Intersezioni e mutazioni nei rapporti tra architettura e tecnica

Questo il tema del congresso organizzato da Ar.Tec., Associazione per la Promozione dei Rapporti tra Architettura e Tecniche dell’Edilizia, che si terrà a Roma dal 2 al 4 dicembre 2004. L’incontro intende offrire agli studiosi ed agli operatori del settore un’occasione di riflessione ampia e articolata sulle modalità con le quali si esprime il rapporto tra architettura e tecnica e sulle relative implicazioni culturali ed operative; una riflessione fondata su ricerche, esperienze dirette sul campo, risultati di sperimentazioni progettuali e costruttive, da esprimere in termini critici generali.La tematica dell’ “intersezione” si riferisce ai complessi rapporti che legano tra loro le ricerche che si occupano di tecnologia in termini progettuali e costruttivi nell’ambito dell’ingegneria e dell’architettura, nonché ai collegamenti di tali ricerche con aree culturali e operative confinanti (le strutture, l’energetica e gli impianti, la tecnologia dei materiali, la composizione architettonica, la storia dell’architettura, ecc.), aprendosi alle interazioni con il mondo della produzione industriale, dell’imprenditoria edile, delle professioni.

I saperi tipici delle varie aree sono da intendere sia in senso strettamente scientifico (la ricerca) che operativo (la formazione, l’esercizio della professione). Si tratta quindi di indagare l’insieme dei collegamenti che interconnettono i vari campi disciplinari e, nello stesso tempo, le aree di sovrapposizione tra contenuti specifici, così come si sono venuti storicamente determinando, avendo come termine di confronto la realtà attuale della ricerca interna ed esterna all’università, l’attività di formazione degli operatori comunque impegnati nel processo edilizio, così come l’attività professionale effettivamente esercitata.La tematica dell’ “intersezione” si associa, quasi inevitabilmente, a quella della “mutazione” , intesa come dinamico cambiamento che, nel tempo, si è determinato nello specifico delle singole aree, dei singoli saperi, sia per i rapporti all’interno del mondo accademico, sia per i contatti e le utili “contaminazioni” che questo mondo intrattiene e realizza con gli operatori del settore delle costruzioni.All’interno delle “intersezioni e mutazioni” così delineate, si sono individuati i seguenti percorsi tematici cui corrispondono altrettante sessioni di lavoro:

– Rapporto tra progetto e processo edilizio. In questo ambito si colloca il rapporto dialettico che lega la fase di progettazione alla organizzazione (fasi, operatori, procedure, ecc.) del processo edilizio. Assume, a questo proposito, particolare evidenza la consolidata posizione culturale che considera la fase progettuale sempre connessa con la contestualizzazione delle modalità attuative del processo, e mai come insieme di atti e decisioni autonome chiuse in un sistema di tipo autoreferenziale.
– Rapporto tra progetto e costruzione. Il processo di progettazione che implica la costruzione, nel quale l’atto ideativo è dialetticamente connesso al costruire, e quindi ai materiali e alle tecniche, è campo d’interesse di studiosi e operatori che intervengono nel processo edilizio, per contributi di merito di metodo e di riflessione critica, fondati su ricerche operative, esperienze ed applicazioni sul campo.
Nel momento in cui, con una certa difficoltà, si stanno ridefinendo le figure professionali di ingegneri e architetti, riflettere sulla figura di un progettista attento alla costruzione assume un particolare interesse.
– Rapporto tra linguaggi dell’architettura e produzione industriale. Si tratta di analizzare criticamente in quali modi e a quali livelli la produzione di componenti e sistemi edilizi di tipo industriale influisca sul progetto dell’architettura, sulla costruzione e, in definitiva, sul significato formale complessivo delle opere. Il rapporto linguaggio architettonico-produzione industriale si fa naturalmente più netto nei casi in cui l’innovazione tecnologica, o anche il trasferimento tecnologico, proveniente dall’industria, può guidare/condizionare l’individuazione degli elementi formali significanti dell’architettura.
– Rapporto tra progetto, storia e interscalarità dei contesti ambientali. Il processo edilizio va inquadrato in una prospettiva progettuale anche in riferimento al ruolo delle tecniche nell’opera architettonica. La lettura del contesto costruito e dell’ambiente è inscindibilmente legata alla sintesi progettuale e quindi, in questo senso, è essa stessa connotata da un’intenzione progettuale. Elemento certamente significativo in questo ambito è l’interscalarità dei contesti ambientali, ai quali si relaziona l’insieme degli atti progettuali e costruttivi tipici del nostro “mestiere”.
– La formazione. La formazione professionale anche post-lauream dei progettisti, dei costruttori e di coloro che sono impegnati nella gestione del processo edilizio, tenuto conto degli ambiti tematici indicati precedentemente, va posta in rapporto agli ordinamenti didattici e alle prospettive di mutamento e di sviluppo dei medesimi, in un quadro generale in cui si collocano i laureati ed i laureati specialistici dell’ambito dell’ingegneria, dell’architettura e del territorio. Fa parte di questa sessione, pertanto, la presentazione delle metodologie di insegnamento, delle procedure formative adottate nelle diverse sedi, dei risultati raggiunti.

Per informazioni:
Segreteria Ar.Tec – c/o Francesco Polverino
Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Ingegneria Edile
Piazzale Tecchio, 80
80125 Napoli
tel. 081 7682136
fax 081 7682146
e-mail: polverin@unina.it
www.ord-ing-bo.it

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