiglia questo comunicato ai tuoi amici
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