Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Secca la risposta di Legambiente alle dichiarazioni del Ministro Lunardi. “Cambiano i Governi ma l’approccio verso le infrastrutture è sempre lo stesso. Sembra essere un ‘vizio’ tutto italiano quello di parlare di interventi pubblici non a partire dalle reali necessità del Paese ma dagli stanziamenti a disposizione”. Legambiente interviene sulle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi all’assemblea dell’Ance puntualizzando che non corrisponde a verità il fatto che in Italia non si sia speso per le grandi opere. “In questi decenni – ha dichiarato il portavoce nazionale di Legambiente Roberto Della Seta – non si è speso poco ma male. Si è investito in opere che non rispondevano ad esigenze reali o ad obiettivi a lungo termine, bensì a situazioni di emergenza con opere inutili o mal progettate, spesso mai terminate. E l’errore sembra ripetersi oggi con questo Governo, che annuncia la cifra considerevole di 180mila miliardi a prescindere dagli obiettivi, riproducendo il rischio di favorire opere a pioggia. Una cifra del genere invece ha senso solo se viene utilizzata per realizzare piani utili ai cittadini e alle imprese”. Legambiente esprime preoccupazione per i primi provvedimenti annunciati da Lunardi, e cioè le leggi speciali per le grandi opere e l’annuncio di nuovi consistenti investimenti, senza chiarire ancora quali sono le priorità di questo Governo rispetto alle emergenze infrastrutturali del Paese. Un esempio positivo al riguardo ci viene invece dal Regno Unito, dove il Governo Blair ha predisposto un piano articolato per aumentare del 50% il trasporto ferroviario dei passeggeri e dell’80% quello merci in 10 anni, con un ragionamento basato sugli obiettivi da raggiungere. “Il vero problema nel settore trasporti in Italia – ha sottolineato Della Seta – rimane quello dello squilibrio modale totalmente a favore del trasporto su gomma e l’arretratezza della rete ferroviaria soprattutto nel Mezzogiorno. Solo partendo da queste necessità sarà possibile arrivare ad una concreta modernizzazione del Paese “. Fonte Legambiente Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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