Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Può la città di Catania diventare una metropoli ecosostenibile? La risposta è sì, perché il progetto esiste già su carta, lontano da immagini utopiche. Esiste già nelle piantine e nelle riproduzioni 3D disegnate dai settanta giovani architetti provenienti da tutta Europa che hanno partecipato al workshop “Intersections”. Un’intensa settimana di studio sul tema della metropolitana come mezzo per migliorare la viabilità e la vita etnea, organizzata dalla Fondazione e dall’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania – presieduti da Carlotta Reitano e Luigi Longhitano – in collaborazione con il main sponsor Ferrovia Circumetnea (Fce) – guidata da Gaetano Tafuri – e il sostegno del Comune etneo – assessorati all’Urbanistica, alla Mobilità e alla Cultura. Nelle stanze di uno dei luoghi storici di Catania, il Palazzo Platamone, è nata l’idea della città futura: le giovani menti non hanno pensato a mappe minimaliste o costruzioni avveniristiche, ma hanno annullato nelle planimetrie le criticità del sistema viabile catanese rispettando il passato e il paesaggio del territorio senza deturparli. Ad avvalorare questi progetti sono giunti personalmente alcuni tra i più grandi architetti del panorama mondiale, trasformando il laboratorio da una semplice esercitazione a un vero e proprio contributo professionale per la città etnea. Proprio per questo alla conclusione della settimana di lavoro era presente il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, che ha salutato i docenti e i partecipanti ringraziandoli per l’impegno volontario messo a servizio del bene del centro urbano: «Sono positivamente sorpreso – ha affermato il primo cittadino – di come dall’idea di partenza della metropolitana quale strumento per ricucire le diverse parti della città dal punto di vista dei trasporti, ma anche economico e sociale, sia conseguito un progetto di più ampio respiro che prevede interventi soprattutto nelle aree raggiunte dai binari». «Le ipotesi architettoniche elaborate – ha dichiarato il presidente dell’Ordine Longhitano – hanno evidenziato come l’avvento di un’infrastruttura così importante per il territorio come la metropolitana, offra una storica occasione per rilanciare la città secondo nuovi modelli di sviluppo, improntati sulla mobilità pubblica e sulla diffusione di spazi e strutture che favoriscono la crescita sociale, la qualità ambientale, l’attività economica». «Si è dimostrato infatti – ha aggiunto il Commissario Tafuri – che con la dismissione del tracciato in superficie della Circumetnea, si possono connettere ampie aree libere e dotarle di nuovi servizi per la comunità e spazi verdi». Il presidente Reitano ha concluso manifestando l’orgoglio della Fondazione per la riuscita dell’evento: «L’organizzazione di “Intersections” – per cui ringrazio in particolar modo il nostro segretario Vincenzo Giusti – ha dimostrato che i professionisti catanesi non sono una casta chiusa nei propri studi, ma si dedicano e lavorano concretamente per la città. Questo workshop infatti è l’inizio di un laboratorio permanente sul territorio “Catania Urbs Clarissima”, che mira a costruire una piattaforma di saperi e professionalità utili allo sviluppo di un progetto di alto profilo su Catania». Progetti elaborati dai gruppi di lavoro durante il workshop Stazione Borgo Docenti: Antonio Tejedor Cabrera (Siviglia) e Bruno Messina (Catania) Secondo il progetto la realizzazione della stazione sotterranea in corrispondenza della vecchia Circumetnea libera un’area di circa tre ettari, trasformata in un grande basamento destinato in superficie a verde pubblico con percorsi pedonali, e nelle sue cavità interne a parcheggi e servizi per il quartiere. Su esso si ergono le grandi torri di un nuovo centro direzionale e residenziale. Stazione Milo Docenti: Uwe Schröder (Bonn), Marco Mannino e Carlo Moccia (Messina) L’intervento coinvolge un’area di ben 65 ettari, in cui si evidenzia la possibilità di realizzare un parco urbano che, eliminando funzioni non più sostenibili in centro città come lo stadio e la caserma Sommaruga, si estende dalla via Etnea alta fino al quartiere Cibali. All’interno del nuovo parco si propone un grande asse residenziale, con un “castello” di torri destinate al terziario. Stazione Cibali Docenti: Roberto Collovà e Gaetano Licata (Palermo) L’ipotesi è quella di connettere il fitto tessuto dell’antico borgo alle grandi aree libere poste a sud, compresa quella dello stadio che viene sostituito da un sistema di strutture che formano un grande parco con attrezzature sportive. Stazione San Nullo Docenti: Kengo Kuma (Tokio) – Marco Scarpinato (Palermo) Il concept è quello di realizzare una infrastruttura abitata nel terrapieno della circonvallazione. All’interno della grande piazza ricavata in corrispondenza del dislivello esistente si dispongono la nuova stazione, l’edificio per uffici, commercio e terziario, la torre landmark che guarda alla città e alla sua “montagna”, il corpo dei servizi di quartiere (biblioteca, asilo, centro culturale e palestra) e le residenze per studenti. Stazione Nesima Docenti: Jesus Maria Aparicio Guisado (Madrid) – Francesco Finocchiaro (Catania) Il progetto è basato sulla volontà di riconnettere le aree residenziali attualmente divise dalla circonvallazione e rivitalizzare la zona con nuovi servizi e aree a verde pubblico. Si prevede pertanto l’interramento di un tratto di circa 300m della circonvallazione, la realizzazione di un nuovo centro civico sospeso su grandi piloni collegati alla stazione sotterranea, la stesura di una leggera viabilità pedonale che unisce i vari brani del quartiere e la destinazione a nuovo parco attrezzato delle aree sciarose a sud. Stazione Fontana Docenti: Henri Bava (Parigi) – Alessandro Villari (Catania) Il progetto è quello di un grande parco suburbano a basso impatto ambientale che comprende le aree attorno al centro sportivo di Nesima, la grande sciara a nord della circonvallazione, la zona attorno all’Ospedale Garibaldi e la collina di Monte Po. Il perno è una grande piazza che s’incunea sotto la circonvallazione e riconnette il parco delle sciare con le aree libere attorno all’Ospedale. Stazione Monte Po Docenti: Manuel Aires Mateus (Lisbona) – Francesco Cacciatore (Siracusa) L’ipotesi prevede una grande piazza pubblica stretta e lunga a cielo aperto e a misura di pedone che si trova ad una quota intermedia tra la città e il tunnel della metropolitana. La grande faglia si allarga sotto la circonvallazione inglobando una cava di pietra lavica e crea un nuovo grande centro alla confluenza dei quartieri di Librino, Monte Po e della dismessa area commerciale di Misterbianco. Intersections. From Metro towards Metropolis 5-11 Settembre 2010 www.intersectionsworkshop.com Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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