L�Assimpredil chiede chiarezza

I costruttori aderenti all’Assimpredil, associazione delle province di Milano e Lodi, chiedono chiarezza normativa, soprattutto alla luce dei recenti avvenimenti (la condanna da parte della corte di Giustizia europea dell’appalto per il teatro degli Arcimboldi, il blocco da parte della magistratura della linea ad alta velocità Firenze-Bologna) e dell’azione di governo annunciata con la legge obiettivo dal ministro delle Infrastrutture Pietro Lunari, per le grandi opere. L’incertezza riguarda soprattutto la cosiddetta “Superdia”, cioè la denuncia di inizio attività, che se non bloccata entro 20 giorni dal comune, significa l’assenso dei lavori, che è in vigore in Lombardia e in Toscana, non solo per le opere di ristrutturazione ma anche per le nuove costruzioni. Ora sembra che con l’entrata in vigore del Testo Unico dell’edilizia, bisognerà dire addio alla Superdia. Infatti il Testo unico dell’edilizia, approvato dal precedente esecutivo, e per il quale già si prospetta una modifica da parte del governo Berlusconi, ha messo ordine nella normativa ma non ha compreso la Superdia, col risultato di aver creato incertezza e confusione tra i professionisti del settore. Il presidente di Assimpredil, Piero Torretta, chiede perciò che “nelle modifiche che verranno apportate al testo, si preveda l’estensione a livello nazionale della Superdia che si è dimostrata uno strumento utile”. Secondo gli oppositori della Superdia, la privatizzazione di parte del processo autorizzativo, priva i comuni della funzione di controllo, manon dello stesso parere è il presidente di Assoimpredil che ritiene che le pubbliche amministrazioni hanno i mezzi per controllare la correttezza delle attività delle imprese di costruzione, che non il rallentare l’iter approvativo dei progetti.

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