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A cura di: Fabiana Valentini Indice degli argomenti Toggle Mercato IoT, qual è il segmento dominante?Il boom dell’IoT in Italia: 140 milioni di dispositivi connessiIl 18% delle grandi aziende ha avviato progetti di Industrial IoT nell’ultimo anno5G, Ai e IoT: come evolverà la tecnologia? L’avvento dell’Internet of Things (IoT), o “Internet delle cose”, ha trasformato radicalmente il modo in cui interagiamo con il mondo che ci circonda. Dai termostati alle automobili, dagli elettrodomestici agli impianti produttivi, una vasta gamma di oggetti di uso quotidiano si è trasformato in “smart”, in grado di connettersi alla rete e scambiare informazioni con altri strumenti digitali. Non è un caso che il settore dell’IoT continui a mostrare segni di robusta crescita, anche nel nostro Paese. Come sottolineato dai dati rilevati dall’Osservatorio IoT della School of Management del Politecnico di Milano nel corso del 2023, il comparto ha raggiunto 8,9 miliardi di euro, registrando un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. Mercato IoT, qual è il segmento dominante? Secondo i ricercatori del Polimi, la “smart car” ha occupato l’ambito più rilevante con un fatturato superiore a 1,5 miliardi di euro, pari all’18% del totale. Tale cifra evidenzia un costante interesse da parte dei consumatori per le innovazioni tecnologiche nel settore automobilistico, confermando una maggiore attenzione verso i veicoli smart. Al secondo posto per dimensioni di mercato troviamo le applicazioni IoT nel mondo utility, con Smart Metering e Smart Asset Management, che hanno generato un fatturato complessivo di 1,38 miliardi di euro, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. Andando nel dettaglio, nel 2023 sono stati installati ulteriori 750.000 contatori gas connessi, portando la diffusione all’87% del parco complessivo, e 1,7 milioni di contatori elettrici di seconda generazione, raggiungendo la quota del 71%. Anche nel settore idrico si sono registrati sviluppi significativi, con l’installazione di 850.000 contatori smart nel corso del 2023, che hanno raggiunto la quota del 17% del totale, con prospettive di ulteriore crescita per il futuro. Il rapporto dell’Osservatorio IoT del Politecnico di Milano evidenzia inoltre le performance degli altri settori dell’IoT nel panorama italiano. Il comparto degli Smart Building, nonostante una leggera contrazione del 1%, ha generato un fatturato di 1,3 miliardi di euro. Seguono nella “classifica” Smart City (950 milioni, +15%), Smart Factory (905 milioni, +16%), Smart Home (810 milioni, +5%), Smart Logistics (770 milioni, +8%), Smart Agriculture (570 milioni, +6%) e Smart Asset Management (330 milioni, +7%). La crescita del mercato IoT in Italia riflette una tendenza globale verso l’adozione di soluzioni intelligenti e connesse, che promettono di trasformare radicalmente il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con il mondo che ci circonda. Il boom dell’IoT in Italia: 140 milioni di dispositivi connessi In Italia, la presenza di oggetti connessi continua a crescere in modo significativo, raggiungendo la cifra di 140 milioni di dispositivi intelligenti, il che significa poco più di 2,4 dispositivi per ogni abitante. A fine 2023, si è registrato un aumento del 5% delle connessioni IoT cellulari, che arrivano a contare 41 milioni, mentre le connessioni abilitate da altre tecnologie di comunicazione aumentano del 17%, raggiungendo la cifra di 100 milioni. Un fattore trainante di questo incremento è rappresentato dalle reti LPWA (Low Power Wide Area), che mostrano una crescita significativa passando da 2,4 milioni a 3 milioni di connessioni. Le grandi sfide del futuro riguarderanno l’integrazione tra IoT e AI, oltre ad un focus verticale sulla sostenibilità. Angela Tumino, Direttrice dell’Osservatorio IoT sottolinea che: “proprio grazie all’effettiva capacità di sfruttare l’enorme potenziale derivante dall’integrazione tra IoT e AI si porranno le basi per lo sviluppo del mercato futuro, grazie a nuovi scenari di utilizzo e ai numerosi benefici derivanti dall’impiego di dispositivi sempre più intelligenti. Anche la sostenibilità è sempre più al centro dell’attenzione di imprese e cittadini, e l’IoT può giocare un ruolo importante. Occorre però saper sbloccare questo potenziale, con il contributo di imprese, enti regolatori e pubbliche amministrazioni”. Il 18% delle grandi aziende ha avviato progetti di Industrial IoT nell’ultimo anno Nel corso del 2023, l’adozione dei progetti Industrial IoT nel nostro Paese ha subito un rallentamento significativo. Nonostante la crescita del valore di mercato, solo il 18% delle grandi aziende ha avviato nuovi progetti nel 2023, in netta diminuzione rispetto al 31% del 2022 e al 21% del 2021. “Questo calo è da imputare in primis al dimezzamento degli incentivi – evidenzia Giovanni Miragliotta, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things – che da alcuni anni hanno ormai un impatto diretto sull’avvio di nuovi progetti. A testimonianza di ciò, quasi la metà delle imprese (48%) ha attribuito un ruolo chiave agli incentivi nella decisione di attivare progettualità di Smart Factory in passato. Nel biennio 2024-25, grazie al nuovo Piano di Transizione 5.0 che prevede lo stanziamento di 6,3 miliardi di euro, ci si augura che questa tendenza potrà essere finalmente invertita. Oltre all’acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0, i fondi dovranno essere destinati anche a beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili e alla formazione del personale in competenze per la transizione verde.” Il 2023 ha visto un impegno sempre più marcato delle grandi aziende verso la tutela dell’ambiente e gli obiettivi ESG (Environmental, Social and Governance). L’ottimizzazione e l’efficienza, sostenute dai piani come la Transizione 5.0, hanno guidato le iniziative volte alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti. L’86% delle aziende ha dichiarato di concentrarsi sulla riduzione dei consumi energetici, mentre un altrettanto rilevante 85% si è orientato verso l’utilizzo di energia pulita. Nel settore manifatturiero, il 60% delle aziende ha dimostrato di avere una discreta o elevata conoscenza delle soluzioni IoT, e quasi la metà di esse (46%) ha iniziato a connettere la maggior parte o addirittura tutti i macchinari prodotti. Si evidenzia un problema di sottoutilizzo dei dati raccolti: quasi metà delle aziende non ha accesso ai dati generati dai macchinari dei clienti, e più della metà di coloro che li utilizzano non sfrutta appieno il loro potenziale per migliorare i propri prodotti. 5G, Ai e IoT: come evolverà la tecnologia? Il mercato dell’Internet delle Cose continua a mostrare un interesse crescente verso le possibilità offerte dal 5G per sostenere le sue applicazioni. Con il completamento della Release 18 del 5G in occasione del venticinquesimo anniversario della nascita del 3GPP (3rd Generation Partnership Project), si prospettano miglioramenti significativi nelle prestazioni di rete. Come spiega Antonio Capone, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things: “Questa specifica mira a migliorare la qualità del segnale e il data-rate, fornendo supporto a nuove applicazioni e use case. Il 5G Advanced introduce inoltre miglioramenti cruciali per applicazioni di realtà virtuale e aumentata, il posizionamento indoor e le reti di sensori industriali, consentendo una maggiore differenziazione della qualità del servizio sulla rete”. Oltre allo sviluppo della tecnologia 5G, uno dei grandi temi del futuro per l’industria è legato all’integrazione dell’AI (e Generative AI) nei prodotti IoT. L’uso integrato delle tecnologie potrebbe avere interessanti risvolti, sia lato industriale che per il consumatore finale. La ricerca della School of Management prende lo smart speaker come esempio pratico: l’uso della Generative AI nel device offrirà un’esperienza più conversazionale e intuitiva per gli utenti. Nel settore B2B, l’AI è un alleato prezioso durante l’installazione di dispositivi connessi, come contatori utility o macchinari industriali, facilitando processi di manutenzione predittiva e prescrittiva e consentendo interventi tempestivi per prevenire guasti critici. In ambito industriale, le tecnologie AI giocano un ruolo fondamentale nel monitoraggio e nella manutenzione dei macchinari, generando avvisi e raccomandazioni in tempo reale per ottimizzare le operazioni aziendali. Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 2022 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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