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Wavin Italia ha annunciato la partnership con UniZEB, il primo laboratorio che si occupa di Zero Energy Buildings portato avanti dall’Università degli Studi di Padova.UniZEB è un ambizioso progetto che si propone di realizzare un vero e proprio prototipo di edificio a zero consumo energetico all’interno del quale sarà possibile testare, in condizioni di esercizio reale, alcune tra le soluzioni tecnologiche più innovative nel settore dell’edilizia. L’edificio a zero consumo energetico verrà costantemente sottoposto a una serie di analisi che definiranno le prestazioni dell’involucro edilizio, l’impatto della raccolta e della depurazione delle acque piovane, il comfort degli ambienti interni, la regolazione della pompa di calore e molto altro. “Migliorare le prestazioni degli edifici in termini di abbattimento del consumo energetico e di incremento del comfort abitativo è da sempre uno tra i principali obiettivi di Wavin Italia, che si traduce giorno dopo giorno nello sviluppo di soluzioni che siano realmente efficienti, innovative e che possano rispondere alle esigenze del mercato -sottolinea Emilio Rigiroli, Amministratore Delegato di Wavin Italia– non è un caso che alcuni dei nostri prodotti siano stati scelti dal team del progetto UniZEB per dar vita a un edificio a impatto zero in cui studenti, ricercatori e aziende si adopereranno per testare la casa del futuro”. La collaborazione tra Wavin Italia e UniZEB Per questo progetto Wavin Italia ha fornito il raccordo a pressare per tubi multistrato Tigris M5, grazie al quale sono stati realizzati gli impianti di adduzione idrica e di riscaldamento.Questo raccordo si distingue per il passaggio interno più ampio tra tutti i sistemi radiali presenti sul mercato e per la garanzie di una piena compatibilità con i più comuni profili di ganascia. Evoluzione del raccordo Tigris M1, si arricchisce della funzione ACOUSTIC LEAK ALERT, che durante i test di collaudo con aria avvisa mediante l’emissione di un potente allarme acustico in caso di mancata pressatura. Tigris M5 permette, quindi, di eliminare i possibili effetti negativi dei collaudi ad acqua degli impianti, come il rischio di formazione e proliferazione del batterio della Legionella e i danni da gelo tipici dei mesi invernali. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici