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Dopo l’emergenza terremoto, in Umbria si pensa a un nuovo modello di sviluppo. Le istituzioni, gli stakeholders e gli abitanti dei territori colpiti dal sisma, si confrontano a Norcia e Spoleto in una tre giorni, da oggi al 2 luglio, per contribuire in forma condivisa ad una ricostruzione sostenibile, puntando per la prima volta sulla qualità urbanistica e architettonica dei nuovi edifici. Architettura, urbanistica e design solidale quali chiavi per superare una delle più difficili sfide che il paese si è trovato ad affrontare negli ultimi 50 anni. E’ questo il filo conduttore che ha spinto la Regione Umbria, una delle zone più colpite dai terremoti, a dare vita a un vero e proprio laboratorio sulla ricostruzione nel “cratere del sisma”. Ideatore del progetto è Stefano Boeri, architetto di rilevo e consulente speciale per l’Urbanistica e la qualità architettonica del Commissario Straordinario per la ricostruzione post terremoto 2016, proponendo un progetto che punta a creare una cultura post-terremoto utile a guidare la ricostruzione. Lo scopo principale è quello di assicurare una qualità urbanistica e architettonica omogenea dei territori colpiti da un sisma dalle caratteristiche decisamente inedite. La Regione Umbria ha quindi organizzato due giornate nelle città di Spoleto e Norcia, luoghi prescelti per ospitare una serie di incontri, il 30 giugno e l’1 luglio, con la partecipazione dell’Ordine degli architetti e delle Scuole di Formazione, validi anche per il conseguimento dei crediti formativi obbligatori, che stanno già facendo registrare il tutto esaurito. L’occasione è stata scelta inoltre per l’inaugurazione ufficiale del Centro polifunzionale di Norcia. In prima linea a sostenere questa iniziativa, anche la Fondazione Guglielmo Giordano, che da decenni, grazie ad iniziative, studi e seminari, promuove la bellezza e la cultura in ogni sua forma dimostrando che, per superare le crisi, la collaborazione tra pubblico e privato, non è solo auspicabile ma fondamentale. Nel corso delle giornate, oltre ai sopralluoghi nei luoghi colpiti dal sisma a Norcia, si discuterà sulla ricostruzione e si attiveranno gruppi di lavoro e tavoli tematici per ragionare anche sulla metodologia della ricostruzione oggi, che impone un cambio di passo e, dal “dove era, com’era”, concetto proprio della ricostruzione post terremoto degli anni settanta, aprire un dibattito sulla qualità architettonica e sulla necessità di una nuova cultura dell’uso dei materiali da impiegare in futuro. Il tutto con il contributo di esperti tra cui Francis Kéré, architetto dalla fama internazionale. Non è la prima volta che la Regione Umbria si attiva per porre al centro dell’attenzione il tema della qualità della ricostruzione. I lavori iniziano questa mattina alle 10,30 con il sopralluogo a Norcia nei luoghi colpiti dal sisma e, a seguire nel pomeriggio, un momento di verifica e discussione nel sempre nella stessa città. Nella serata la discussione si sposterà alla Spoletosfera, realizzata dall’Architetto Fuller nel 1967 per il Festival dei Due Mondi e successivamente donata al Comune di Spoleto, per l’incontro con l’architetto Francis Kéré. Il 1 Luglio, a Spoleto a cura dell’architetto Boeri, a Palazzo Collicola-Centro per le Arti Visive, si aprirà una sessione di dibattito e approfondimento tematico articolata in otto tavoli, uno per ogni tema della ricostruzione. Nel pomeriggio il dibattito proseguirà in una sessione generale in cui si approfondiranno i lavori e gli spunti che emergeranno dai tavoli. Per ulteriori informazioni e partecipare alle tavole rotonde è possibile iscriversi nell’apposita sezione sul sito: www.laboratorioperlaricostruzione.it/ Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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