La casa collettiva italiana

Architettando, associazione culturale nata dalla volontà di un gruppo di giovani studenti di Architettura, negli ultimi anni ha concentrato le proprie attività (conferenze, esposizioni, pubblicazioni e testi divulgativi) sul complesso tema dell’abitare, cercando di suscitare una reazione positiva rispetto al panorama architettonico attuale, con l’intento di tenere vivo il dibattito su una questione che coinvolge tutta la società.
L’urgenza di alloggi, la ristrettezza delle risorse dei fruitori, ma ancor più la speculazione edilizia di committenti, imprese e degli stessi progettisti, hanno lentamente posto in secondo piano l’aspetto della qualità delle costruzioni, spacciandola per mode e stilemi ridicoli se paragonati alle effettive possibilità esistenti e ai vantaggi per tutti, e che, in molti casi ha portato a togliere credibilità al lavoro dell’architetto.
La casa collettiva italiana, opere realizzate 1995-2007“, è il titolo della rassegna pensata con l’obiettivo di approfondire ulteriormente il tema dell’abitare, nella sua completezza, stabilendo partnership con università, istituzioni, associazioni, ordini professionali di tutta Italia e con importanti esponenti del panorama culturale italiano.
Architettando in questa occasione si confronta su quali siano gli edifici collettivi di qualità, che non solo corrispondono ad un programma compositivo ben portato a termine o ad interessanti soluzioni spaziali e tecnologiche, ma rispondono a ben altre questioni, che sottintendano anche uno studio urbano e sociale, in rapporto al contesto in cui si inseriscono e alla distribuzione ed organizzazione interna.
Gli elementi in discussione vanno ben al di là della casa collettiva come oggetto fine a se stesso, ma abbracciano una serie di argomenti che necessitano di approfondimenti multidisciplinari, che valutino argomenti come l’urbanistica, la questione sociale, le politiche strategiche, il mercato immobiliare, le valutazioni d’impatto sul territorio naturale ed antropico, la riqualificazione urbanistica, concetti di sostenibilità ambientale, il comfort tecnologico ecc.
Cosa si intende per casa collettiva oggi?
Si intende solo un’aggregazione di unità abitative in un unico edificio o si intende la possibilità di condividere alcuni spazi, di individuare alcune funzioni dell’abitare che possano essere vissute collettivamente?
La committenza è disposta ad affrontare il tema della collettività?
Le esigenze di mercato portano oggi a creare unità che seppur aggregate, siano il più possibile separate, privilegiando la voglia di indipendenza e isolamento spesso a scapito della qualità architettonica.
All’interno di spazi comuni si ergono tra gli abitanti stessi una sorta di auto recinti e suddivisioni nette: forse si è troppo legati alla concezione del lotto chiuso e non si favoriscono le relazioni tra gli abitanti.
Questo è stato chiaramente evidente in gran parte dei progetti ricevuti, che ben rappresentano uno spaccato dell’architettura attuale in Italia.
Pochi gli esempi in cui si possano individuare delle aperture alla collettività, magari senza individuare degli spazi collettivi veri e propri ma senza la paura di confrontarsi con chi ci sta di fronte o a fianco, un tipo di architettura che forse è più comune nel sud Italia.
Pensando a tutto questo nasce spontanea la volontà alla ricerca sull’abitare collettivo, quasi un’emergenza.
Un ragionamento che parte dalla mancanza di spazio e affronta la mancanza della qualità degli spazi. Occorre riflettere sul rapporto tra spazio domestico e spazio pubblico, offrendo la qualità della ricerca proprio in quegli spazi di transizione che vanno dalla zona condominiale e semiprivata di ballatoi e atri a quello di quartiere.
La giuria di selezione composta dagli architetti Eleonora Mantese, docente di progettazione architettonica presso lo IUAV di Venezia, Marco Mulazzani, docente di Storia dell’architettura, Marco Brizzi, direttore della rivista digitale Arch’it, Flavio Albanese, direttore di Domus e dall’Associazione Architettando, ha visionato i 128 progetti ricevuti da tutta Italia, realizzati negli ultimi 10 anni.
Le 17 opere selezionate verranno esposte a Cittadella dal 29 Marzo all’11 Maggio 2008, nelle suggestive sale di palazzo Pretorio. La mostra verrà accompagnata da conferenze che appronfondiscano i vari aspetti dell’abitare in relazione alla “casa collettiva”, ponendosi in continuità con la ricerca già sviluppata in parte nell’iniziativa precedente “la casa d’abitazione italiana, opere realizzate” .
Gli esiti della ricerca saranno raccolti in un catalogo che conterrà, oltre a testi critici, le immagini di tutte le opere selezionate ed esposte in mostra.

Per ulteriori informazioni
www.architettando.org

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